Il 1° marzo, si è tenuta – in video conferenza – la prima riunione del 2022 del Consiglio della Federazione del Mare, presieduto da Mario Mattioli.
Hanno partecipato i vice presidenti della Federazione Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica) e Vincenzo Petrone (ASSONAVE); il Segretario Generale Laurence Martin (CONFITARMA), i vice segretari generali Oliviero Giannotti (ASSOPORTI) Marco Paifelman (FEDERAGENTI) e Marina Stella (Confindustria Nautica), nonche i Consiglieri e gli invitati permanenti Eugenio Massolo (Accademia Italiana Narina Mercantile); Giorgio Berlingieri (AIDIM); Luca Grilli (ANCIP), Francesca Biondo e Emanuele Sciacovelli (FEDERPESCA); Cristina Castellini, Pierluigi Portalupi e Francesco Viacava (ANIA), Roberto Cazzulo (Registro Italiano Navale, Guido Grimaldi e Luca Sisto (CONFITARMA), Romano Grandi (Collegio Capitani), Andrea Piantini (ASSONAVE), Alessandro Santi (FEDERAGENTI), Andrea Scarpa (FEDESPEDI), Sandro Scarrone (CETENA).
Hanno partecipano altresì in qualità di invitati: Francesco Beltrame, presidente ENR Ente Nazionale di Ricerca e promozione per la standardizzazione, Andrea Conte, Rappresentante dell’Italia all’IMO, Daniele Bosio e Gianpaolo Neri (MAECI), Roberto Cimino (Cluster BIG), Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Aurelio De Carolis, Comandante in capo della Squadra navale della Marina militare, Christos Economou, Acting Director Directorate A Maritime Policy and Blue Economy (DG MARE), Ruben Eiras, Direttore Generale Forum Oceano, Alessandro Ferrari (Assiterminal), Rosalba Giugni (Marevivo), Matteo Marconi (Assorimorchiatori), Leonardo Manzari (WestMed Italy), Fabrizio Monticelli (FORMARE), Maria Cristina Pedicchio (Università di Trieste).
Il Presidente Mattioli, nell’introdurre i lavori della riunione, si è soffermato sulla grave crisi venutasi a creare a seguito dell’attacco della Russia all’Ucraina. “Tutto il cluster marittimo-portuale, italiano ed internazionale, monitora con attenzione la situazione che inevitabilmente si ripercuote sui traffici marittimi, sulle navi e – arcor più – sugli equipaggi – ha affermato Mario Mattioli –in particolare sui marittimi ucraini per i quali si avvicina la fine dei contratti d’imbarco ma non possono tornare a casa. Inoltre, vi sono molti rischi derivanti dalla impossibilità di avere accesso ai porti ucraini, con conseguenze sulla catena di approvvigionamento che sta già avendo un impatto sulle imprese dell’UE. È di queste ore, inoltre, la notizia che il Governo britannico ha deciso di vietare l’accesso alle navi russe nei porti inglesi e che il Parlamento europeo ha chiesto un’azione in tal senso a livello UE”. “È evidente – ha concluso Mattioli – che la situazione è in costante evoluzione e, come ha affermato questa mattina il Presidente Draghi al Senato “L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti a una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili”. Anche la Federazione del Mare esprime la sua solidarietà al Governo ucraino e a tutta la popolazione di questo Paese che lotta in difesa del bene più prezioso: la libertà”.
In proposito, Luca Sisto, ha evidenziato le difficoltà operative di unità mercantili di bandiera italiana presenti nei porti ucraini e russi ed ha sollecitato l’intervento delle autorità preposte ai controlli per risolvere tali situazioni connesse soprattutto con le disposizioni in materia di maritime security.
Andrea Conte, ha ricordato che l’IMO in questo momento segue con grande attenzione la crisi in Ucraina e soprattutto per quanto concerne i marittimi il Seafarer Crisis Action Team si sta occupando di risolvere le problematiche legate ai cambi equipaggio ed ai rimatri. Altro tema di grande attualità è quello della proposta di crere un’area SECA nel Mar Mediterraneo che, una volta concluso l’iter di approvazione con i relativi aggiornamenti della Marpol potrebbe entrare in vigore nel gennaio 2025. In queste settimane, al centro dell’atternzione dell’IMO anche il tema safety & fire prevention, soprattutto a seguito dell’incidente della Euroferry Olympia.
