MAREVIVO E IL MONDO DEL MARE LANCIANO L’ENNESIMO APPELLO AL GOVERNO: OCCORRONO I DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE SALVAMARE

ROSALBA GIUGNI: LA PLASTICA È NEL SANGUE UMANO E NEGLI OCCHI DEI PESCI CHE DIVENTANO CIECHI. MA A NON VEDERE SIAMO SOPRATTUTTO NOI!

La Legge Salvamare è entrata in vigore il 10 giugno 2022: un grande successo, fortemente voluto da Marevivo, perché finalmente si consente ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di scaricarla in mare e di poter installare sistemi di raccolta di rifiuti in linea con i principi dell’economia circolare e come richiesto dall’Unione europea.

Ebbene tutto ciò è ancora un sogno. Dopo 9 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la Legge Salvamare è ancora inattuabile.

Non bastano più le buone intenzioni e le parole. Servono i fatti!

I fatti sono l’emanazione dei decreti attuativi necessari per avviare questo processo virtuoso ponendo un freno ai rischi per l’ambiente che ci circonda e per la vita quotidiana dei cittadini.

I fatti sono che continua ad aumentare la quantità di plastica che ogni giorno finisce in mare con danni permanenti all’ambiente e all’uomo: ricerche scientifiche dimostrano che la plastica, sotto forma di microplastiche, è entrata nella catena alimentare ed è presente nell’aria che respiriamo e nei cibi che assumiamo.

L’attuazione della Legge Salvamare è fondamentale per il settore mare e pesca ed è anche assolutamente necessaria per contribuire al risanamento dell’ecosistema marino oltre ad essere indispensabile per la salute pubblica.

Sappiamo – aggiunge Rosalba Giugni, Presidente Marevivo – che l’attuazione della legge non risolverà tutti i problemi dell’inquinamento da plastica, ma rappresenta un primo importante passo avanti sulla strada della transizione ecologica. La plastica ormai è nel sangue umano e negli occhi dei pesci che diventano ciechi. Ma a non vedere siamo soprattutto noi!”.

Marevivo e Federazione del Mare, insieme a: Alleanza Cooperative Italiane Pesca, Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale Italiana, Lega Italiana Vela, Fondazione Dohrn, Associazione La Grande Onda, Ricercatori Università Politecnica delle Marche e Compagnia della Vela di Venezia e tutto il mondo del mare a gran voce sollecitano una rapida azione del Governo per l’emanazione dei decreti attuativi della Legge Salvamare.

Chi non agirà adesso dovrà rendere conto ai cittadini e alle future generazioni!

Conclusi con successo i negoziati su un nuovo accordo ONU sulla diversità biologica marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale

Il 4 marzo 2023, la Conferenza intergovernativa sulla biodiversità marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale (BBNJ), presieduta da Rena Lee, ambasciatrice di Singapore per le questioni relative agli oceani e al diritto del mare e inviata speciale del ministro degli Affari esteri, ha concluso con successo i negoziati su un nuovo accordo internazionale ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) sulla conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale.

La Federazione del Mare si unisce al generale apprezzamento per la positiva conclusione dei negoziati per il raggiungimento del nuovo Trattato delle Nazioni Unite sull’Alto mare per proteggere l’oceano, affrontare il degrado ambientale, combattere il cambiamento climatico e prevenire la perdita di biodiversità.

L’accordo BBNJ è il culmine delle discussioni avviate nel 2004 sotto gli auspici dell’ONU per migliorare il regime giuridico internazionale relativo alla conservazione e all’uso sostenibile della diversità biologica negli oceani al di là delle zone economiche esclusive e delle piattaforme continentali degli Stati. Nonostante sia estremamente biodiverso, solo l’1% dell’alto mare è attualmente regolamentato. L’accordo BBNJ è quindi un importante passo avanti nel contribuire alla governance dei beni comuni globali. Singapore presiede i negoziati dell’accordo dal settembre 2018.

Un aspetto innovativo dell’accordo BBNJ comporta l’impegno dei paesi sviluppati a fornire un ulteriore 50% dei loro contributi finanziari annuali ai sensi dell’accordo per finanziare progetti di rafforzamento delle capacità che aiuteranno i paesi in via di sviluppo a conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità marina, nonché ad attuare l’accordo. L’accordo BBNJ impegna inoltre gli Stati a condividere i benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche marine, anche facilitando l’accesso ai campioni e ai dati della ricerca scientifica sugli organismi marini delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale ai ricercatori dei paesi sviluppati e in via di sviluppo.

