Secondo quanto richiesto dall’IMO – International Maritime Organization, l’Italia ha definito le iniziative nazionali per il World Maritime Day, dedicato quest’anno da IMO al tema: ‘Empowering Women in the Maritime Community’.

 

La Federazione del Mare ha attivamente partecipato all’organizzazioner di tre manifestazioni in Italia, che si terranno

  • 25 settembre a Trieste
  • 25 ottobre  a Genova
  • 20 novembre  a Napoli 

 

Nel corso delle tre manifestazioni, dopo una prima sessione di saluti istituzionali, si terrà una tavola-rotonda con la partecipazione di donne esponenti delle varie attività marittime.

Fdm e Confitarma

Fdm e Confitarma      Logo Confitarma

 

Il 23 agosto a Parigi, a margine del G7 di Biarritz, presso il Palazzo dell’Eliseo, si è tenuta la cerimonia di consegna al Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, della Carta SAILS (Sustainable Actions for Innovative and Low-impact Shipping), firmata il 26 luglio da nove compagnie di navigazione francesi per sancire una maggiore collaborazione tra gli stakeholder privati e pubblici in Francia a tutela dell’ambiente marino e costiero. 

Su iniziativa del Presidente del cluster marittimo francese, Frederic Moncany de Saint Aignan, che detiene assieme a Italia e Spagna la vicepresidenza dell’organizzazione europea dei cluster marittimi (ENMC), all’incontro con il presidente Macron sono state invitate alcune importanti compagnie di navigazione. Su indicazione di Federazione del Mare e Confitarma, era presente all’incontro con il Presidente Macron il gruppo Grimaldi, unica compagnia di navigazione europea non francese, rappresentato da Paul Kiprianou.

Le compagnie di navigazione firmatarie della Carta SAILS affermano la loro disponibilità a contribuire alla protezione e allo sviluppo dell’ambiente marino, in vista di uno sviluppo sostenibile e si impegnano, volontariamente e al di là degli obblighi normativi, a istituire azioni specifiche in tutte o in alcune delle seguenti aree: protezione dei cetacei, riduzione dell’impatto sonoro sottomarino delle navi, diminuzione delle emissioni di inquinanti atmosferici e di gas a effetto serra, rafforzamento dei legami con il settore scientifico, lotta alle specie invasive, ottimizzazione delle performance energetiche, azioni specifiche delle compagnie di navi passeggeri.

Anche la Carta SAILS firmata dal Gruppo Grimaldi è state consegnata al Presidente Macron durante il ricevimento all’Eliseo.

La Carta SAILS rimarrà aperta alla firma di altre compagnie per alcuni mesi.

 

Roma, 26 agosto 2019

Fed Mare Genova 28 giugno 2019

Fed Mare Genova 28 giugno 2019

La proposta del presidente Mario Mattioli di aprire la Federazione del Mare a tutto il cluster per elaborare un documento comune sulle istanze della blue economy è stata unanimemente condivisa ipotizzando una sorta di assise del mare da convocare nel 2020.

logo ENMC

logo ENMCL’organizzazione europea dei cluster marittimi European Network of Maritime Clusters (ENMC) ha incontrato a Bruxelles i rappresentanti europei delle principali attività marittime e della DG MARE.

Dall’incontro è emerso come ENMC possa svolgere una funzione utile nello stimolare la realizzazione di analisi economiche e statistiche del settore da tutti condivise e promuovere così l’economia marittima, valorizzando il suo rilievo per l’Unione europea.

Sotto questo profilo, il 2019 Blue Economy Report pubblicato di recente dalla DGMARE della Commissione europea, ha segnato un progresso, ancorché in esso l’economia marittima vada meglio definita rispetto alla più ampia Economia Blu.

Nel corso dell’incontro si è anche discusso del ruolo che ENMC potrebbe giocare per facilitare i collegamenti tra gli stakeholder marittimi al fine di poter identificare e suggerire una dimensione unitaria delle loro attività di rappresentanza degli interessi degli operatori presso le istituzioni europee.

Oltre all’olandese Arjen Uytendaal, presidente di ENMC, e alla coordinatrice Marjolein van Noort, erano presenti i vertici dei cluster marittimi di Danimarca, Malta, Spagna e Italia, rappresentata da Carlo Lombardi, segretario generale della Federazione del Mare.

