Mario Mattioli Uff

Mario Mattioli UffRoma, 20 gennaio 2021 – Il cluster marittimo guarda con grande attenzione all’attuale situazione politica del Paese ed auspica che nell’ambito della riorganizzazione dell’esecutivo venga tenuto in debita considerazione il ruolo dell’economia del mare per il Paese.

“Siamo consapevoli – afferma Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare e di Confitarma – di come possa risultare complesso in questo momento valutare le istanze dei numerosi comparti della nostra economia. Cionondimeno, il mondo del mare ritiene che proprio in momenti di cambiamento come questi possano essere colte importanti opportunità per salvaguardare gli interessi del Paese in un settore d’importanza strategica quale è quello marittimo”.

Trasporti marittimi, cantieristica, pesca, nautica da diporto, porti e terminal industria delle estrazioni, ricerca e tutela del territorio, oltre alle attività connesse dell’indotto, quali assicurazioni, intermediazione, servizi logistici, scuole nautiche nonché attività sportive e ricreative. “Un mondo – sottolinea il Presidente Mattioli – che annualmente produce beni e servizi per un valore di 34 miliardi di Euro (2% del PIL) ed acquista presso le altre branche dell’economia forniture per 20 miliardi di Euro, fornendo occupazione a 530 mila persone”.

“Pertanto – conclude Mario Mattioli – in questa difficile fase di riflessione sull’assetto del Paese, il cluster marittimo chiede con forza che venga costituita un’efficace sede di coordinamento politico-amministrativo dedicata alle attività marittime: ministero del Mare o dipartimento dedicato della Presidenza del Consiglio, comunque una struttura che sappia mettere a sistema la gestione dell’intero cluster marittimo, i cui aspetti sono oggi dispersi tra diverse Amministrazioni, con danni certi per lo sviluppo loro e dell’Italia, leggendo e innovando la passata tradizione del ministero della Marina mercantile, oggi ridotto ad un’unica direzione ministeriale”.

Hanno condiviso l’istanza della Federazione del mare e di Confitarma

Assonave

Federpesca,

Assiterminal,

The International Propeller Club

Blue Economy Poster Final

Blue Economy Poster FinalIl 28 gennaio, dalle ore 10,00 alle ore 12,30 (piattaforma Teams), si terrà la web-Conference Una dimensione blu per il Green Deal: la via verso un ripresa dell’economia blu in Europa ,  organizzata da SEArica (Seas, Rivers, Islands and Coastal Areas) Intergroup del Parlamento europeo in collaborazione con la DG Affari Marittimi e Pesca della Commissione Europea e la Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche, che concluderà il processo di feedback sulla roadmap della CE sull’economia blu sostenibile.

La conferenza è stata ideata per coinvolgere sui vari aspetti dell’economia blu tutte le parti interessate regionali, nazionali e settoriali, i membri del Parlamento europeo e i funzionari di alto livello della Commissione europea.

La discussione sarà aperta da Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’ambiente, gli oceani e la pesca e Tonino Picula, eurodeputato croato e presidente dell’intergruppo SEArica.

 Di seguito:

 

L’Intergruppo SEArica è uno dei 27 Intergruppi che sono stati approvati l’11 dicembre 2019 dalla Conferenza dei Presidenti della 9a legislatura del Parlamento Europeo. Gli Intergruppi possono essere formati da eurodeputati di qualsiasi gruppo politico e di qualsiasi commissione parlamentare con l’obiettivo di tenere scambi informali di opinioni su particolari questioni e di promuovere il contatto tra gli eurodeputati e la società civile. L’Italia conta 5 membri tra cui il presidente Giuseppe Ferrandino responsabile per la Pesca e gli affari sociali. L’Intergruppo SEArica riunisce più di 100 eurodeputati di 7 diversi gruppi politici e 23 Stati membri. Gli intergruppi non sono organi del Parlamento e pertanto non possono esprimere il parere del Parlamento.
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Immagine1La quinta edizione del Forum Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, si terrà a Milano dall’8 al 10 marzo 2021. 

L’evento, promosso da Confetra, Alsea e da The International Propeller Clubs, organizzato da Clickutility Team e dal Propeller Club Port of Milan, intende proseguire il confronto dedicato all’alleanza tra industria e logistica per la crescita durevole dell’economia italiana nel mondo.

