Laurence Martin incontra Kitack Lim

Con il Convegno IL MARE E LA CITTÀ 5.0 – VERSO UNA PROGETTAZIONE CONDIVISA DEL SISTEMA PORTO-CITTÀ-COSTA- MARE, oggi si inaugura la Naples Shipping Week.

La Federazione del Mare è patrocinatore della manifestazione

Laurence Martin, Segretario Generale di FdM, ha incontrato Kitack Lim, Segretario Generale International Maritime Organization

Il 12 luglio si è tenuta, in video conferenza, la riunione del Consiglio della Federazione del Mare, presieduto da Mario Mattioli.

Hanno partecipato i membri del Consiglio e gli invitati permanenti: Vincenzo Petrone, vice presidente della Federazione (ASSONAVE); Laurence Martin, Segretario Generale FdM (CONFITARMA), i vice segretari generali Oliviero Giannotti (ASSOPORTI) e Marina Stella (Confindustria Nautica), Luca Becce e Alessandro Ferrari (ASSITERMINAL), Roberto Cazzulo (Registro Italiano Navale), Luca Grilli e Enzo Raugei (ANCIP), Giovanni Lettich (Collegio Capitani); Matteo Marconi (ASSORIMORCHIATORi), Pierluigi Portalupi e Francesco Viacava (ANIA), Alessandro Santi (FEDERAGENTI), Emanuele Sciacovelli e Francesca Biondo (FEDERPESCA), Luca Sisto (CONFITARMA), Antonella Straulino (FEDESPEDI).

Hanno partecipano altresì in qualità di invitati: Marco Bertorello e Lorenzo Paolizzi (Angopi), Daniele Bosio (MAECI), Rosalba Giugni (Marevivo), Gregory Yovanof (Maritime Center of Excellence, membro del Consorzio MEDBAN), Leonardo Manzari (WestMed Italy), Fabrizio Monticelli e Livia Rossi (Polo Formare), CV Daniele Panebianco (Stato Maggiore della Marina), CV (CP) Francesco Tomas (Comando Generale Corpo delle Capitanerie di Porto), Fabrizio Vettosi (ECSA Ship Finance WG).

Il Presidente Mattioli, nell’introdurre i lavori della riunione, ha ribadito l’esigenza di una governance unica e forte per gli operatori dell’economia del mare, precisando che la richiesta da tempo avanzata dalla Federazione del Mare e dalle associazioni del comparto marittimo in realtà evidenzia la necessità di un organismo unico in grado di rispondere alle diverse e specifiche esigenze di un settore così importante per l’intera economia nazionale. Mario Mattioli ha poi rilevato che la Federazione del Mare nel corso degli ultimi mesi ha ulteriormente rafforzato il ruolo del cluster marittimo italiano nell’ambito delle politiche comunitarie per lo sviluppo di una blue economy sostenibile nonchè nei rapporti con i cluster marittimi del Mediterraneo.

Rosalba Giugni, ha parlato della Legge Salvamare, in vigore dal 25 giugno che prevede misure finalizzate a incentivare le attività di risanamento dell’ecosistema marino, l’economia circolare e la corretta gestione dei rifiuti. “Abbiamo vinto una battaglia importante, ma non abbiamo ancora vionto la guerra, perchè per diventare operativa la Legge Salvamnare necessita dei decreti attuativi”. Francesca Biondo ha sottolineato anche l’importanza di instaurare un dialogo costruttivo con le altre associazioni e istituzioni. A tal fine Federpesca ha già avviato un’intesa con Castalia.

Il Com.te Daniele Panebianco, ha portato i saluti dell’Amm. Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina, e dell’Amm. Aurelio De Carolis, Comandante in capo della Squadra Navale, che impossibilitati a partecipare alla riunione hanno espressamente voluto manifestare la vicinanza della Marina Militare alla Federazione del Mare ed al cluster marittimo che essa rappresenta.

Gregory Yovanof, ha illustrato il progetto Mediterranean Blue Accelerator Network -MEDBAN, firmato a Roma il 6 luglio 2022 da Forum Oceano, Federazione del Mare/Blue Italian Growth Tecnology Cluster, Pole Mer Meditérranée, Cluster Maritimo de Baleares, Strategis Maritime ICT cluster, che si propone di promuovere una Nuova strategia industriale per l’Europa verso un modello economico sempre più sostenibile e digitale. L’obiettivo è quello di sviluppare un partenariato strategico (EUROCLUSTER) nel lungo termine al fine di offrire alle imprese servizi di consulenza e di supporto tecnico che siano sempre più orientati alla transizione verde e digitale. In particolare, il progetto ha ad oggetto l’innalzamento della competitività dell’ecosistema delle PMI europee legate all’Economia del Mare con un’azione coordinata dai cluster di settore, rivolta ad individuare ed implementare una qualificata attività di consulenze tecniche su specifiche tematiche innovative quali, business process innovation, innovation services or products, re-skilling and upskilling, internationalization. Nello specifico le attività da svolgere sono state suddivise nei 5 Work Packages (Management, Euroclustering, Innovate and Transform, Internationalisation and Comunication).