Sono inoltre intervenuti Martin Dorsman, segretario generale di ECSA (European Community Shipowners’ Associations – industria armatoriale), Christophe Tygat, segretario generale di Sea Europe (Shipyards’ & Maritime Equipment Association – industria cantieristica e delle componenti marittime), Lamia Kerdjoudj Belkaid, segretaria generale di Feport (The Federation of European Private Port Companies and Terminals – operatori portuali). In rappresentanza della DG MARE è intervenuto Frangiscos Nikolian, responsabile delle analisi economiche.

Previsto un nuovo incontro a settembre.

 

Roma, 7 giugno 2019

© World Ocean Day

 

Message from Jean-Michel Cousteau : https://vimeo.com/339978223

 

WON TEAM –  

WORLD OCEAN NETWORK 

Boulevard Sainte Beuve – BP 189 – 62203 Boulogne-sur-Mer Cedex France

Tél.: +33 (0)3 21 30 99 93

Website : www.worldoceannetwork.org

E-mail : secretariat@worldoceannetwork.org

Copertina

CopertinaÈ stato pubblicato nei giorni scorsi il EU Blue Economy Report 2019, rapporto annuale sulla Blue Economy predisposto dalla Commissione europea sotto la regia di DGMARE. Oltre ad avere un’enorme dimensione costiera e numerose città importanti il cui sviluppo è tuttora legato anche al mare, l’Europa è infatti una grande potenza marittima: l’80% del commercio estero dell’Unione europea e il 40% del suo commercio interno utilizzano la navigazione; gli armatori europei controllano quasi il 40% del tonnellaggio mondiale di naviglio mercantile; l’industria cantieristica europea è leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e yacht di lusso; l’industria di produzione di apparecchiature e componenti marittime dell’Unione serve metà della flotta mondiale.

Anche da questo Rapporto emerge che l’industria marittima è un settore vitale e strategico per l’Europa. I numeri parlano da soli: alla Blue Economy viene attribuito un volume di affari di 658 miliardi di euro, di cui 180 miliardi di valore aggiunto (quindi quasi 480 miliardi di costi intermedi, cioè di acquisti effettuati negli altri settori dell’economia), ed un’occupazione di 4 milioni di addetti.

Ciò è frutto di un insieme di attività marittime vasto e diversificato quanto la stessa Europa, la cui forza in campo marittimo, del resto, sta anche nella presenza nell’Unione di soggetti attivi lungo l’intera catena del valore, tutti protagonisti del cluster marittimo fondamentali per un’industria di successo e volta al futuro: senza una grande capacità ingegneristica diffusa nei paesi europei, l’energia eolica offshore non avrebbe avuto un simile successo nei mari del Nord; senza la collaborazione di armatori, costruttori navali e istituti di ricerca – tra gli altri – non potremmo costruire le navi pulite del futuro, così importanti per mari come il Mediterraneo.

Si tratta di un rapporto importante, ancorché migliorabile, visto che i dati riportati si riferiscono all’anno 2017, non consentendo di valutare le evoluzioni più recenti, e che manca un’analisi qualitativa accanto a quella quantitativa, entrambe necessaria per orientare le scelte politiche e rafforzare l’economia blu europea.

Inoltre, tra i dati si includono anche il turismo costiero e l’estrazione di idrocarburi, i quali concorrono rispettivamente per il 30% e il 14% al volume d’affari della Blue Economy e per il 54% e il 4% alla sua occupazione, dandone un’immagine a prima vista imprecisa se si ritiene che l’economia del mare debba includere solo le attività marittime vere e proprie (in Italia, ad esempio, quei settori non vengono analizzati nel rapporto dedicato periodicamente dalla Federazione del Mare e dal Censis al cluster marittimo nazionale, studio di cui uscirà in autunno la sesta edizione). Depurato di tali voci, i dati per la Blue Economy europea sono pari a 383 miliardi di euro come fatturato e 1,7 milioni di persone come occupazione.

 

Il rapporto EU Blue Economy Report 2019 è disponibile nella sezione pubblicazioni del sito http://www.federazionedelmare.it.