In questo contesto si inserisce la V° edizione del Forum Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry che andrà in onda con un FORMAT INNOVATIVO basato sulla MASSIMA SICUREZZA garantita dai migliori protocolli di prevenzione.

Il posto dell’Italia nel mondo e il ruolo dell’industria e della logistica nel ridare forma al futuro dell’economia  e della società del Paese sarà il focus dell’edizione 2021 della manifestazione, che proporrà conferenze, tavole rotonde, interviste e talk show in live streaming a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in una versione completamente digitale. 

Questa speciale quinta edizione sarà quindi momento di riflessione, insieme ad aziende, istituzioni ed enti di ricerca per la definizione delle priorità e le prospettive per il futuro.

La Federazione del Mare è tra i patrocinatori dell’evento.

Informazioni e dettagli disponibili nel sito www.shippingmeetsindustry.it/.

 

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Immagine3Roma, 18 dicembre 2020: in video conferenza, si è tenuta la prima riunione interministeriale della Cabina di regia sul mare, presieduta da Manlio Di Stefano, Sottosegretario al MAECI.

Nel suo intervento di apertura dei lavori, Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, ha innanzitutto voluto manifestare “la partecipazione, mia personale e di tutte le organizzazioni federate alla bellissima notizia della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati in Libia, esprimendo apprezzamento al Ministero degli esteri per la conclusione positiva di questa vicenda, sulla quale evidentemente pesavano criticità non facili”.

“Questa notizia, – ha proseguito il presidente Mattioli – è la migliore premessa che avrei potuto immaginare per il mio intervento odierno. Infatti, la pesca e le sue problematiche rientrano tra tutte le attività legate al mare che la Federazione rappresenta e che vanno ben oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione logistica e tocca direttamente l’intero apparato produttivo nazionale, agricolo e industriale, tanto che al cluster marittimo vengono attribuiti beni e servizi per un valore di oltre 34 miliardi di Euro, pari al 2% del PIL complessivo e al 3,5% della sua componente non statale, con acquisti di beni e servizi nel resto dell’economia italiana che sfiora annualmente i due terzi di tale valore, fornendo occupazione a 530 mila persone.

“Sono notevoli -ha aggiunto Mattioli – le ripercussioni della crisi sanitaria ed economica sul settore marittimo portuale e logistico italiano fortemente integrate nel commercio internazionale: i confini sono stati chiusi, la domanda mondiale è diminuita, la produzione è stata ridotta o addirittura fermata. Per non menzionare l’impossibilità di effettuare i cambi di equipaggio, che sta creando una situazione molto difficile per tutti i marittimi delle unità sia mercantili che da pesca. In proposito – ha aggiunto – è di grande rilevanza la risoluzione dell’ONU che ha dichiarato i marittimi lavoratori chiave”.

“Nel contesto internazionale, tutte le componenti del cluster marittimo, mettono in rete l’economia dell’Italia. “Il nostro sistema marittimo è vincente ed è per questo che occorre assicurargli una sede politico-amministrativa adeguata con poteri di coordinamento, in modo che una catena di comando ben integrata porti ad una maggior efficacia nell’adozione e nell’attuazione delle decisioni in campo marittimo (tra queste in primis una semplificazione burocratica) e sia in grado di farlo in tempi conformi agli standard europei e internazionali caratteristici di questo mondo. Apprezziamo quanto il MAECI sta facendo attraverso l’importante focal point marittimo grazie al quale molte problematiche con l’estero possono essere risolte. Così come non dimentico i rapporti con i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Ambiente, con i quali il settore è in quotidiano contatto”.

“Il nostro Paese si trova in una posizione privilegiata, vera piattaforma al centro di un mare come il Mediterraneo ove passa circa il 20% dell’intero traffico marittimo mondiale, credo – ha aggiunto il Presidente della Federazione del Mare – nonostante ciò, il gap logistico-infrastrutturale dell’Italia viene valutato in circa 70 miliardi di Euro: cifra allarmante per un Paese importatore, trasformatore ed esportatore, che fonda la sua competitività nel contesto globale sulla capacità ed efficienza del sistema logistico.