In proposito Guido Grimaldi, ha colto l’occasione per ringraziaretutti coloro che sono intervenuti in soccorso della Euroferry Olympia, e in particolare l’equipaggio della nave, grazie ai quali è stato possibile mettere in salvo un gran numero di persone. In merito alla possibilità di creare una zona SECA nel Mesditerraneo, Guido Grimaldi si è detto favorevole perchè certtamente ciò contribuirà a raggiungere i migliori taget climatici. Peraltro, ha espresso perplessità circa il sistema delle ETS che così come è stato impostato potrebbe crearee pesanti disparità di applicazione con evidenti impatti negativi per alcuni armatori e per alcune direttrici di traffico come le autostrade del mare. Ciò potrebbe comportare un backshift modale con un aumento di circa il 70% delle emissioni di Co2 sulle strade.
L’Amm. Aurelio De Carolis, e l’Amm. Nicola Carlone hanno descritto l’attività messa in campo dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera a seguito del conflitto in Ucraina soprattutto a tutela della navigazione marittima e delle unità mercantili italiane.
Christos Economou ha illustrato la missione Ue denominata Starfish 2030 che, ispirandosi alla forma della stella marina, è una delle 5 mission inserite nel programma Horizon Europe volto a perseguire cinque obiettivi trasversali e complementari che, insieme, vogliono contribuire al ripristino ed alla rigenerazione degli Oceani, mari e acque interne, indicando le azioni (targets) concrete che verranno intraprese entro 2030. Tale missione rappresenta un potente strumento a sostegno e attuazione delle priorità dell’Europa (Green Deal) e di avanzamento della transizione verde delle nostre economie e società, per contribuire a realizzare cambiamenti su larga scala e coinvolgere tutte le parti interessate, con nuove forme di governance e collaborazione. Gli obiettivi sono: far diventare l’Europa climaticamente neutra (puntando a riduzioni nette di emissioni di gas serra), una crescita economica svincolata dall’uso delle risorse (grazie all’economia circolare), nessuna persona e nessun luogo lasciati indietro (politiche human-centric).
Successivamente, Ruben Eiras, ha illustrato la missione di Forum Oceano, il cluster marittimo portoghese, che, coniugando l’economia blu con innovazione, industria, finanza e imprenditorialità, vuole mobilitare imprese, start-up, centri di ricerca, università, pubblica amministrazione e finanza per generare nuovi modelli di business verso un’economia del mare in grado di creare reddito generando al contempo un impatto ambientale e sociale positivo, attraverso l’innovazione tecnologica e commerciale basata sulla decarbonizzazione, la digitalizzazione e la circolarità dei processi.
Leonardo Manzari, ha illustrato i progressi dell’iniziativa Westmed Maritime Cluster Alliance (5+5) volta a creare un’alleanza dei cluster marittimi nel Mediterraneo. In particolare, i clusters marittimi di Italia e Tunisia svolgono un ruolo essenziale come mediatori tra le macroregioni dell’UE e i paesi vicini nel Mediterraneo. Sono attori essenziali nell’aggregare le PMI locali e le grandi imprese in una serie di settori dell’economia blu, anche attraverso sinergie con le imprese coinvolte nelle complesse catene del calore nelle attività terrestri. In questoi contesto, il Cluster Big e la Federazione del Mare proseguono il loro dialogo privilegiato bilaterale con il nuovo cluster marittimo tunisino al fine di creare una rete di cluster marittimi nel Mediterraneo.
Francesco Beltrame, ha parlato del workshop “Adresssing the impact of Climate Change in the Mediterrnean and the Indian Ocean: Sharing solutions & best practices in maritime shipping & water managment”, organizzato da ENR e Acquedotto Pugliese nel contesto della Partnership di dialogo Italia-IORA coordinata dal MAECI, che il prossimo 23 marzo verrà ospitato nel Padiglione italiano di EXPO Dubai 2022 nel corso del quale verrà presentato il progetto ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship).
Laurence Martin, ha ricordato che l’Italia è ufficialmente candidata come paese organizzatore della decima edizione del Forum Mondiale dell’Acqua 2024, il più importante evento internazionale del settore. Roma, Firenze e Assisi sono le città che ospiteranno gli eventi legati al Forum.