Fabrizio Monticelli, ha illustrato quanto verrà sviluppato da ForMare per il WP3 Innovate and Transform di cui la Federazione del Mare è lead partner con il ruolo di coordinare interventi a favore delle PMI al fine di favorire processi di innovazione tecnologica e percorsi di formazione per l’aggiornamento e la riqualificazione delle figure professionali aziendali. Al fine di raggiungere questi obiettivi, l’attività del WP3 prevede che i servizi alle imprese vengano forniti tenendo in considerazione le diverse “fasi” del processo di Innovazione (Ideation, Acceleration, Open Innovation). La fornitura di servizi sarà erogata a favore delle PMI che verranno selezionate in fase di implementazione progettuale attraverso un processo di apertura bandi previsto dal consorzio. Analisi di fabbisognoi specifici in mpodo da supportaree la comunità scientifica e tecnica al fine di definire un econsistema di riferimento rispetto a PMI e startup, e l’industrializzazione dei risultati che verranno portati per consentrire che quei prodotti/servizi innovati potranno essere implemetati come soluzioni per il settore.

Daniele Bosio, sul tema degli investimenti per una blue economy sostenibile nel Mediterraneo, ha relazionato sulla conferenza “UfM Blue Finance: Investing in a Sustainable Blue Economy in the Mediterranean”, svoltasi il 22 giugno a Barcellona, organizzata dall’Unione per il Mediterraneo (UpM), con il sostegno della DG MARE, che ha avviato una collaborazione a livello regionale per il funzionamento degli investimenti pubblici e privati alla Blue Economy creando un modello di confronto di idee tra paesi, banche e stakeholder sulla base del quale progettare proposte concrete. Inoltre, ha illustrato lo stato del negoziato della delimitazione della ZEE (Zona Economica Esclusiva Italiana), istituita nel 2021, che può estendersi fino a 200 miglia dalle linee di base e sulla quale lo Stato ha sovranità esclusiva in materia di gestione delle risorse ittiche, installazione e utilizzazione di isole artificiali, impianti e strutture, nonché in materia di ricerca scientifica marina.  In particolare , si è soffermato sul negoziato in corso con Malta.

Leonardo Manzari, ha illustrato nel dettaglio il funzionamento della BlueInvest community che mira a stimolare l’innovazione e gli investimenti nelle tecnologie sostenibili per l’economia blu, sostenendo la preparazione e l’accesso ai finanziamenti per le imprese in fase iniziale, le PMI, nonché verrano proposte linee di azione a livello nazionale.

Fabrizio Vettosi, Presidente dell’ECSA Ship Finance Working Group e Consigliere Confitarma, ha dato un aggiornamento dell’iter legislativo del Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) in sede di Consiglio UE e del Parlamento europeo ed ha illustrato il ruolo dell’ECSA e degli staeholder privati invitati come esperti ad hoc alle discussioni della a situazione della Piattaforma sulla finanza sostenibile (SFP) che svolge un ruolo chiave nel consentire il dialogo e la stretta collaborazione dei settori pubblico e privato per raggiungere gli obiettivi del regolamento UE sulla tassonomia e, in ultima analisi, del green deal europeo e degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050.

Il Com.te Francesco Tomas, ha riferito nel dettaglio sulla 78a sessione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC 78) dell’IMO, riunitasi dal 6 al 10 giugno 2022, durante la quale è stata approvata la designazione dell’Area di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo e in particolare nel Mar Mediterraneo (Med SOx ECA) ai sensi della regola 14 dell’Allegato VI alla Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (MARPOL). La designazione formale della Med SOx ECA sarà proposta per l’adozione alla 79a sessione del MEPC, prevista dal 12 al 16 dicembre 2022 ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2025.

 Il 6 luglio a Roma presso la sede della Federazione del Mare, è stato ufficialmente firmato dai cluster marittimi europei partners il progetto MEDBAN MOU.
Nel 2021, i clusters marittimi di Francia (Pôle Mer Méditerranée), Grecia (Strategic ITC Cluster), Italia (Cluster Big e Federazione del Mare), Portogallo (Forum Oceano), Spagna (Cluster Marítimo de las Illes Balears), hanno partecipato al bando COSME “Euroclusters e, in quella sede, è stato presentato il progetto Mediterranean Blue Accelerator Network– MED BAN.
Selezionato e cofinanziato dalla Commissione europea, MED BAN si propone di promuovere una nuova strategia industriale per l’Europa verso un modello economico sempre più sostenibile e digitale. Scopo del progetto è migliorare la competitività dell’ecosistema delle PMI europee legate all’Economia del Mare con un’azione coordinata dai cluster di settore volta ad individuare ed implementare una qualificata attività di consulenze tecniche su specifiche tematiche innovative con l’obiettivo di sviluppare un partenariato strategico (EUROCLUSTER) nel lungo termine che possa offrire alle imprese servizi di consulenza e di supporto tecnico sempre più orientati alla transizione verde e digitale.
L’obiettivo principale di Medban è quello di lanciare i 6 elementi costitutivi che saranno alla base di una piattaforma di servizi di accelerazione dinamica, basata sui cluster blu, per catalizzare le regioni costiere e i porti del Mediterraneo a funzionare come un ecosistema aperto e innovativo in rete di hub dell’economia blu, basato su infrastrutture intelligenti e verdi, in stretta connessione con i Paesi del Nord e del Sud del Mediterraneo, diversificando così il loro modello di business, la creazione di occupazione, lo sviluppo economico e le fonti di reddito.