L’Accordo entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di 60 Stati. Intanto, l’UE ha già manifestato il suo impegno a garantire che ciò avvenga rapidamente e, per aiutare i Paesi in via di sviluppo a prepararsi alla sua attuazione, stanzierà 40 milioni di euro nell’ambito di un Programma globale per gli oceani invitando i membri della High Ambition Coalition a fare lo stesso nei limiti delle loro capacità. (High Ambition Coalition è un gruppo informale di paesi all’interno della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici impegnati a portare avanti proposte progressiste sull’ambizione climatica).

“Il successo ottenuto dalla Conferenza intergovernativa della BBNJ riafferma l’importanza e la rilevanza della cooperazione multilaterale e delle Nazioni Unite nello stabilire e sostenere un ordine internazionale basato su regole – afferma Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare – Si tratta di un evento momento storico perché dopo oltre un decennio di lavori preparatori e negoziati internazionali l’accordo sul Trattato delle Nazioni Unite per l’alto mare rappresenta un concreto passo avanti per la salvaguardia degli oceani e per preservare la vita marina e la biodiversità , risorse indispensabili per le generazioni presenti e future”.

Messaggio di Antonio Gutierres, Segretario generale delle Nazioni Unite

Comunicato stampa della Commissione Europea

Comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri di Singapore

Roma, 16 dicembre 2022Mario Mattioli è stato confermato all’unanimità per un terzo mandato biennale quale presidente della Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare), l’organizzazione che riunisce il cluster nazionale delle attività marittime.

Confermati anche i vicepresidenti Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica), Luigi Giannini (Federpesca) e Claudio Graziano (Assonave).

Nel corso della riunione, svoltasi a Roma in modalità ibrida con la partecipazione di quasi tutti i suoi componenti, il Consiglio ha deliberato l’adesione di ANGOPI – Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani e UNEM – Unione Energie per la mobilità, i cui rispettivi Presidenti, Paolo Podestà e Claudio Spinaci entrano a far parte del Consiglio della Federazione.

Nel ringraziare il Consiglio per la rinnovata fiducia, il Presidente Mattioli, ribadendo il ruolo della Federazione del Mare, costantemente presente e che fa sentire la propria voce, ha proposto una rivisitazione della sua governance.

A tale scopo, ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro che proporrà agli associati della Federazione una modernizzazione statutaria per rendere ancor più efficace la sua azione e per rafforzare sempre più la rappresentanza di tutta l’economia marittima presso le Istituzioni, l’opinione pubblica e le altre realtà associative, in Italia e all’estero.

“Alle nostre spalle lasciamo anni molto difficili che hanno impresso un cambiamento epocale in tutto il mondo e in tutti i settori dell’economia, in primis in quello marittimo – ha affermato il presidente Mario Mattioli –  Dopo due anni di crisi a causa della pandemia da Covid, che ha rallentato se non addirittura arrestato le economie, ora il ritorno della guerra nel continente europeo condiziona tutte le attività, con aumenti vertiginosi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, causa di un’inflazione che non si vedeva da decenni, con interruzioni nelle catene di approvvigionamento, in larga misura conseguenza di tensioni geopolitiche che si fanno sempre più aspre. Tutto questo si innesta in un contesto di cambiamento climatico, che ci impone di ridurre l’impatto ambientale del settore marittimo, e non solo.

Stiamo vivendo insomma un periodo molto complesso e di grande instabilità e ci aspettano anni di intenso lavoro durante i quali avremo la possibilità di proseguire il percorso iniziato e di rafforzare le strategie e le progettualità del mondo del mare al servizio del territorio. Allo stesso tempo, però, nel fronteggiare tutte queste sfide, assistiamo all’emergere di nuove opportunità industriali o economiche, in particolare nelle questioni marittime.

Transizione ecologica, digitalizzazione, sicurezza, difesa del mare, formazione: l’Italia marittima ha un ruolo importante da svolgere ma è fondamentale che le Istituzioni siano al nostro fianco. Che si tratti di regolamentazione, semplificazione, finanziamento o sostegno all’innovazione, solo la solida alleanza pubblico/privato consentirà all’economia marittima italiana di essere la leva di crescita e stabilizzazione essenziale per il futuro del nostro Paese. Apprezziamo in tal senso il fatto che la parola MARE sia tornata di attualità.