Infine, a seguito della richiesta dell’Assiterminal, il Consiglio ha approvato la sua adesione alla Federazione del Mare
Brest, 10 febbraio 2022 – il 9 febbraio a Brest, l’European Network of Maritime Clusters (ENMC), ha colto l’opportunità offerta dall’One Ocean Summit per riunire i cluster marittimi europei al fine di illustrare le loro attività e identificare le linee di azione prioritarie per contribuire alle attuali sfide della transizione ecologica, energetica e digitale.
Presieduto da Frédéric Moncany de Saint-Aignan, Vice presidente ENMC e Presidente del cluster marittimo francese, l’incontro ha visto la partecipazione di numerosi cluster europei in presenza o in collegamento virtuale in particolare, Charles Kokouvi Gafan, Presidente del CMAF – Cluster Maritime Afrique Francophone.
In rappresentanza del cluster marittimo italiano ha partecipato Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, che dopo aver portato i saluti di Mario Mattioli, presidente della Federazione e di Confitarma, e dell’Amb. Vincenzo Petrone, Vicepresidente della Federazione e di ENMC e presidente Assonave, ha brevemente illustrato le attività e il ruolo del cluster marittimo italiano “uno dei primi ad essere stato costituito ed uno dei primi ad aver aderito a ENMC”.
“Tutti i cluster marittimi europei sanno – ha detto Laurence Martin – che questo è un momento molto favorevole per attuare le priorità della blue-economy, in linea con la strategia e il piano di azione dalla Commissione europea nella sua comunicazione intitolata: “Verso un nuovo approccio sistemico per un’economia blu sostenibile nell’UE: Trasformare l’economia blu dell’UE per un futuro sostenibile”. Un esempio concreto – ha ricordato – è il recente Accordo tra Italia e Francia, il cd. Patto del Quirinale, firmato a Roma nel novembre scorso dai presidenti Mattarella e Macron, nel quale viene esplicitamente riconosciuto il ruolo del mare per lo sviluppo economico nonché l’esigenza di restituire una concreta centralità al Mediterraneo”.
A tal fine, da tempo i cluster marittimi europei del Mediterraneo di Italia, Francia, Portogallo, Malta e Spagna, stanno collaborando tra loro ed anche con i paesi della riva sud in ambito dell’iniziativa WESTMED su temi comuni come la salvaguardia della biodiversità, la regolamentazione della pesca e naturalmente la lotta all’inquinamento, in vista della creazione di una rete dei cluster marittimi del Mediterraneo. In proposito, Laurence Martin, ha ricordato l’azione congiunta della Federazione del Mare e delle organizzazioni federate (Assonave, Assoporti, Confitarma, Confindustria Nautica, e Ferpesca) in corso con l’Associazione Marevivo per promuovere l’approvazione della Legge Salvamare che mira, grazie all’impegno del settore della pesca, a ridurre la quantità di plastica presente nel mare.
Il Segretario generale della Federazione del Mare, ha poi sottolineato il forte impegno del settore dello shipping, e in particolare di Confitarma e dei suoi associati, verso le misure previste dalla Commissione europea nel pacchetto “Fit for 55”, che mirano a raggiungere entro il 2030 gli obbiettivi del Green Deal e in particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, per arrivare alla “carbon neutrality” nel 2050.
Infine, Laurence Martin ha ricordato il progetto ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship), che Fincantieri – azienda associata ad Assonave, leader della navalmeccanica europea – sta portando avanti con ottimi risultati per lo sviluppo di un nuovo modello di tecnologie per la produzione di energia elettrica e termica a bordo delle future navi da crociera e non solo. ZEUS è il nome di una nave sperimentale alimentata con fuel cell, con la quale si intende raggiungere l’obiettivo di aumentare il livello di sostenibilità ambientale di grandi mezzi come yacht, traghetti, navi da ricerca o da crociera riducendo le emissioni di gas effetto serra oltre che gli ossidi di azoto e zolfo.
Roma, 8 febbraio 2022 – La Proposta di legge costituzionale approvata oggi dal Parlamento inserisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.
“Penso che sia una giornata epocale” commenta il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, presente in aula a Montecitorio al momento del voto. “È giusto che la tutela dell’ambiente, della biodiversita e degli ecosistemi diventi un valore fondante della nostra Repubblica, è un passaggio imprescindibile per un Paese come l’Italia che sta affrontando la propria transizione ecologica. Per le azioni che facciamo oggi e per le conseguenze che ci saranno in futuro sulle prossime generazioni, questa conquista è fondamentale e ci permette di avere regole ben definite per proteggere il nostro pianeta”.