Per questo è fondamentale per gli interessi economici e di proiezione internazionale del nostro Paese, sostenere politiche volte a promuovere blue economy e attività legate al settore marittimo, alla navigazione, alla pesca, alle tecnologie blu, al turismo costiero e alle energie rinnovabili. Le risorse del Recovery Fund potranno rappresentare importanti opportunità per tutta la nostra economia marittima”.

“In questo contesto, la proposta di legge che mira alla creazione di una zona economica esclusiva, è una buona notizia! La ZEE infatti permetterà al nostro Paese di esercitare, nel rispetto del diritto alla libertà di navigazione, il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali e l’installazione di strutture artificiali per la tutela ambientale e la ricerca scientifica e sarà anche un importante strumento per sostenere la blue economy e tutto l’indotto economico delle comunità costiere”.

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Foto Consiglio 1 12 2020Roma, 1° dicembre 2020 – Presieduto da Mario Mattioli, si è riunito in videoconferenza il Consiglio della Federazione del Mare che ha visto la partecipazione dei vicepresidenti Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica), Luigi Giannini (Federpesca) e Vincenzo Petrone (Assonave), del segretario generale Laurence Martin, dei vice segretari generali Francesco Giannotti (Assoporti), Marco Paifelman (Federagenti) e Marina Stella (Confindustria Nautica) e di quasi tutti i suoi componenti.

Aprendo i lavori della riunione, Mario Mattioli ha ricordato Francesco Nerli “protagonista per molti anni del mondo marittimo-portuale” condividendo con il Consiglio il cordoglio e la commozione per la sua scomparsa.

Il Presidente Mattioli ha poi sottolineato come il 2020 sia stato “Annus Horribilis” per tutta l’economia nazionale e in particolare per le attività legate al trasporto ed alla logistica, specie per quelle marittime, fortemente integrate nel commercio internazionale e che rappresentano l’anello fondamentale del sistema economico. “Peraltro, con la pandemia è emersa chiaramente l’importanza del settore marittimo-portuale il cui ruolo fondamentale è stato riconosciuto dalle istituzioni, sia italiane che estere. E in questo contesto, la creazione di una vicepresidenza di Confindustria con delega specifica all’Economia del mare, è di grande stimolo per la Federazione del Mare che nel 2021 dovrà capitalizzare questo riconoscimento cogliendo l’occasione della presidenza italiana del G20 e delle iniziative B20 guidate dalla task force di Confindustria, per mettere il mare al centro della ripresa di un’economia blu sostenibile”.

“Occorrerà muoversi, sia come singole associazioni all’interno della compagine confindustriale, sia come Federazione del Mare che potrà dare il suo supporto come rappresenta tutto il mondo del mare”.

Nel corso della riunione, particolare attenzione è stata dedicata al settore delle crociere “eccellenza italiana” che coinvolge tutti i comparti del cluster marittimo (shipping, cantieristica, agenti, porti e terminalisti, società di catering e altri fornitori navali), per le quali è stata auspicata un’azione politica indispensabile per la loro concreta ripartenza. Sono state poi ricordate le iniziative alle quali la Federazione del Mare ha contribuito nel corso dell’anno nell’ambito dell’organizzazione dei cluster marittimi europei (ENMC) nonché il coinvolgimento in iniziative e progetti europei, mediterranei e internazionali ai quali la FdM ha partecipato attivamente.

In proposito, sono stati invitati a partecipare alla riunione del Consiglio:

Mario Vattani, DG Mondializzazione e le Questioni Globali del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha illustrato la partnership Italia-IORA (Indian Ocean Rim Association), molto importante per gli interessi economici e di proiezione internazionale del nostro Paese, e focalizzata in particolare al sostegno di politiche volte a promuovere blue economy e attività legate al settore marittimo, alla navigazione, alla pesca, alle tecnologie blu, al turismo costiero e alle energie rinnovabili. Il Consigliere Vattani ha colto l’occasione per ringraziare la Federazione del Mare per il concreto contributo dato sin dall’inizio delle negoziazioni.

Daniele Bosio, Coordinatore Mare della D.G. per gli Affari Politici e di Sicurezza del MAECI, che ha illustrato con Leonardo Manzari, l’iniziativa WestMed, presieduta nel 2020 dall’Italia insieme al Marocco, avente l’obiettivo di promuovere il potenziale dell’economia blu nel Mediterraneo occidentale. La presidenza italiana ha portato avanti sia iniziative connesse con la sostenibilità del trasporto e del green shipping sia iniziative per una maggiore integrazione dei cluster del Mediterraneo.