D’altro canto, sono sempre più convinto dell’importanza di una Federazione del mare aperta a tutte le organizzazioni marittime che ancora non ne facciano parte e sono particolarmente lieto di poter annoverare da oggi anche Angopi e Unem tra i membri del cluster marittimo italiano.

 

Voglio anche ringraziare i membri del Cluster Marittimo Italiano per il loro forte impegno dimostrato in questi anni difficili per sostenere una crescita blu sostenibile e responsabile: insieme affronteremo le questioni e le sfide di domani, siano esse ambientali, sociali o economiche. Dalla stretta collaborazione all’interno del cluster e dalla sinergia tra l’industria, il mondo accademico e le istituzioni, potranno nascere opportunità dinamiche e innovative, attirando risorse altamente qualificate con evidenti benefici per il settore marittimo e quindi per il Paese.

“Più che mai, il mare è e sarà al centro delle sfide future e delle ambizioni politiche – ha concluso il Presidente Mattioli – e Federazione del Mare continuerà, instancabilmente, a lavorare al massimo livello con e per i suoi membri e con i partner italiani ed esteri”.

 

Il Gen. Claudio Graziano, Vice presidente dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC) e Vice Presidente della Federazione del Mare, ha partecipato alla riunione annuale dell’ENMC tenutasi a Rotterdam il 18 novembre, insieme a Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare.

In agenda, la revisione degli statuti che porterà entro fine anno alla creazione di un’Associazione europea dei clusters marittimi.

ENMC è attualmente presieduto da Francis Maire (Lussemburgo), affiancato da tre Vice-Presidenti: Claudio Graziano (Italia), Frédéric Moncany de Saint Aignan (Francia) e Alejandro Aznar (Spagna).

Durante la riunione sono stati discussi vari temi, quali, l’evoluzione dei cluster come attori chiave dell’economia blu, la governance negli Stati membri con particolare accenno ai sistemi francese e italiano, e l’impatto della decarbonizzazione e della circolarizzazione dell’economia Blu sulle piccole e medie imprese.

Il giorno prima, 17 novembre una delegazione di ENMC ha incontrato Ricardo Renedo Williams, della Direzione Energy policy della Commissione Europea, con il quale si è discusso delle possibili azioni congiunte per rafforzare la posizione dell’UE nel settore delle energie rinnovabili offshore, per premiare le navi ecologiche che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento delle energie rinnovabili offshore e per migliorare l’innovazione e sostenere la formazione.

Successivamente la delegazione ha incontrato esponenti della DG Mare per discutere del ruolo dei cluster marittimi, degli sviluppi dell’economia blu e dello spazio marittimo.

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Claudio Graziano, vice president of the European Network of Maritime Clusters (ENMC) and vice president of the Federazione del Mare, attended the ENMC Annual Meeting held in Rotterdam on November 18, together with Laurence Martin, secretary general of the Maritime Federation.
On the agenda, the revision of the statutes that will lead to the creation of a European Association of Maritime Clusters by the end of the year. ENMC is currently chaired by Francis Maire (Luxembourg), flanked by three Vice-Presidents: Claudio Graziano (Italy), Frédéric Moncany de Saint Aignan (France) and Alejandro Aznar (Spain). Various topics were discussed during the meeting, such as, the evolution of clusters as key players in the Blue economy, governance in member states with special mention of the French and Italian systems, and the impact of decarbonization and circularity of the Blue economy on small and medium-sized enterprises.
The day before, November 17, a delegation from ENMC met Ricardo Renedo Williams from the European Commission’s Energy policy directorate, with whom they discussed possible joint actions to strengthen the EU’s position in offshore renewable energy, to reward green ships that contribute to the development and maintenance of offshore renewable energy, and to improve innovation and support training.
Afterwards, the delegation met representatives from DG Mare to discuss the role of maritime clusters, developments in the blue economy and maritime space.

Il 15 novembre 2022 la Commissione Europea ha adottato la comunicazione  “Towards a strong and sustainable EU algae sector“,  un’iniziativa pionieristica per sbloccare il potenziale delle alghe nell’Unione europea. La comunicazione propone 23 azioni per creare opportunità per l’industria di aiutarla a diventare un settore solido, sostenibile e rigenerativo in grado di soddisfare la crescente domanda dell’UE.

Si riporta il comunicato stampa della Commissione Europea

Commission_proposes_action_to_fully_harness_the_potential_of_algae_in_Europe_for_healthier_diets__lower_CO2_emissions__and_addressing_water_pollution

Roma, 7 novembre 2022 – Il Gen. Claudio Graziano, Presidente di Fincantieri e di Assonave, ha partecipato alla riunione del Consiglio della Federazione del Mare, svoltasi il 7 novembre a Roma in presenza e on line.