Il provvedimento, votato in via definitiva alla Camera dei deputati, modifica infatti gli articoli 9 e 41 della Costituzione e incide direttamente sullo Statuto delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano in materia di tutela degli animali.
L’Articolo 9 fa parte degli articoli “fondamentali” della Costituzione. In esso era già contenuta la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della Nazione, con la riforma si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene specificato esplicitamente un principio di tutela per gli animali.
La modifica all’articolo 41, invece, sancisce che la salute e l’ambiente siano paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. E lo stesso articolo modificato sancisce anche come le istituzioni, attraverso le leggi, i programmi e i controlli, possano orientare l’iniziativa economica pubblica e privata non solo verso fini sociali ma anche verso quelli ambientali.
Gli articoli della Costituzione modificati (in MAIUSCOLO le modifiche approvate):
Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI.
Articolo 41
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI.
Le modifiche introdotte dal Progetto di legge costituzionale approvato, infine, stabiliscono una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali negli Statuti speciali delle Regioni Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta e delle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.
La DG MARE della Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare contributi entro il 15 febbraio 2022, a sostegno dell’iniziativa “Definire la rotta verso un pianeta blu sostenibile, un aggiornamento dell’agenda per la governance internazionale degli oceani“, che assumerà la forma di una Comunicazione congiunta, attesa per il secondo trimestre 2022.
Rammentiamo che nel 2016 la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza avevano pubblicato la comunicazione congiunta sulla governance internazionale degli oceani, come risposta dell’UE all’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile: “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.
La nuova comunicazione congiunta assicurerà la coerenza con i negoziati nell’ambito dell’UNCLOS sullo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla conservazione e sull’uso sostenibile della biodiversità marina delle zone non soggette a giurisdizione nazionale (BBNJ) e inoltre sosterrà l’attuazione del Green Deal europeo.
Chiunque possa essere interessato da una normativa o una politica UE in vigore o proposta può partecipare alla consultazione. Alcuni esempi: le amministrazioni pubbliche, le imprese, le organizzazioni della società civile e il pubblico.
https://ec.europa.eu/newsroom/mare/newsletter-archives/36345
In this issue
News:
EU and UK reach agreement on fishing opportunities for 2022
AGRIFISH Council adopts 2022 fishing opportunities for the North-East Atlantic
Fisheries Ministers decide fishing opportunities for 2022 in the Mediterranean and in the Black Seas
Join the second Pan-European Cruise Dialogue in March
Circular Bio-based Europe Joint Undertaking launched
EU pushes for stronger ocean governance at UN General Assembly
Mission ‘Restore our Ocean and Waters’ a powerful wave of actions for our ocean, seas and waters!
Sealogy: preparing the future of the sustainable blue economy
OCEAN by Euronews:
Euronews OCEAN Season 3 Episode 13 – EU and Africa: A partnership for sustainable fisheries
Stories of the monts:
BIOGEARS: bio-based materials for sustainable European aquaculture
Teknofisk: Trawling to a new tune
Upcycling: New life for marine litter with Litter Spain inclusion project
Other success stories
Map of the month:
Regional fisheries management organisations
Job opportunities:
Administrators in the field of maritime affairs and fisheries
Events:
2nd Pan-European Cruise Dialogue
BlueInvest Africa
European Maritime Day
Consultation:
The 2022 common fisheries policy and common market organisation reports: your opinion counts – take part in targeted consultations
Action plan to conserve fisheries resources and protect marine ecosystems: Your opinion counts – take part in targeted consultation
Funding opportunities:
Innovative multi-use projects combining offshore renewable energy with other activities and/or with nature protection in the Atlantic
Action for a CISE incident alerting system (EMFAF-2021-PIA-CISE)
Maritime Spatial Planning (MSP) projects (EMFAF-2021-PIA-MSP)
EMFAF call for proposals to boost regional cooperation for a sustainable blue economy
EMFAF call for proposals to implement Maritime Spatial Planning
BlueInvest Platform
Pubblications and studies:
The identification of measures to protect by-catch species in mixed-fisheries management plans (ProByFish) – Final Report
Study on integrating an ecosystem-based approach into maritime spatial planning – Project case-study reports
Study on integrating an ecosystem-based approach into maritime spatial planning – What are the lessons from current practice in applying ecosystem-based approaches in maritime spatial planning? : results from the literature review
Study on integrating an ecosystem-based approach into maritime spatial planning – Project final report : summary of project activities
Il Consiglio “Agricoltura e Pesca”dell’UE raggiunge un accordo sulle possibilità di pesca per il 2022
Il 14 dicembre 2021, I ministri hanno raggiunto un accordo sui diritti di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2022. L’accordo, concluso oggi nella sessione del Consiglio “Agricoltura e pesca”, stabilisce i limiti di cattura per oltre 200 stock ittici commerciali.