In particolare, l’accordo prevede i seguenti obiettivi per i partners:

  • Creare una rete tra i cluster del Mediterraneo e altre entità che operano nel campo dell’economia blu (tra cui, ma non solo, porti, trasporto marittimo e logistica, costruzione e assistenza navale, pesca e acquacoltura, energia offshore, turismo costiero, biotecnologie blu, finanza e investimenti marini, ecc).
  • Sviluppare un programma di accelerazione per i cluster al fine di incoraggiare la creazione tra le imprese di un ecosistema di innovazione per promuovere un’economia blu sostenibile in linea con il Green Deal europeo.
  • Promuovere i principi e gli strumenti necessari ai membri dei cluster per allineare il loro lavoro e sviluppare il loro business in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, gli SDG e gli approcci ESG.
  • Promuovere le pari opportunità per raggiungere un vero sviluppo sostenibile e inclusivo, incorporando il 52% di talenti femminili attualmente rappresentati al di sotto del 40% fissato dall’UE.
  • Promuovere metodi e pratiche fondamentali di economia blu sostenibile, tra cui la pianificazione dello spazio marino (PSM) e la gestione integrata delle zone costiere, nonché il diritto del mare secondo la definizione delle Nazioni Unite.
  • Catapultare lo sviluppo e l’accelerazione dell’economia blu come dimensione centrale dell’ecosistema di relazioni città-porto nell’ambito della politica dei porti intelligenti.

Hanno presenziato alla cerimonia della firma, oltre a Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, Monica Bellisario e Massimo Gerli, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, gli addetti economici delle Ambasciate di Francia, Grecia, Portogallo e Spagna in Italia, il CV (CP) Claudio Manganiello, Capo Ufficio Affari Internazionali del Comando generale del Corpo delle capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Leonardo Manzari, di West Med, Fabrizio Monticelli, Amm. Unico di ForMare – Polo Nazionale per lo Shipping, Andrea Piantini, Direttore Generale Assonave. Luca Sisto, Direttore Generale Confitarma, Cristiana Pagni, Presidente SeaFuture.

Hanno firmato il MEDBAN MOU:

  • per l’Italia, Mario Mattioli, Presidente Federazione del Mare, e Giovanni Caprino, Presidente del Cluster BIG (Cluster Tecnologico Nazionale “Blue Italian Growth”)
  • per il Portogallo, Ruben Eiras, Portogallo (Forum Oceano),
  • per la Francia, Christophe Avellan, Director Pôle Mer Méditerranée,
  • per la Grecia, Gregory Yovanof (Strategic ITC Cluster),
  • per la Spagna, Yolanda Piedra, Presidente del Cluster Marítimo de las Illes Balears

Tutti i partners hanno espresso la volontà di approfondire le relazioni tra i paesi e con gli attori industriali dell’economia blu.


On 6 July in Rome at the headquarters of the Federazione del Mare (Italian Maritime Cluster), the MEDBAN MOU project was officially signed by the European maritime cluster partners.
In 2021, the maritime clusters of France (Pôle Mer Méditerranée), Greece (Strategic ITC Cluster), Italy (Cluster Big and Federation of the Sea), Portugal (Forum Oceano), Spain (Cluster Marítimo de las Illes Balears), participated in the COSME call “Euroclusters” and, in that location, the project was presented Mediterranean Blue Accelerator Network- MED BAN.
Selected and co-financed by the European Commission, MED BAN aims to promote a new industrial strategy for Europe towards an increasingly sustainable and digital economic model. The aim of the project is to improve the competitiveness of the ecosystem of European SMEs linked to the Economy of the Sea with an action coordinated by the sector clusters aimed at identifying and implementing a qualified technical consultancy activity on specific innovative issues with the aim of developing a strategic partnership (EUROCLUSTER ) in the long term that it can offer companies consulting and technical support services increasingly oriented towards the green and digital transition.
The MedBAN main goal is to launch the 6 building blocks that will be the foundation of a dynamic acceleration services platform, based on blue clusters, for catalysing Mediterranean coastal regions and ports to function as an open innovation networked ecosystem of blue economy hubs, based on smart and green infrastructures, in deep connection with Mediterranean Northern and Southern countries, thus diversifying their business model, employment creation, economic development and revenue sources.

In particular, the agreement provides for the following objectives for the partners:

  • Establish a network between Mediterranean clusters and other entities that work within the field of the Blue Economy (including, but not limited to, ports, maritime transport and logistics, shipbuilding and servicing, fisheries and aquaculture, offshore energy, coastal tourism, blue biotechnology, marine finance and investment, etc.).
  • Develop a blue acceleration scheme for clusters to stimulate innovative business using the field of blue economy as blue business hubs, based on an innovation ecosystem to foster a sustainable blue economy in line with the European Green Deal.
  • Promote the principles and tools needed by cluster members to align their work and develop their business in line with the principles of sustainable development, SDGs and ESG approaches.
  • Promote equal opportunities to achieve true sustainable and inclusive development, incorporating 52% of female talent currently represented below the 40% set by the EU.
  • Promote fundamental sustainable blue economy methods and practices, including marine spatial planning (MSP) and integrated coastal zone management, and the law of the sea as defined by the United Nations.
  • Catapult the development and acceleration of the blue economy as a central dimension of the ecosystem of city-port relations within the framework of smart port policy.