  Il Presidente Mattioli, nel dare il benvenuto al Gen. Graziano, ha ricordato che subentra all’Amb. Vincenzo Petrone nel ruolo di Vice Presidente della Federazione del Mare e di Vice Presidente dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC) e che parteciperà alla riunione dell’ENMC a Bruxelles il 17 e 18 novembre, in rappresentanza del cluster marittimo italiano.

Il Gen. Graziano, dopo aver ringraziato l’Amb Petrone per il lavoro svolto in questi anni ha affermato: “È con estremo entusiasmo che mi unisco al gruppo della Federazione del Mare, con la convinzione che la sinergia tra le realtà di cui siamo portavoce sia un’ulteriore spinta per lo sviluppo di tutto il Sistema Paese.
Il cluster marittimo nazionale della Federazione del Mare permette, infatti, di confrontarci sulle sfide tecnologiche e competitive, quali la transizione energetica e digitale, di adottare una posizione condivisa e di parlare, così, con una sola voce di fronte agli organismi nazionali ed internazionali competenti.”

 

Nel corso della riunione sono stati affrontati numerosi temi:

Giorgio Berlingieri, Presidente AIDIM e Bergida Tamar del MIMS hanno sottolineato l’urgenza per l’Italia di procedere al più presto alla ratifica di numerose convenzioni internazionali, in particolare la Convenzione di Londra sulla Limitazione di responsabilità per i crediti marittimi (LLMC 76/96).

 


Roberto Cimino
, Vice Presidente Cluster BIG, e Fabrizio Monticelli CEO ForMare-Polo Nazionale per lo Shipping, hanno illustrato i progetti finanziati dall’Ue (MedBan e MarMed) e portati avanti dalla FdM in collaborazione con altri cluster europei, nonché i progetti presentati e in attesa di esito (Win-Big e Euroban).

 

L’Amb. Sebastiano Cardi, capo della Task Force del Comitato Promotore per la candidatura di Roma EXPO 2030 e Livio Vanghetti, capo della comunicazione, hanno illustrato il progetto dell’Italia, presentato al Bureau International des Expositions il 7 settembre scorso, il quale, insieme ai 170 paesi che ne fanno parte, si pronuncerà, il 23 novembre 2023, tra le 4 candidature Roma (Italia), Busan (Corea del Sud), Odessa (Ucraina) e Ryadh (Arabia Saudita).

 

 Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, ha ricordato che dopo l’approvazione della legge Salvamare nel maggio scorso, ancora non sono stati emanati i decreti attuativi necessari per l’operatività della legge volta ad incentivare le attività di risanamento dell’ecosistema marino, l’economia circolare e la corretta gestione dei rifiuti e in particolare della plastica e delle microplastiche.

 

Sotiris Raptis, Segretario Generale ECSA, ha illustrato la posizione degli armatori europei riguardo alle proposte dell’Ue Fit for 55%, in particolare, ETS, FuelEu Maritime e AFIR, ribadendo che gli armatori europei accolgono con favore gli obbiettivi ambiziosi dell’UE volti ad una transizione energetica a condizione che siano identificati strumenti finanziari (Privati e pubblici) adeguati per facilitare tale transizione, in particolare per le PMI. Per quanto riguarda la proposta Fuel EU Maritime mirante a ridurre le emissioni rafforzando i limiti di intensità dei gas serra per i combustibili marittimi, si è rallegrato sul fatto che è stato riconosciuto la responsabilità dei fornitori di carburanti nel rendere disponibili carburanti puliti in quantità sufficienti, nonché sulla proposta che 75% dei ricavi del sistema ETS siano dedicati ad un fondo dedicato alla transizione energetica del settore per stimolare azioni di R&I per le vai e per le infrastrutture portuali, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione.

Guido Grimaldi ha sottolineato che le nuove misure, in particolare la ETS potrebbero comportare il rischio di un’inversione di tendenza del trasferimento delle merci dal mare alla strada vanificando i risultati positivi ottenuti in questi anni dalle autostrade del mare, mentre Claudio Spinaci, Presidente Unem (invitato alla riunione) ha condiviso le preoccupazioni dello shipping affermando che occorre un diverso approccio in merito alla disponibilità di combustibili alternativi.