Poiché sono in corso consultazioni con il Regno Unito su stock ittici condivisi, saranno applicati limiti di cattura provvisori alle specie interessate per i primi tre mesi del 2022, in attesa di un accordo definitivo. Tali limiti sono stati fissati al 25% dei limiti dello scorso anno per la maggior parte delle specie, tenendo conto delle specificità della pesca stagionale.
Ministers have reached an agreement on fishing rights in the Atlantic, the North Sea, the Mediterranean and the Black Sea for 2022. The deal, concluded today at the Agriculture and Fisheries Council meeting, sets out the catch limits for over 200 commercial fish stocks.
As consultations with the UK on shared fish stocks are ongoing, provisional catch limits will be applied to the species concerned for the first three months of 2022, pending final agreement. These have been set at 25% of last year’s limits for most species, taking into account the specificities of seasonal fisheries.
L’Unione europea si è impegnata ad aumentare il ruolo del commercio nella lotta contro il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente (All.to 1). Ha firmato tre nuove iniziative per intensificare l’azione congiunta nell’Organizzazione mondiale del commercio, inviando un forte segnale politico sul perseguimento di una forte agenda ambientale per il commercio. L’UE e un numero significativo di paesi dell’OMC lavoreranno insieme per facilitare il commercio di beni e servizi verdi, promuovendo catene di approvvigionamento sostenibili e l’economia circolare. Coopereranno anche nella lotta contro l’inquinamento da plastica e per migliorare la trasparenza dei sussidi ai combustibili fossili.
La prima di queste tre iniziative è l’iniziativa per il commercio e la sostenibilità ambientale, un’iniziativa in base alla quale 71 membri dell’OMC che l’hanno approvata accettano di discutere le misure e le politiche climatiche legate al commercio che possono contribuire al meglio agli obiettivi climatici e ambientali (All.to 2).
Nell’ambito della seconda iniziativa sulla riforma dei sussidi ai combustibili fossili, 45 membri dell’OMC elaboreranno opzioni per far avanzare la trasparenza dei sussidi ai combustibili fossili nell’OMC e facilitare la riforma dei sussidi ai combustibili fossili. Inoltre, incoraggeranno i restanti membri dell’OMC ad unirsi a questi sforzi, tenendo conto delle esigenze specifiche dei paesi in via di sviluppo (All.to 3).
Infine, un gruppo di 67 membri dell’OMC ha concordato un’iniziativa sull’inquinamento della plastica e sul commercio sostenibile della plastica. Lanceranno un lavoro sulla comprensione del commercio globale della plastica, compresi i flussi di plastica incorporati nei beni scambiati a livello internazionale (All.to 4).
EU_promotes_World_Trade_Organization_initiatives
All.to 2 Commercio e sostenibilità ambientale6R2
All.to 3 Riforma sussidi ai combustibili fossili
All.to 4 Inquinamento plastica e commercio sostenibile
The European Union has committed to increase the role of trade in the fight against climate change and protecting the environment (Annex 1). It has signed up to three new initiatives to step up joint action in the World Trade Organization, sending a strong political signal on pursuing a strong environmental agenda for trade. It has signed up to three new initiatives to step up joint action in the World Trade Organization, sending a strong political signal on pursuing a strong environmental agenda for trade. The EU and a significant number of WTO countries will now work jointly on facilitating trade in green goods and services, promoting sustainable supply chains and the circular economy. They will also cooperate on battling plastic pollution and to enhance transparency of fossil fuel subsidies.
The first of these three progressive initiatives is the Trade and Environmental Sustainability Initiative, an initiative under which 71 endorsing WTO member agree to discuss trade related climate measures and policies that can best contribute to climate and environmental goals (Annex 2).