Attending the signing ceremony were Laurence Martin, Secretary General of Federazione del Mare, Monica Bellisario and Massimo Gerli, representing the Italian Government Presidency of the Council of Ministers, economic attachés from the Embassies of Spain and Portugal in Italy, CV (CP) Claudio Manganiello, Chief of Internation Affairs Dept of, GCorps of the Port Captaincies – Coast Guard), Leonardo Manzari, of West Med, Fabrizio Monticelli, CEO ForMare – Polo Nazionale per lo Shipping, Andrea Piantini, General Manager Assonave. Luca Sisto, General Manager Confitarma, Cristiana Pagni, President SeaFuture.

The MEDBAN MOU have been signed:

  • for Italy, Mario Mattioli, President of the Federation of the Sea, and Giovanni Caprino, President of the Cluster BIG (National Technological Cluster “Blue Italian Growth”),
  • for Portugal, Ruben Eiras, Portugal (Forum Oceano),
  • for France, Christophe Avellan, Director Pôle Mer Méditerranée,
  • for Greece, Gregory Yovanof (Strategic ITC Cluster),
  • for Spain, Yolanda Piedra, President of the Cluster Marítimo de las Illes Balears

All the partners expressed the desire to deepen relations between countries and with the industrial actors of the blue economy.

Il 26 maggio, a Napoli nella sede del nuovo museo Darwin Dohrn, prima giornata dell’Evento nazionale a cura dell’Iniziativa WestMED intitolato “Acceleratori e Incubatori Blu”, organizzato con il supporto di Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth e della Federazione del Mare, l’adesione del Dipartimento delle Politiche di Coesione all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri.

Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, insieme a Giovanni Caprino, Presidente Cluster Tecnologico Nazionale BIG – Blue Italian Growth, e a Fabrizio Monticelli, CEO di Formare-Polo Nazionale per lo shipping, è intervenuto al panel coordinato da Daniele Bosio, del MAECI Coordinatore Nazionale WestMED per l’Italia, nel corso del quale è stato fatto il punto sull’ecosistema Italiano della Blue Economy e sono stati illustrati i primi risultati derivanti dall’alleanza tra Cluster Big e Federazione del Mare.

Mario Mattioli, ha ribadito il fondamentale ruolo dell’economia del mare che per il suo rilievo e la sua integrazione richiederebbe una più efficace e coerente attenzione sul piano politico e amministrativo, mentre le competenze marittime sono state progressivamente disperse tra più dicasteri, compromettendo le possibilità di elaborazione di una politica nazionale del settore e di una sua promozione in ambito europeo.

Il ruolo dell’economia del mare emerge proprio nelle situazioni di crisi: Covid-19, blocco del Canale di Suez e ora la guerra in Ucraina lo hanno chiaramente dimostrato: il settore marittimo è stato e continua ad essere il termometro delle ripercussioni delle crisi internazionali sull’economia. Le attività marittime servono il 90% del commercio mondiale, che nell’ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. L’integrazione tra le varie aree del pianeta e il loro sviluppo, non sarebbero possibili senza il contributo del mare.

In questo contesto, il ruolo svolto dai cluster marittimi, mediatori tra le regioni dell’UE e i paesi marittimi vicini per aggregare PMI e grandi aziende nei diversi settori dell’economia blu è di enorme importanza. Grazie alle loro caratteristiche, hanno infatti la capacità di contribuire alla trasformazione della catena del valore dell’economia blu per conseguire, tra gli altri, l’obiettivo della neutralità climatica di riduzione delle emissioni di Co2, rendendo i trasporti marittimi e i porti più ecologici.

Questo è uno dei presupposti più importanti e attuali su cui si fonda l’intesa tra la Federazione del Mare e il Cluster BIG. Lo spirito delle due associazioni è perfettamente in linea con il paradigma economico e culturale da cui far partire il modello di sviluppo e le linee guida di una politica economica blu a livello nazionale volto a coniugare competitività, innovazione e sostenibilità.

“Le nostre due organizzazioni si sono impegnate ad adottare programmi e iniziative congiunte volte a promuovere specifiche attività per la divulgazione dei valori e dell’importanza che rappresenta l’economia blu in ogni sua prospettiva, partendo da quella socio-economica e di relazioni internazionali”.

Il sodalizio FdM – Cluster Big si è immediatamente concretizzato nella partecipazione ad un importante progetto, validato dalla Commissione europea: il progetto MEDBAN – Mediterranean Blue Acceleration Network che è stato illustrato nel dettaglio da Fabrizio Monticelli.