 

Pierpaolo Campostrini, direttore generale di CORILA- Consorzio per il Coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia, ha illustrato il Piano Regolatore del Mare Italiano che verrà adottato a fine anno ai sensi della Direttiva  2014/89/UE che istituisce un quadro per la Pianificazione dello Spazio Marittimo (MSP) con l’intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso sostenibile delle risorse marine. riguardanti le tre regioni marittime italiane: 1) Adriatico; 2) Ionio e Mediterraneo centrale; 3) Tirreno e Mediterraneo occidentale.

 

Il Com.te Francesco Tomas, Capo Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha illustrato la proposta di Francia, Italia, Monaco e Spagna di designazione di un’area marina particolarmente sensibile (PSSA-Particular Sensitive Sea Area) nel Mar Mediterraneo nord-occidentale, che verrà discussa nella prossima riunione dell’IMO MEPC 79 del 12 e 13 novembre. Scopo dell’iniziativa è quello di  proteggere i cetacei dal rischio di collisioni navali e dall’inquinamento generato dalle navi e di aumentare la consapevolezza di un’area di importanza critica per la balenottera e il capodoglio.

 

Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e presidente dell’ECSA Ship Finance WG, ha illustrato lo stato dell’arte delle discussioni sul regolamento dell’Ue sulla tassonomia, a seguito delle quali sono stati resi omogenei i criteri collegati alla vita della nave mentre rimane ancora in vigore quello sui carichi trasportati. In merito alla proposta di revisione del Regolamento Basilea III, non stata accolta la posizione ECSA in merito agli investimenti bancari.

 

Max Mizzau Perczel, Presidente dell’Associazione Culturale Pianeta Mare Darwin Dohrn, ha parlato del Pianeta Mare Film Festival, manifestazione internazionale svoltasi a Napoli dal 5 all’8 ottobre, che ha riscosso un grande successo e che ha visto la Federazione del Mare e il Cluster BIG tra gli sponsor hanno supportato l’iniziativa.

 

 

 

       

Il 24 ottobre, a Roma nell’ambito del XIII Festival della Diplomazia, presso la sede di Confitarma, Laurence Martin, segretario generale della Federazione del Mare, ha coordinato e moderato confronti e approfondimenti in tema di Sustainability at Sea.

Johan Vibe, Ambasciatore di Norvegia in Italia, e Charlotte Demeer Strøm, Director Head of International politics della Norwegian Shipowners’ Association, hanno parlato delle rotte nell’Artico e del Codice Polare, evidenziando che le conseguenze del cambiamento climatico globale sono più evidenti e drammatiche nell’Artico che in qualsiasi altra parte del mondo, che la comunità imprenditoriale ha la responsabilità di contribuire a uno sviluppo sicuro e sostenibile dell’Artico e che è necessario che la comunità imprenditoriale sostenga concretamente un dialogo coordinato sul futuro dell’Artico.

Fanny Lossy, Safety and Environment Director, European Community Shipowners’ Association (ECSA), ha parlato delle problematiche legate all’attuazione del Regolamento 1257/2013 sul riciclaggio delle navi soprattutto a fronte dell’attuale inadeguata capacità degli impianti nei paesi OCSE. In proposito, l’ECSA ha chiesto di consentire agli armatori con sede nell’Ue di poter ricorrere alle strutture presenti in Asia, sostenendole per poter essere adeguate agli standard sociali richiesti dall’Unione. Li Bo, Secondo Segretario dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, ha evidenziato che in alcuni cantieri dell’area asiatica si rilevano criticità in merito alla sostenibilità sociale.

Francesca Biondo, Direttore Generale di Federpesca, e Rosalba Giugni, Presidente Marevivo, hanno parlato di rifiuti in mare e in particolare della plastica e della legge Salvamare, approvata a giugno grazie all’azione di tutto il mondo del mare: un grande risultato, che mette a disposizione del nostro Paese uno strumento efficace e concreto, richiesto anche dall’Ue, che, tra l’altro, consentirà ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti invece di scaricarla in mare. Purtroppo, i decreti attuativi non sono ancora pronti: l’auspicio né che il nuovo Ministero del Mare possa far partire l’applicazione della legge.

Elena Pastorino, Sustainability Specialist, ha illustrato il “Manifesto di Costa Crociere per un turismo di valore, sostenibile e inclusivo” che racchiude la nuova strategia di sostenibilità e l’impegno dell’Azienda verso un nuovo modo di viaggiare, una nuova filosofia che coinvolga i passeggeri nel raggiungimento di obiettivi sociali comuni. In quest’ottica si pone il progetto Guardiani della Costa di Costa Crociere Foundation e le sue implicazioni con i diversi stakeholder del territorio.