Under the second initiative on fossil fuel subsidy reform, 45 WTO Members will elaborate options to advance transparency of fossil fuel subsidies in the WTO and facilitate the reform of fossil fuel subsidies. In addition, they will encourage the remaining WTO Members to join those efforts, while accommodating the specific needs of developing countries (Annex 3).
Lastly, a group of 67 WTO Members agreed on a plastics pollution and sustainable plastics trade initiative. Theywill launch work on the understanding of global trade in plastics, including flows of plastics embedded in internationally traded goods (Annex 4).
EU_promotes_World_Trade_Organization_initiatives
Annex 2 Trade and environmental sustainability
Annex 3 Initiative on fossil fuel subsidy reform
Annex 4 Plastics pollution and sustainable plastics trade
Roma, 3 dicembre 2021. Si è tenuta l’ultima riunione – in video conferenza – del 2021 del Consiglio della Federazione del Mare, presieduto da Mario Mattioli.
Hanno partecipato i vice presidenti della Federazione Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica) e Vincenzo Petrone (ASSONAVE); il Segretario Generale Laurence Martin (CONFITARMA), il vice segretario generale Marco Paifelman (FEDERAGENTI), nonche i Consiglieri e gli invitati permanenti Giorgio Berlingieri (AIDIM); Francesca Biondo e Emanuele Sciacovelli (FEDERPESCA); Giovanni Lettich e Romano Grandi (Collegio Capitani), Pierluigi Portalupi (ANIA), Andrea Scarpa (FEDESPEDI) Sandro Scarrone (CETENA).
Hanno partecipano altresì in qualità di invitati: Giovanni Caprino (Cluster BIG), Roberto Cazzulo (RINA), Rosalba Giugni (Marevivo), Luca Grilli (ANCIP), Amm. Vincenzo Montanaro e CV Francesco Iavazzo (Stato Maggiore della Marina), Matteo Marconi (Assorimorchiatori) Leonardo Manzari (WestMed Italy), Tiziana Murgia (Assoporti), Gianpaolo Neri (MAECI) e Fabrizio Vettosi, (CONFITARMA);
Il Presidente Mattioli ha sottolineato che grazie all’intensa attività svolta negli ultimi mesi la Federazione del Mare è sempre più percepita a livello nazionale, europeo e internazionale come attore privilegiato sulle tematiche della blue economy. “La crescente consapevolezza del ruolo centrale dell’economia del mare nel quadro della ripresa economica globale è stato un importante stimolo per la Federazione che nel corso dell’anno ha dimostrato un grande dinamismo partecipando a numerosi incontri in presenza o da remoto. Ancora una volta si dimostra che lavorando insieme ed unendo le forze il cluster è più visibile e più ascoltato. Dobbiamo continuare su questa direttrice con un sempre maggior coinvolgimento e contributo delle organizzazioni federate e dei nostri partner per un network marittimo sempre più forte”.
In particolare, a seguito della firma del protocollo d’intesa con Marevivo, la Federazione si è fortemente attivata nella campagna di promozione della Legge Salvamare contribuendo con Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma e Federpesca all’adozione del provvedimento al Senato. Si attende ora l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati di questa legge che, come ha affermato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, rappresenta un importantissimo strumento a tutela del mare ma anche della salute di tutte le persone.
Inoltre, a seguito della firma del protocollo con il Cluster Big, la Federazione del Mare ha avviato una serie di azioni di cooperazione tra le rispettive strutture, che si potranno concretizzare a breve in un partenariato strategico a livello europeo con benefici per le PMI nei settori della resilienza e internazionalizzazione degli ecosistemi industriali; innovazione tecnologica e formazione. “le numerose realtà imprenditoriali legate all’economia del mare per raggiungere l’obiettivo, devono fare rete e mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie idee – ha affermato Roberto Caprino – contribuire alla crescita del sistema paese attraverso il ruolo sempre più determinante dell’economia blu”.
Sempre nell’ottica del rafforzamento delle relazioni internazionali della presenza della Federazione del Mare, Leonardo Manzari, national contact hub di West Med, ha illustrato i progressi registrati al termine del biennio di presidenza italiana Westmed (5+5), volta a creare un’alleanza dei cluster marittimi nel Mediterraneo, nonché le principali conclusioni della Westmed Statkeholders Conference “Corridors to sustainable Blue Development-Accelerating Innovation and cooperation in the WestMED”, tenutasi a Roma il 9 novembre 2021 e le progettualità in corso.