MEDBAN, al quale il cluster marittimo italiano (Federazione del Mare e Cluster Big) partecipa nell’ambito di un consorzio insieme ai cluster provenienti da Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, mira a rafforzare l’ecosistema industriale europeo dell’Economia Blu con l’obiettivo di mobilitare le Piccole e Medie Imprese verso processi e tecnologie volti ad adeguare i loro modelli di business verso la transizione verde e digitale, accrescendo così la loro competitività.

Ulteriore espressione della Westmed Alliance, ricordata da Monticelli, è il progetto Erasmus MarMED, presentato lo scorso marzo e ancora in attesa di valutazione, che nasce dall’esigenza dei Maritime Clusters di colmare il gap di competenze della figura del Cluster Manager, al fine di rispondere alle esigenze di innovazione nel settore della Blue Economy e di creare un modello formativo efficace e competitivo per tutto l’ecosistema dei Cluster Marittimi dell’area Mediterranea. Infine, Fabrizio Monticelli ha menzionato il Progetto ISABELLA (P.O.R. CAMPANIA FSE 2014/2020), quale esempio di acceleratore di impresa per l’economia Blu. Il progetto mira, infatti, a sviluppare un percorso di accelerazione di impresa e sperimentare percorsi mirati all’individuazione di nuove figure professionali nell’ambito della green economy, al fine di accrescere l’ecosistema competitivo navale territoriale. Anche tale progetto vedrà coinvolti come stakeholders di settore la Federazione del Mare e il Cluster Big.

Nel pomeriggio Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, ha coordinato la sessione caratterizzata da un approccio sistemico alla quale hanno gli esponenti dell’eccellenza italiana del mondo della ricerca e dell’innovazione, le piattaforme settoriali dell’Ue, le Agenzie nazionali e regionali, le delegazioni estere di Westmed. Tutti questi organismi, privati e pubblici, regionali, nazionali ed europei che costituiscono la filiera italiana della ricerca e dell’innovazione al servizio della Blue economy, hanno instaurato un dialogo tra fornitori di servizi e facilitatori di investimenti, volto al rafforzamento dell’ecosistema italiano della Blue Economy ed assicurare una transizione verde sostenibile.

The challenge of climate change: from the Mediterranean to the Indian Ocean

Roma, 18 ottobre 2021Gianpaolo Neri, Italy-IORA Focal Point presso il MAECI, e Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, hanno introdotto i lavori del webinar “Italy-IORA Dialogue Partnership The challenge of climate change: from the Mediterranean to the Indian Ocean”, organizzato nell’ambito della XII edizione del Festival della Diplomazia, che ha visto la partecipazione di Gatot Gunawan, Segretario Generale IORA, Grammenos Mastrojeni, Vice Segretario Generale Unione per il Mediterraneo, Paolo Glisenti, Commissario per l’Italia all’Expo 2020 di Dubai, e di altri esponenti del mondo diplomatico e degli operatori economici che sostengono i valori, i principi e gli obiettivi promossi da IORA, soggetto chiave nell’architettura regionale dell’Oceano Indiano per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza marittima, in un contesto multilaterale.

Mario Mattioli, ha ricordato che la Federazione del Mare, insieme agli stakeholder italiani, alle organizzazioni pubbliche e private, alle università e agli istituti di ricerca, ha fortemente sostenuto la decisione del Governo italiano di voler acquisire lo status di partner di dialogo con IORA ed ha ricordato che dal 2020 la Federazione del Mare presiede la Piattaforma Italia-IORA, partecipando attivamente all’attuazione di iniziative per rafforzare una cooperazione concreta e operativa sulla blue economy tra Italia e i paesi dell’Oceano Indiano e per un maggior coinvolgimento del nostro Paese in una regione in cui le sfide legate allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza marittima sono significative.

In particolare, Mario Mattioli ha citato le iniziative e i progetti connessi al turismo crocieristico sostenibile e al settore della pesca, successivamente illustrati nel corso del webinar da Davide Triacca, Sustainability Director di Costa Crociere, e Francesca Biondo, Direttore generale di Federpesca.

“L’obiettivo della transizione ecologica è al centro del G20, quest’anno presieduto dall’Italia, e delle politiche europee – ha affermato Mario Mattioli – e in questo contesto occorre comprendere che la promozione di un’economia blu sostenibile per l’Unione europea non può fermarsi alle nostre frontiere.

Molte catene del valore della blue economy sono globali e gli operatori comunitari in generale e italiani in particolare, devono affrontare un’agguerrita concorrenza sui mercati mondiali. Occorre quindi essere in grado non solo di difendere il mercato dell’UE da prodotti e pratiche non sostenibili, ma anche di garantire condizioni di parità per le imprese promovendo competenze e iniziative ambientali dell’Unione.

“Per questo – ha concluso il Presidente della Federazione del Mare – un dialogo strutturato proattivo con IORA è fondamentale per l’economia blu e deve essere ulteriormente rafforzato per garantire che le sfide della decarbonizzazione, della digitalizzazione e della resilienza siano affrontate in modo adeguato a livello globale”.