Lucia Spath, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha illustrato l’articolato e complesso ventaglio di funzioni attribuite al Reparto Ambientale Marino (R.A.M.), per conseguire un più rapido ed efficace supporto per lo svolgimento di compiti istituzionali nella salvaguardia dell’ambiente marino.

Fabio Filocamo, imprenditore e manager nel campo delle tecnologie avanzate, ha parlato la proposta “Green Port”, che mira ad essere un modello di smart city sull’acqua, per la tutela di persone e ambiente.

Fabrizio Quadrini, Professore di tecnologie e sistemi di lavorazione, Università Tor Vergata, ha illustrato il progetto della boa marina intelligente in grado di ripulire le superfici dei mari, laghi e fiumi dalle chiazze di carburante, oli e sostanze organiche galleggianti ideato dal dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Tor Vergata.

La Registrazione dell’evento è disponibile a questo link: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/sostenibilita-in-alto-mare/

 

 

Hybrid meeting (EN- IT)

Sustainability at Sea

Monday 24 October 2022 – 16,00

Rome – Confitarma – Piazza SS. Apostoli, 66

 I contenuti in streaming saranno trasmessi sui Diplochannels e sul Canale Youtube del Festival. 

AGENDA

   
Welcome and Moderator Laurence Martin, Secretary General – Italian Maritime Cluster-Federazione del Mare
Artic Routes- Polar Code

 

Joan Vibe, H.E. Ambassador of Norway

Charlotte Demeer Strøm, Director Head of International politics, Norwegian Shipowners’ Association

Ship Recycling Mohammad Jasim Uddin, Bangladesh Embassy in Italy

Fanny Lossy, Safety and Environment Director, European Community Shipowners’Association (ECSA)

Marine Litter- Salvamare Francesca Biondo, General Manager Federpesca

Rosalba Giugni, President Marevivo

Sustainable Cruise Turism Elena Pastorino, Sustainability Specialist -Corporate Relations and Sustainability Costa Crociere
Support at Sustainability at sea Lucia Spath,  Italian Coast Guard, Marine Environmental Department, Ministry of Ecological Transition
Smart Small Port Fabio Filocamo, CEO Dnamis, Corriere della Sera Columnist, Author of “2081 – Technologies, Humans, Future
Innovation-Clean Seas Fabrizio Quadrini, Professor di tecnologie e sistemi di lavorazione Università Tor Vergata

Mario Mattioli, presidente di Confitarma e della Federazione del Mare, manifesta apprezzamento per la scelta di porre il mare al centro della politica del nuovo Governo: “l’istituzione del Ministero per le politiche del mare e del sud è un importante segnale di attenzione alla Blue Economy e di consapevolezza della rilevanza strategica ed economica che riveste per il nostro sistema Paese.

Abbiamo sempre detto che occorre una visione unitaria ed integrata delle problematiche dell’intero settore marittimo e questo può essere il primo passo.

Restiamo in attesa di conoscere le deleghe che saranno date a questo nuovo dicastero

Il 29 e 30 settembre 2022 si è tenuta la conferenza MEDBLEUE 2022 nella sede del Cluster Marittimo Tunisino presso La Goulette a Tunisi.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per riunire i principali attori italiani e tunisini attivi nell’economia del mare al fine di discutere di azioni concrete da intraprendere per rafforzare la cooperazione tra riva nord e riva sud del Mediterraneo.
Per il sistema italiano hanno presenziato il Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth, Federazione del Mare, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), con l’assistenza della WestMED Clusters Alliance, mentre per il lato tunisino hanno presenziato il Cluster Marittimo Tunisino, l’Office de la Marine Marchande et des Ports (OMMP), il Porto di Rades. Le attività sono state svolte alla presenza dell’Ambasciata italiana, dell’Ambasciata tunisina, della DG del Ministero degli Esteri tunisino e della Sindaca di Tunisi, che hanno dato un importante supporto, cruciale per il successo dell’iniziativa.
Il partenariato tra i clusters marittimi nazionali italiani e tunisino è di importanza strategica per l’intero processo di cooperazione tra gli ecosistemi della Blue Economy della riva nord e riva sud Mediterraneo, anche nell’ottica di fornire supporto per la creazione di nuovi cluster marittimi nazionali in paesi del Maghreb, quali Algeria, Libia, Marocco, Mauritania, nonché per la creazione di un Cluster Marittimo Magrebino.