Particolare attenzione è stata dedicata al tema del Women Empowerment: in proposito, Tiziana Murgia ha illustrato la campagna di sensibilizzazione sui territori avviata in ottobre da Assoporti, che ha visto nella Giornata per la Parità di Genere un punto di partenza per azioni concrete che saranno messe in atto. Sono molte, infatti, le AdSP stanno organizzando seminari, incontri ed altre iniziative sui propri territori sullo stesso tema. Il progetto di Assoporti e delle AdSP, Women in Transport – the challenge for Italian Ports, mira a rafforzare l’impiego delle donne nei porti e offrire pari opportunità per le donne e gli uomini in questa fase di transizione del lavoro portuale. Francesca Biondo, direttore di Federpesca, ha illustrato l’azione dell’associazione sul tema dell’empowerment delle donne nel mondo dell’industria ittica ricordando il convegno del novembre scorso dedicato alle tutele, opportunità, sfide per il futuro per le donne nel settore della pesca: un’occasione per guardare alle sfide future e verificare lo stato dell’arte del mercato ittico in relazione all’occupazione femminile. Laurence Martin, segretario generale della FdM, ha ricordato i dati pubblicati nel 2020 dall’ICS nel Rapporto Diversity Traker dal quale emerge che nello shipping le donne rappresentano solo il 7,5% dei lavoratori marittimi e il 30% in ruoli di responsabilità. “Possiamo e dobbiamo fare di più per aumentare questi numeri, almeno per raggiungere l’obiettivo del 12% di donne impiegate a bordo delle navi entro il 2023 e del 25% entro il 2040. Una forza lavoro più diversificata assicura una più ampia gamma di talenti ed esperienze necessarie per affrontare il futuro dello shipping”.
Infine, il Consigliere Gianpaolo Neri ha illustrato gli ultimi sviluppi del dialogo Italia-IORA supportato dalla Federazione sulle questioni attinenti alla blue economy; Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e presidente dell’ECSA Ship Finance WG ha fatto il punto sullo stato dell’arte della EU Taxonomy and Platform on Sustainable Finance e Giorgio Berlingieri, Presidente di AIDIM, Associazione Italiana di Diritto Marittimo, ha aggiornato i consiglieri sulle ratifiche delle convezioni internazionali che interessano il settore.
Dal 30 novembre 2021 è online il nuovo sito della Federazione del Mare, completamente rinnovato nella sua veste grafica per favorire la navigazione e rendere più facile il reperimento delle informazioni. (https://federazionedelmare.it/)
Il restyling grafico e strutturale è stato pensato anche per rendere più efficace e immediata la comunicazione delle attività non solo della Federazione ma anche delle Organizzazioni Federate e degli Enti partners che insieme costituiscono il network dei cluster marittimi.
Dal punto di vista dei contenuti multimediali, è stata inserita la nuova sezione MEDIA dove saranno disponibili foto e video.
“Fornire informazioni e notizie in tempi sempre più rapidi – ha affermato Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare – ha stimolato la modernizzazione del nostro sito web. E’ più accurato e intuitivo nelle informazioni rese disponibili oltre che di più facile e rapida consultazione nelle varie sezioni”.
La Federazione del Mare si sta avvicinando anche al mondo dei social media: sono già attivi la pagina su LinKedin ed un canale su Youtube, facilmente raggiungibili dal nuovo sito Internet.
Il 9 novembre, con 220 voti favorevoli e 15 astenuti, la Legge Salvamare è stata approvata dal Senato.
Marevivo e Federazione del Mare, insieme a Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, Lega Italiana Vela e Stazione Zoologica Anton Dohrn, ringraziano i Senatori per aver accolto l’appello con il quale il mondo del mare ha chiesto a gran voce l’approvazione del provvedimento. “Siamo molto soddisfatti, ma ora non possiamo abbassare la guardia – dichiara Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – Continueremo a seguire l’iter legislativo per la sua approvazione definitiva, che ora più che mai è necessaria”.
La Federazione
La Federazione del mare, che costituisce il maritime cluster italiano, ha il fine di dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese, per affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi.
FEDERAZIONE DEL MARE
Piazza SS. Apostoli, 66
00187 – Roma
Contatti
Tel: (+39) 06 674.81.402
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