Copertina

CopertinaOn May 16th,  the European Commission presented the 2019 EU Blue Economy report. An insightful report that underlines, besides that of coastal tourism, the importance of the European maritime industry. The numbers of the blue economy go without saying: the report quotes a turnover of EUR 658 billion, over 4 million people directly employed and EUR 180 billion of gross value added in 2017. What comes out of the report is an industry that is as huge, diverse and old as Europe itself. The strength of the industry is not only the decades of experience and proven craftmanship, it is also the presence of each and every link in the value chain. From shipbuilding and maritime suppliers to shipowners and ports and from research institutes to fishery: they are all crucial to a successful and futureproof industry. As the report shows there are far many jobs directly or indirectly linked to each of the blue sectors. Those sectors are also the foundation of new developments. Without the vast engineering power, offshore wind wouldn’t be so successful.

 

Without the cooperation between – amongst others – shipowners, shipbuilders and research institutes, we couldn’t build the clean vessels of the future.

 

The European Network of Maritime Clusters ENMC appreciates the EU Blue Economy report issued by DG Mare. It helps in understanding the industry and future developments by having the facts and figures. Our common challenge for the future must be however to go beyond, on one side by showing not only what the Blue Economy has been in the recent past but how it is supposed to evolve in the future, on the other by defining a common ‘blue economy’ language: what do we see as the maritime industry , how do new markets develop and what impact will they have on the blue economy and Europe’s economy as a whole? Having the data – quantitative and qualitative – and explanatory cases on our digital desks to steer current and new policies, is vital to strengthen the European blue industry.

 

The report and relevant data can be found at https://blueindicators.ec.europa.eu/public/

 

Foto1

Foto1Il 17 maggio si è tenuta a Roma la Tavola Rotonda “Italy and the Indian Ocean Rim Association (IORA). Blue Economy as an opportunity to develop stronger cooperation in the Mediterranean and the Indian Ocean”, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con la presidenza sudafricana di IORA e con il supporto della Federazione del Mare in rappresentanza del cluster marittimo italiano.

Scopo dell’evento, inserito nel programma di EXCO 2019, prima fiera internazionale dedicata alla cooperazione, era quello di favorire i contatti tra l’Italia e gli Stati IORA sulle principali tematiche della Blue Economy quali: pesca e acquacoltura, energie oceaniche rinnovabili, porti e spedizioni marittime, ricerca e sviluppo in biologia marina, turismo e sviluppo delle comunità costiere.

Oltre ai rappresentanti del MAECI e agli ambasciatori dei paesi aderenti a IORA, in rappresentanza del cluster marittimo italiano erano presenti Carlo Lombardi, segretario generale della Federazione del Mare con la vicesegretaria Laurance Martin, caposervizio Relazioni Internazionali di Confitarma, e Luigi Giannini, presidente di Federpesca. (Il comunicato stampa di Federpesca sul sito www.federpesca.it)

Carlo Lombardi, dopo aver ricordato le dimensioni e il ruolo del cluster marittimo in Italia, possibile esempio anche per lo sviluppo dei paesi IORA, ha messo in evidenza che le barriere commerciali stanno diventando sempre più diffuse e rappresentano una preoccupante tendenza. Ha in proposito ribadito l’impegno del cluster marittimo italiano per la salvaguardia e promozione di politiche e principi di libero scambio in tutto il mondo, riconoscendo l’importante ruolo svolto dall’organizzazione del commercio mondiale (WTO).

Inoltre, il segretario generale della FdM ha posto l’accento sulla questione della demolizione e del riciclaggio delle navi, tema molto sentito a livello europeo. “Dovremmo riconoscere il forte progresso dei cantieri di paesi dell’Oceano Indiano, i quali stanno ponendosi in linea con la Convenzione di Honk Kong e pertanto auspicano di essere inclusi nell’elenco UE degli impianti autorizzati per le navi battenti bandiera di uno Stato membro. – ha affermato – L’UE deve agire come un vero promotore di ulteriore sviluppo in tale campo, dando a queste strutture la possibilità di entrare nell’elenco UE.

Carlo Lombardi Laurence Martin foto 2Infine, Carlo Lombardi ha ribadito ancora una volta che IMO, organizzazione marittima internazionale facente capo alle Nazioni Unite, deve restare l’unica sede deputata ad emanare norme per il settore marittimo. “Solo le normative provenienti da questo organismo internazionale trovano un’applicazione uniforme in tutto il mondo. E questo garantisce una concorrenza leale su tutti i mercati marittimi, un prerequisito per qualsiasi sviluppo della Blue Economy. Un esempio significativo sono gli ambiziosi traguardi adottati per la limitazione delle emissioni delle navi ai fini del contrasto al cambiamento del clima”. Concludendo, Carlo Lombardi ha condiviso la proposta del presidente di Federpesca di rendere annuale l’incontro tra Italia e IORA a Roma, rendendosi disponibile ad ospitarlo.