Daniele Bosio ha poi illustrato la proposta di legge che mira alla creazione di una zona economica esclusiva (ZEE), (area di mare che si estende per 200 miglia nautiche oltre il limite esterno del mare territoriale), il cui iter parlamentare è ancor in corso, che permetterà al nostro Paese di esercitare il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali e l’installazione di strutture artificiali per la tutela ambientale e la ricerca scientifica e sarà anche un importante strumento per sostenere la blue economy e tutto l’indotto economico delle comunità costiere.

Fabrizio Monticelli, Direttore esecutivo di Formare, che ha illustrato il progetto europeo Skillsea per la promozione della cooperazione strategica tra mondo dello shipping, centri di formazione e autorità competenti, come la formazione abbia un ruolo sempre più centrale nell’articolare, in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, risposte adeguate alle nuove sfide del futuro.

Ecomondo 4 11 2020

Ecomondo 4 11 2020Il 4 novembre, nell’ambito delle attività di ECOMONDO 2020, su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, del Cluster BIG, Bluemed CSA e Federpesca, si terrà un evento sul tema Blue Growth che intende favorire un confronto ed una progressiva strutturazione della Comunità marino-marittima nazionale (Ricerca e Università, Imprese, Amministrazioni, Società Civile).

 

Consultare l’agenda al seguente link  https://en.ecomondo.com/events/program/seminars-and-conferences/e16143505/blue-growth-sana-e-circolare-nei-mari-italiani-esempi-di-circolarita-nelle-catene-del-valore-marittime.html

 

Intervengono, tra gli altri, Luigi Giannini, Vice presidente della Federazione del Mare e Presidente di Federpesca, e Daniele Bosio, Coordinatore Nazionale Westmed

 

Per partecipare, registrarsi  all’indirizzo https://en.ecomondo.com/visit/info/reserved-area/register 

Logo ENMC quadrato

Logo ENMC quadrato

Il 22 ottobre, si è tenuto l’Annual General Meeting dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC), presieduto da Arjen Uytendaal e coordinato da Marjolein van Noort, Segretario generale di ENMC, in videoconferenza con tutti membri dell’organizzazione in linea con le esigenze di sicurezza dettate dall’attuale situazione sanitaria.

Nel corso dell’incontro sono state trattate le problematiche che il settore marittimo europeo sta affrontando guardando alle opportunità nei diversi mercati che potrebbero presentarsi nei prossimi due anni con particolare attenzione alla digitalizzazione e all’economia circolare.

In rappresentanza della Commissione Europea è intervenuto Christos Economou, direttore Maritime Policy and Blue Economy della DG MARE, che ha ribadito l’intenzione di coinvolgere ENMC nel dialogo con le parti interessate connesso allo sviluppo della strategia per l’economia blu. Verranno organizzati incontri. anche sul fondo Blue Invest e sui finanziamenti europei e, a tal fine è stata ribadita l’importanza di fornire i dati statistici del cluster.

Sono stati poi presi in esame i principali temi del settore marittimo a cominciare dall’esigenza di ridurre significativamente le emissioni di Co2 dei trasporti marittimi al fine di rafforzare il trasferimento modale dalla strada al mare, così come i cambi di equipaggio che rimangono ancora molto problematici.Immagine7

Mario Mattioli, Presidente della Federazione del mare, è intervenuto in rappresentanza del cluster marittimo italiano evidenziando che prima della pandemia si è registrata una crescita importante del settore, testimoniata dai dati del VI Rapporto sull’Economia del Mare da cui emerge che in Italia l’economia del mare, con una produzione pari a circa 34 miliardi di euro, rappresenta il 2% del PIL nazionale e dà lavoro a circa 300.000 addetti, direttamente e nell’indotto.

Certamente la pandemia ha creato molti problemi nel settore anche se in tutti i comparti vi è stata una risposta forte a dimostrazione del fatto che quello marittimo-portuale è un settore fondamentale per l’economia del Paese e per la vita quotidiana dei cittadini.