La Spezia, 28 settembre 2021 – a bordo della nave “Amerigo Vespucci”, ormeggiata nella Base Navale della Marina Militare di La Spezia, in occasione della manifestazione Seafuture2021, Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, e Giovanni Caprino, Presidente del Cluster BIG (Cluster Tecnologico Nazionale “Blue Italian Growth”), hanno firmato il Protocollo d’intesa con il quale le due organizzazion si impegnano ad adottare programmi e iniziative congiunte volte a promuovere specifiche attività per la divulgazione verso il grande pubblico del valore dell’economia blu e favorire la coscienza pubblica di tutti gli aspetti del mare, a partire da quelli socio-economici e di relazioni internazionali.

“Il ruolo che i cluster marittimi svolgono come mediatori tra le regioni dell’UE e i paesi marittimi vicini, per aggregare le PMI locali e le grandi aziende nei diversi settori dell’economia blu, anche al di là dei settori puramente marittimi, è fondamentale– afferma Mario Mattioli – Grazie alle loro caratteristiche, i cluster marittimi hanno infatti la capacità di contribuire alla trasformazione della catena del valore dell’economia blu per conseguire, tra gli altri, anche l’obiettivo della neutralità climatica, in termini di riduzione delle emissioni di Co2, rendendo i trasporti marittimi e i porti più ecologici”. È questo uno dei presupposti alla base dell’intesa tra la Federazione del Mare e il Cluster BIG. “Lo spirito che anima le nostre due associazioni – ha aggiunto Mattioli – è perfettamente in linea con il paradigma economico e culturale da cui far partire il modello di sviluppo e le linee guida di una politica economica blu a livello nazionale volto a coniugare competitività, innovazione e sostenibilità”.

“In questa fase di grandi cambiamenti e di sviluppo, l’economia del mare guarda ad una crescita che deve essere sempre più sostenibile e, insieme agli altri comparti sta affrontando una delle sfide più impegnative per il Paese, anche in una prospettiva internazionale – afferma Giovanni Caprino – Le numerose realtà imprenditoriali legate all’economia del mare per raggiungere l’obiettivo, devono fare rete e mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie idee. Per questo l’intesa con la Federazione del mare rappresenta un passo importante per consentire al nostro settore di continuare a migliorare e creare nuove opportunità di mercato e di crescita. La casa di tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo armonico e complementare dell’economia del mare nel nostro paese diventa più grande e più accogliente per confrontarci sulla crescita del sistema paese, e sul ruolo sempre più determinante dell’economia blu”.

 

 

Roma, 27 settembre 2021 – nella sala Antonio d’Amico, presso la sede di Confitarma a Roma, la Federazione del Mare ha ospitato la conferenza organizzata da Federpesca, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, IORA (Indian Ocean Rim Association) e la Fondazione H.OPES, che si inserisce nell’ambito del progetto “Development and Management of Somalia’s and Yemen’s Marine Fisheries” incentrato sul supporto allo sviluppo di un “sindacato dei datori di lavoro della pesca orientato ai servizi” in Somalia e nello Yemen.

Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma, ha rivolto un saluto di benvenuto ai partecipanti, e in particolare a Gatot Hari Gunawan, Direttore Generale di IORA, e ai componenti delle delegazioni di Somalia, Yemen e Kenya, intervenuti a questa prima giornata dell’evento.

Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, ha sottolineato l’impegno di tutti per dare un nuovo impulso al Partenariato Italia-IORA attraverso questo progetto ideato per affrontare le sfide della pesca in Somalia e Yemen e individuare linee d’azione. “Come la maggior parte dei cluster marittimi – ha aggiunto – anche quello italiano ha un approccio trasversale alle diverse attività economiche della Blue Economy, al fine di promuovere una maggiore competitività e ecosistemi imprenditoriali più interconnessi nel territorio”. La versatilità e la flessibilità dei cluster marittimi sono gli altri fattori importanti per l’obiettivo che “tutti noi vogliamo raggiungere, quello di proteggere e ripristinare la salute dei nostri oceani costruendo le basi per un’economia sostenibile in grado di potenziare le comunità costiere. “Accettando questa responsabilità e cogliendo questa opportunità, possiamo dare una spinta blu all’economia in tutto il mondo”.

Francesca Biondo, Direttore di Federpesca, ha ricordato che si tratta di un progetto fortemente voluto da Luigi Giannini, Presidente di Federpesca e Vice Presidente della Federazione del Mare, con la sua ONG Fondazione Hope. “Federpesca ha una lunga storia di relazioni con i Paesi IORA e la loro diplomazia istituzionale ed economica. In particolare Somalia e Yemen hanno entrambi enormi potenzialità per quanto riguarda lo sviluppo delle attività di pesca e nella produzione di prodotti ittici di qualità. L’incontro di questi giorni ha l’obiettivo di rafforzare questo rapporto, trasferire competenze e supportare questi Paesi nello sviluppo di un sistema di rappresentanza datoriale nel settore della pesca. Siamo infatti convinti che la comunità imprenditoriale italiana possa svolgere un ruolo essenziale nel processo di ricostruzione che Somalia e Yemen dovranno affrontare nei prossimi anni”.