 

Roma, 17 maggio 2019

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IORA – Indian Ocean Rim Association, è un’organizzazione intergovernativa costituita nel 1997, a cui oggi aderiscono 22 stati membri e 9 dialogue partner. (https://www.iora.int/en/about/about-iora). Data la crescente importanza dell’Oceano Indiano nel commercio marittimo mondiale – ove si concentra un terzo del traffico marittimo mondiale, due terzi dei traffici di carichi secchi alla rinfusa e un terzo di quelli petroliferi nonché circa la metà dei traffici mondiali con navi portacontenitori – le priorità che IORA ha identificato sono strettamente legate alla blue economy: pesca e acquacoltura; energia oceanica rinnovabile; porti marittimi e shipping; idrocarburi offshore e minerali per fondali marini; biotecnologie marine, ricerca e sviluppo, turismo. Il Segretariato di IORA è ospitato dal governo della Repubblica di Mauritius.

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file 82Il 14 maggio a Palermo si è tenuto il primo WestMED Hackathons, evento organizzato dalla Commissione europea e dalla Co-Presidenza franco-marocchina dell’Iniziativa per lo sviluppo sostenibile della blue economy nel Mediterraneo occidentale, nell’ambito del Dialogo 5+5 (Francia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna + Algeria, Libia, Marocco, Mauritania, Tunisia).

L’iniziativa di Assistenza Tecnica della Commissione Europea (DG MARE) WestMed si propone l’adozione di una comune politica di bacino tra i paesi del Dialogo 5+5, coerenti con le priorità espresse nel relativo Framework for Action. Si opera pertanto per favorire la formazione di partenariati tra stakeholders dei paesi coinvolti, affinché si presentano progetti sui bandi dei principali programmi di finanziamento dell’UE.

La Federazione del Mare ha partecipato direttamente con il vicesegretario generale Laurence Martin, nonché con i rappresentanti delle organizzazioni aderenti Confitarma (Lorenzo Matacena) e Federpesca (Stefania Valentini).

Le idee progettuali emerse nel corso dell’evento su pesca illegale, acquacultura, rifiuti marini e plastica, trasporto sostenibile, cluster marittimi e turismo costiero, verranno trasmesse al “Vertice delle due rive tra capi di stato e di governo” che si terrà il 24 giugno 2019 a Marsiglia.

In precedenza la Federazione del Mare aveva dato il suo contributo ai tavoli preparatori dell’evento che si sono svolti presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale il 3 maggio, sottolineando in particolare l’opportunità di sostegno europeo a progetti legati a: centralità del Mediterraneo e dei collegamenti marittimi commerciali tra questo ed il Nord America; strategicità del network tra porti del Mediterraneo; network tra i porti WestMed per il bunkering GNL; integrazione tra cluster mediterranei della logistica in generale e della “logistica del freddo” in particolare; strutture e servizi per la pesca nei porti ed integrazione con progetti relativi a labelling e certificazione del pescato; coinvolgimento diretto delle imprese e degli operatori della formazione secondaria superiore e della formazione professionale; raccolta di marine litter da parte dei pescherecci d’altura ed altre imbarcazioni di pesca; recupero e lavorazione degli scarti della pesca per ottenere prodotti e semilavorati destinati al settore della nutraceutica, farmaceutica.

Paesi Iora

Paesi Iora

 

Il 17 maggio 2019 si terrà a presso la Fiera di Roma, la Tavola Rotonda “Italy and the Indian Ocean Rim Association (IORA). Blue Economy as an opportunity to develop stronger cooperation in the Mediterranean and the Indian Ocean”, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con la presidenza sudafricana di IORA e con il supporto della Federazione del Mare, in rappresentanza del cluster marittimo italiano.

L’evento  si inserisce nel programma di EXCO 2019, prima fiera internazionale dedicata alla cooperazione, ed è finalizzato a favorire i contatti tra l’Italia e gli Stati IORA e, naturalmente il cluster marittimo italiano, sulle principali tematiche della Blue Economy quali: pesca e acquacoltura, energie oceaniche rinnovabili, porti e spedizioni marittime, ricerca e sviluppo in biologia marina, turismo e sviluppo delle comunità costiere.

 

DEF_Program_Italy-IORA_EXCO_17.pdf