Nonostante le grandi difficoltà soprattutto registrate nel settore passeggeri vi sono timidi segnali di ripresa, sia per le crociere, che per i traghetti, mentre i cantieri hanno potuto proseguire nella loro attività. Particolare il caso della nautica italiana che, unica in Europa, è riuscita ad organizzare il Salone Nautico di Genova che, nel rispetto delle norme di sicurezza, ha avuto un grande successo.

Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare, ha ricordato il progetto “Future-proof skills for the maritime transport sector” finanziato dalla Commissione europea e gestito da un consorzio che raggruppa 27 partners UE di 16 Stati membri, tra i quali  per l’Italia, il Polo Nazionale per la formazione di figure professionali legate al cluster marittimo- ForMare, che mira a sviluppare strategie per identificare e soddisfare i futuri fabbisogni di competenze del settore marittimo e attirare un numero maggiore di europei a lavorare nelle industrie marittime.

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Immagine6Il 21 ottobre 2020, nell’ambito dell’XI Festival della Diplomazia a cura di Diplomacy, si è tenuto il webinar “Developing Sustainable Cruise Tourism” promosso dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Indian Ocean Rim Association (IORA) con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione IORA-Italia nel campo del turismo crocieristico sostenibile.

La Federazione del Mare, in rappresentanza del cluster marittimo italiano, ha supportato l’evento partecipando attivamente con la presidenza di tre sessioni.

In particolare,

  • Luigi Giannini, Presidente dell’Italy IORA Committee, nonché Presidente di Federpesca e vice presidente della Federazione del Mare, ha presieduto la sessione “How cruise lines and cruise ports are fighting back & Impacts on cruise jobs and recruitment (prevention & control, emergency mechanisms)”
  • Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, ha presieduto la sessione “Restarting cruise market and regaining market confidence”,
  • Vincenzo Petrone, Presidente Assonave e Vicepresidente della Federazione del Mare e dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC), ha presieduto la sessione “Future development trend of cruise industry after the epidemic

Dall’evento è emerso che la regione dell’Oceano Indiano e i membri della Indian Ocean Rim Association (IORA) sono ben posizionati per dare un contributo significativo come potenziale mercato di “nicchia” per il turismo crocieristico internazionale.

Al webinar, aperto da Manlio Di Stefano, Sottosegretario al MAECI, e coordinato Mario Vattani, DG Mondializzazione e le Questioni Globali del MAECI e Focal Point Italiano di IORA, hanno partecipato numerosi rappresentanti degli Stati membri IORA e operatori del settore crocieristico italiano e internazionale. In particolare, Francesco Maria Di Majo, Presidente AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Rossella Carrara e Roberto Alberti per Costa Crociere, Massimo Debenedetti, Corporate Vice President Research & Innovation di Fincantieri, John Portelli, direttore generale del Roma Cruise Terminal.

Final_Agenda_-_IORA_Italy_Webinar_on_Sustainable_Cruise_Tourism.pdf.

 

Press_Release_Italy_IORA_Webinar_on_Cruise.pdf

 

Sessione GianniniSessione Martin

Sessione Petrone

Sessione Vattani

The Pope video 4 agosto 2020

 

The Pope video 4 agosto 2020“La vita del marinaio, del pescatore e delle loro famiglie è molto dura.  A volte è caratterizzata dal lavoro forzato o dall’essere abbandonati in porti lontani. La concorrenza della pesca industriale e l’inquinamento rendono poi il lavoro ancor più complicato. Senza i marittimi, in molte zone del mondo si soffrirebbe la fame. Preghiamo per tutte le persone che lavorano e vivono del mare, compresi marinai, pescatori e le loro famiglie”.

 

Lo afferma Papa Francesco nell’Intenzione di preghiera del mese di agosto, accompagnata anche questo mese da un videomessaggio.

 

Diffuso come ogni mese dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, il video per l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di agosto è stato realizzato in collaborazione con Stella Maris (Apostolato del Mare), il ministero marittimo della Chiesa cattolica che arriva ogni anno a più di un milione di marittimi e pescatori di tutto il mondo. Fondata a Glasgow – Regno Unito – nel 1920, quest’anno celebrerà i suoi 100 anni. Conta su di un’ampia rete mondiale di più di 1.000 cappellani e volontari in oltre 300 porti e da un secolo fornisce assistenza spirituale e sostegno pratico ai marittimi e ai fedeli chiamati a offrire una testimonianza tra quei lavoratori per i quali l’organizzazione si impegna a vigilare affinché non vengano maltrattati per il loro servizio agli altri. 