Federico Gallas, Direttore della Fondazione H.OPES ha evidenziato che “ eventi come questi sono la dimostrazione di quanto la blue economy possa giocare un ruolo importante nel progresso economico sostenibile, nello sviluppo sociale e nella creazione di nuovi posti di lavoro, in Italia come anche nei paesi dell’oceano indiano”.

Gatot Hari Gunawan, Direttore Generale di IORA, nel concludere questa prima giornata di lavori, ha auspicato che da questa iniziativa scaturisca un incoraggiamento ed un rafforzamento del parternariato e della cooperazione Italia-IORA, con particolare attenzione sui temi della crescita blu, dell’economia circolare e dello sviluppo di soluzioni tecnologiamente avanzate.

Mario Mattioli's best wishes to Adm. Nicola Carlone

A nome degli armatori italiani e del cluster marittimo che ho l’onore di rappresentare, esprimo gli auguri più sentiti all’Amm. Nicola Carlone per l’importante incarico cui è chiamato al servizio del Paese”, afferma Mario Mattioli, Presidente di Confitarma e della Federazione del Mare.

“Conosciamo bene conoscere l’Amm. Carlone che nel corso della sua carriera ha ricoperto molti importanti incarichi che spesso lo hanno portato a gestire numerose criticità del nostro settore e sono certo che proseguirà con lui la piena sinergia che caratterizza i rapporti tra Capitanerie di Porto armamento e tutte le componenti del cluster marittimo fondamentale per proseguire nel rilancio del comparto marittimo-portuale del nostro Paese, specie in questa fase di transizione ecologica”.

“Colgo l’occasione per ringraziare l’Amm. Giovanni Pettorino che in questi anni è sempre stato al nostro fianco per risolvere situazioni difficili nel più breve tempo possibile, esprimendogli la gratitudine dell’armamento nazionale, che ho l’onore di rappresentare, ed anche il mio personale apprezzamento per la passione e l‘impegno con cui ha ricoperto il suo incarico”.

“Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha al suo attivo 156 anni di attività e Confitarma ne ha 120 – ha concluso Mario Mattioli – il nostro bagaglio di esperienza, conoscenza e condivisione è cresciuto con noi ed oggi ci lega un costruttivo rapporto che si è evoluto in linea con le nuove esigenze dell’industria e nell’interesse del Paese e che, ancora una volta, conferma che quando si fa sistema, si trova sempre una soluzione, anche nelle situazioni più difficili”.

Roma, 1 luglio 2021 – Nell’ambito delle attività dell’Italy-IORA Committee, volte a promuovere la cooperazione tra l’Italia e lo IORA – Indian Ocean Rim Association con il coinvolgimento delle imprese private e della società civile, il 1° luglio, Mario Andrea Vattani, IORA National Focal Point per l’Italia, presso il Ministero degli Affari Esteri, ha organizzato, insieme a Federazione del Mare, Costa Crociere, Diplomacy-Festival della Diplomazia, una visita al Roma Cruise Terminal di Civitavecchia, di una delegazione di Ambasciatori e rappresentanti di Paesi membri della IORA: Australia, Bangladesh, Indonesia, Iran, Kenya, Malaysia, Madagascar, Mozambico, Sri Lanka, Sud Africa.

Il Ministro Mario Andrea Vattani ha introdotto l’incontro, organizzato come follow-up concreto del Webinar sul “Sustainable Cruise Turism” tenutosi nel 2020 nel corso del quale era emerso il forte interesse della Indian Ocean Rim Association (IORA) e dei suoi Stati membri a sviluppare, nell’ambito della dialogue partnership con l’Italia, una collaborazione con le principali realtà del settore crocieristico italiano, con l’obiettivo di creare maggiori opportunità nell’Oceano Indiano per lo sviluppo di un turismo crocieristico sostenibile, che coinvolga in modo vantaggioso anche le comunità costiere della regione.

L’incontro è proseguito con i saluti istituzionali di Francesco Tomas, Comandante del Porto di Civitaveccha, di Valentina Corrado, Assessore al Turismo Regione Lazio e di Ernesto Tedesco, Sindaco di Civitavecchia e Mario Zanetti, DG Costa Crociere.

Successivamente, gli ambasciatori hanno visitato il Cruise Terminal guidati dal Direttore Generale del Roma Cruise Terminal (RCT), John Portelli, al fine di prendere visione, e quindi riferire alle loro Capitali, del modo in cui vengono applicati nel nostro paese i più recenti protocolli di sicurezza anti-COVID, per poi salire a bordo della Mn Costa Smeralda per una visita della nave con una presentazione delle efficaci misure di sicurezza sanitarie a bordo.

Erano presenti, tra gli altri, Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare e Segretario Generale del Comitato Italia-IORA, Giorgio Bartolomucci, Segretario generale Festival della Diplomazia, Ahsan Shameem, Ambasciatore del Bangladesh, Esti Andayani, Ambasciatore Indonesia, Hamid Bayat, Ambasciatore Iran, Abdul Malik Melvin Castelino, Ambasciatore Malaysia, César Francisco De Gauveia, Ambasciatore Mozambico, Nosipho Ngcaba, Ambasciatore Sud Africa, Belinda Waltron, Console Australia, Jackline Yonga, Ambasciatore Kenya.

