IV Rapporto sull’economia del mare.
Cluster marittimo e sviluppo in Italia e nelle regioni.
FDM – Censis, 2011.
Milano, Francoangeli.

Presentato sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica.

Continua a leggere

Logo ENMC quadrato

logo ENMC

http://enmc.eu/

Mediterranean the upcoming future.
Recommencement of the re-composition process following the global crisis.
2009, FDM – Censis, Roma.

In cooperation with the Italian Ministry for Infrastructures and Transports on the occasion of the European Maritime Day 2009.

The Mediterranean Sea has always been of fundamental interest to European Union member States such as Italy, France and Spain, yet it is also an important trading point which globalization has endowed with a pivotal new role in the development of North-South and East-West relations.
The development potential of the Mediterranean area is immense, not only in terms of the demand for goods, technologies and skills generated by countries which have experienced a recent growth in GDP – at rates which clearly exceed the rates posted in Europe – but also in terms of the added value generated by the complementary of the countries involved, countries with very different features and resources, but which share a common culture and history and with whom it will be possible to set up and consolidate extremely effective mechanisms of collaboration and cooperation.
This paper’s reflection on the future of the Mediterranean area and the opportunities which may derive from an increase in collaboration between the countries which line the Mediterranean Sea and have already played a leading role in the generation of the history and culture of the area is one of these initiatives.

Visualizza la pubblicazione »

Mediterraneo prossimo venturo.
Il riavvio dei processi di ricomposizione dopo la crisi globale.
2009, FDM – Censis, Roma

In collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la Giornata Europea del Mare 2009.

Il Mediterraneo è da sempre al centro degli interessi di importanti stati membri come l’Italia, la Francia, la Spagna, ma è anche un nodo rilevante della rete degli scambi che con la globalizzazione ha assunto un nuovo ruolo nei rapporti fra Nord e Sud e fra Est e Ovest.
Il potenziale di sviluppo dell’area mediterranea appare quindi di grande portata, e ciò non solo per la dimensione della domanda di beni, di tecnologie, di competenze che proviene da Paesi che in questi anni hanno sperimentato tassi di crescita del prodotto interno lordo chiaramente maggiori di quelli che si sono verificati in Europa. Il vero valore aggiunto è senz’altro dato dalle complementarietà che si possono realizzare fra Paesi certamente con diverse caratteristiche e risorse, ma con una cultura e una storia comune che possono consentire di avviare e consolidare meccanismi di collaborazione e di cooperazione.

La relazione vuole contribuire alla riflessione sul futuro del Mediterraneo e sulle opportunità che possono nascere da una più forte collaborazione fra i Paesi che su di esso si affacciano e basano una parte importante della propria storia e della propria cultura.

Visualizza la pubblicazione »

The third maritime  report.
Economic growth, human resources and enviromental protection
in the Italian maritime cluster.

FDM – Censis, 2006.

Visualizza la pubblicazione »

Le risorse umane nel processo evolutivo del cluster marittimo.
2007, Franco Angeli, Milano

In collaborazione con l’ UPI e l’ISFORT

Ormai da un decennio la Federazione del Mare definisce il cluster marittimo italiano e ne indica le dimensioni economiche e sociali mediante i suoi Rapporti sull’economia del mare: l’ultimo del giugno 2006.
Questa visione globale, “olistica”, che ha trovato ampi e convinti echi nel Libro Verde dell’Unione Europea sulla futura politica marittima, ha dimostrato il ruolo trainante per l’economia del Paese di armatori, cantieri, porti e di tutti i soggetti che ruotano intorno a questi tre assi portanti e ne costituiscono il tessuto connettivo.

Oggi la Federazione del Mare – in stretta collaborazione con l’Unione Province d’Italia (UPI) e con l’ausilio dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (ISFORT) – si è posta un nuovo obiettivo: spostare il baricentro dai numeri dell’economia all’elemento umano per ricollocare l’uomo al centro dello straordinario processo di rinnovamento e di trasformazione che ha caratterizzato – soprattutto nell’ultimo decennio – il mondo marittimo italiano.

Per la prima volta si tenta di analizzare quali effetti hanno avuto i mutamenti strutturali intercorsi nel cluster marittimo sulle esigenze formative, quali sfide siano state affrontate, quali vinte, quali restino ancora incerte, ma soprattutto quali risorse umane siano state messe alla prova da tali sfide e quali qualità e caratteristiche gli uomini dei cantieri, delle navi, dei porti, del terziario marittimo, delle istituzioni dovranno avere, affinché le sfide vinte si consolidino e quelle incerte evolvano positivamente.

Visualizza la pubblicazione »

Per visualizzare la pubblicazione occorre aver installato Adobe Acrobat Reader 6.0 o superiore.

Dynamic European Maritime Clusters
Maritimt Forum, Norway and Dutch Maritime Network
in cooperation with European Network of Maritime Clusters, 2006, Amsterdam.

Published by IOS Press under the imprint Delft University Press

Visualizza la pubblicazione »

ASSOPORTI – Associazione Porti Italiani.
Assemblea generale del 24 Ottobre 2006.

Relazione del presidente F. Nerli.


Visualizza la relazione »

Visualizza le tabelle riepilogative »

Per visualizzare la pubblicazione occorre aver installato Adobe Acrobat Reader.

Relazione all’Assemblea degli Associati e degli Aderenti.

18 Ottobre 2006

Visualizza la relazione »

Per visualizzare la pubblicazione occorre aver installato Adobe Acrobat Reader 6.0 o superiore.

 

 

III rapporto sull’economia del mare
Crescita economica, capitale umano e tutela dell’ambiente nel cluster marittimo italiano.

Presentato sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

2006, Franco Angeli, Milano

Pur in un contesto economico nazionale complesso e a crescita lenta, il sistema marittimo italiano prosegue lungo un rapido percorso di sviluppo e di riposizionamento. Il Pil generato nel 2004 ammonta a 36,5 miliardi di euro, pari al 2,7% di quello nazionale, mentre l’occupazione diretta e indiretta coinvolta nelle attività marittime rappresenta l’1,6% del totale.

I diversi segmenti del cluster marittimo italiano hanno, inoltre, mostrato negli ultimi anni un’apprezzabile capacità di tenuta di fronte alle turbolenze dei mercati e all’innalzamento dei livelli di competizione nello scenario internazionale, migliorando e innovando il livello qualitativo dei prodotti e dei servizi offerti .

In linea con le precedenti edizioni, questo Rapporto analizza i conti economici delle componenti produttive (armatori, cantieristica navale e delle imbarcazioni da diporto, porti, servizi logistici, attività ausiliarie ai trasport i marittimi, pesca) e istituzionali (Marina Militare, Capitanerie di Porto, Autorità portuali, Istituto di previdenza marittima) del cluster marittimo, oltre a definire un dettagliato quadro statistico settoriale.

Questo Rapporto ha dunque l’obiettivo di descrivere l’attuale dimensione economica e sociale di tale cluster marittimo, oltre a delineare possibili scenari di sviluppo, che potranno realizzarsi attraverso efficaci politiche formative del capitale umano, attraverso il sostegno all’innovazione dei processi produttivi e la realizzazione di infrastrutture moderne, capaci di valorizzare la centralità del nostro Paese nel bacino del Mediterraneo.

Visualizza la pubblicazione »

Visualizza il comunicato stampa »

Per visualizzare la pubblicazione occorre aver installato Adobe Acrobat Reader 6.0 o superiore.