 

Link al videomessaggio di Papa Francesco: cliccare qui

 

6 agosto 2020

 

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copA4 2019 OKx stampa laser2Roma, 3 agosto 2020 – La sesta Edizione del Rapporto sull’economia del mare, presentata a dicembre 2019 presso il CNEL, in coincidenza con le celebrazioni dei Venticinque anni dall’istituzione della Federazione del Mare, ancora una volta pone in risalto il ruolo strategico della nostra economia marittima ai fini dello sviluppo di tutto il Paese.

Il progetto che la Federazione del Mare persegue dal 1994 nell’approfondire il nesso tra le attività marittime nazionali e lo sviluppo socio-economico del Paese, si concretizza in questo nuovo Rapporto realizzato sempre insieme alla Fondazione Censis, per assicurare autorevolezza e continuità allo studio, ma anche con analisi ampliate all’Europa e al Mediterraneo, condotte a cura di Cogea e di SRM (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).

Il VI Rapporto sull’economia del mare, oltre ad evidenziare che il valore prodotto dall’economia del mare e la sua importanza socio-economica – con le significative ricadute occupazionali del cluster marittimo, sia dirette che indotte nel resto dei settori della nostra economia – sono fattori indispensabili per lo sviluppo del Paese, conferma lo sviluppo e i successi raggiunti, indicando anche le sfide che si devono affrontare sia in Europa che nel Mediterraneo, in una fase storica particolarmente delicata come è quella attuale.

Come la Federazione del Mare non tralascia mai di sottolineare, quella legata al mare è una realtà che per il suo rilievo e la sua integrazione ben richiederebbe una più efficace e coerente attenzione sul piano politico e amministrativo, questione quanto mai sentita tra i soggetti pubblici e privati che in essa operano da quando le competenze marittime sono state progressivamente disperse tra più dicasteri, compromettendo le possibilità di elaborazione di una politica nazionale del settore e di una sua promozione in ambito europeo.

Quello marittimo è infatti un settore fortemente regolato, sia a livello internazionale, sia europeo e nazionale, un settore di cui un deciso processo di ammodernamento normativo ha a suo tempo assicurato la competitività e favorito lo sviluppo, con le riforme del sistema portuale nel 1994, ove già si anticipava ampiamente quella poi realizzata negli ultimi anni, e nel 1998 della navigazione mercantile internazionale, riforma quest’ultima impostata con successo secondo linee-guida della Commissione europea più volte confermate e poi estesa ove possibile alla navigazione crocieristica, a quella del cabotaggio maggiore, a quella da diporto, a quella peschereccia.

L’impatto delle attività legate al mare va ben oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione logistica e tocca direttamente l’intero apparato produttivo nazionale, agricolo e industriale, tanto che al cluster marittimo vengono attribuiti beni e servizi per un valore di oltre 34 miliardi di Euro, pari al 2 per cento del Prodotto interno lordo complessivo e al 3,5 per cento della sua componente non statale, con acquisti di beni e servizi nel resto dell’economia italiana che sfiora annualmente i due terzi di tale valore.

“Proprio perché il nostro sistema marittimo è vincente – afferma Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare – sarebbe bene assicurargli una sede politico-amministrativa adeguata. L’auspicio della Federazione è quindi che anche in Italia, accanto al rafforzamento dell’attenzione dedicata al mare, si giunga all’istituzione di un’unità amministrativa specifica con poteri di coordinamento, in modo che una catena di comando ben integrata porti ad una maggior efficacia nell’adozione e nell’attuazione delle decisioni in campo marittimo (tra queste in primis una semplificazione burocratica) e sia in grado di farlo in tempi conformi agli standard europei e internazionali caratteristici di questo mondo”.

Il VI Rapporto sull’economia del mare è disponibile nel sito della Federazione del mare (http://www.federazionedelmare.it/pubblicazioni-della-federazione/pubblicazioni-della-federazione/149-vi-rapporto-sull-economia-del-mare)