Laurence Martin  “SE L’ECONOMIA BLU GLOBALE FOSSE PARAGONATA A UN’ECONOMIA NAZIONALE, SAREBBE LA SETTIMA PIÙ GRANDE AL MONDO E FAREBBE PARTE DEL G7”

Roma, 17 giugno 2021 – La Sezione della Spezia di ATENA (Associazione Italiana di Tecnica Navale), in collaborazione con il DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine) e SEA FUTURE 2021, il 16 giugno hanno organizzato il webinar “La rotta della nautica: economia, salute, ambiente e futuro”, nel corso del quale si è discusso sui fattori che possono animare gli anni della rinascita del mondo della nautica dopo la crisi pandemica.

Nel suo intervento introduttivo, Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, ha illustrato la strategia 2021-2027 dell’Unione europea per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di trasformare l’economia blu dell’UE, per un futuro sostenibile, con azioni concrete da attuare entro 2030 e 2050 che coinvolgono tutti i segmenti del cluster marittimo italiano.

Un percorso che di recente ha registrato un’accelerazione significativa. “Parliamo del Green Deal che si prefigge tre obiettivi – ha affermato Laurence Martin –  decarbonizzare, digitalizzare e assicurare la resilienza della nostra economia: sfide vitali per tutti i segmenti della nostra blue economy: shipping, porti, pesca, nautica da diporto e anche tutta la catena del valore. Ormai dobbiamo pensare in modo diverso – ha aggiunto – la pandemia Covid 19 è stata la scossa per velocizzare il rilancio dell’economia. E’ un invito ai governi, alla nostra industria ma anche ai cittadini del mondo, un appello per comportamenti diversi, più sostenibili e inclusivi”.

A livello europeo, le tre comunicazioni della Commissione sul Green Deal sulla strategia per la mobilità sostenibile e il piano per la ripresa europea puntano a promuovere la transizione verde e digitale e rendere l’economia europea più equa, più resiliente e più sostenibile per le generazioni future. “Il dado è tratto e non si può tornare indietro – ha affermato Laurence Martin – La Commissione di Ursula von der Leyen, con il piano intitolato “Trasformare l’economia blu dell’UE per un futuro sostenibile” presentato il 17 maggio scorso, intende proporre iniziative per l’innovazione e la sostenibilità ambientale in tutti i settori della, blue economy. Sono già state presentate le linee guida per l’acquacoltura sostenibile e, nelle prossime settimane, saranno adottate nuove disposizioni per il taglio delle emissioni del trasporto marittimo”.

“Se l’economia blu globale fosse paragonata a un’economia nazionale, sarebbe la settima più grande al mondo e farebbe parte del G7”.

Nell’Unione europea, l’economia blu europea fornisce 4,5 milioni di posti di lavoro diretti (molti dei quali in regioni in cui esistono poche alternative); comprende tutte le industrie e i settori connessi ai mari e alle coste, lem cui attività si svolgono sia in ambiente marino (trasporti marittimi, pesca e produzione di energia) sia a terra (porti, cantieri navali, acquacoltura terrestre, produzione di alghe e turismo costiero).

Si tratta di un segmento ampio e in rapida evoluzione della nostra economia, che nell’ultimo decennio ha adottato misure significative per modernizzarsi e diversificarsi.

Accanto ai settori tradizionali, sono in evoluzione e in crescita settori innovativi quali le energie rinnovabili oceaniche, la bioeconomia blu, la biotecnologia e la desalinizzazione, che offrono nuove prospettive e creano posti di lavoro.

La Commissione si basa chiaramente su una concezione sistemica che integra la politica in materia di oceani nella nuova politica economica europea e ritiene necessario collegare meglio tra loro la politica verde e la politica blu, estendendo l’approccio comunitario oltre i confini dell’UE e aprendo la strada a una governance internazionale degli oceani.

Un’economia blu sostenibile creerà opportunità concrete per la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese. “Da qui l’importanza dell’economia blu per un paese come il nostro ove le attività marittime annualmente producono beni e servizi per un valore di 34 miliardi di Euro (2% del PIL) ed acquistano presso le altre branche dell’economia forniture per 20 miliardi di Euro, fornendo occupazione a 530 mila persone”.

Tale visione è stata condivisa dai ministri dei 42 Stati membri dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) che con la nuova Déclaration ministérielle de l’UpM sur l’économie bleue, si sono impegnati a cooperare e ad affrontare le sfide comuni nei settori chiave dell’economia blu per «promuovere politiche e strumenti di trasformazione come i cluster marittimi o la pianificazione dello spazio marittimo» e il passaggio a tecnologie low carbon e una blue economy  circolare.

“La politica mondiale, comunitaria e nazionale – ha concluso il Segretario Generale della Federazione del mare – ha indicato l’obiettivo “emissioni zero” ma, purtroppo, non sono ancora chiari gli strumenti per raggiungerlo. Per questo, investimenti significativi in ricerca e sviluppo sono cruciali per poter innovare in modo “intelligente” così come sono necessari nuovi meccanismi per facilitare l’accesso alla finanza blu e green per poter concretizzare la transizione ecologica e attuare questa rivoluzione blu”.