“Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.
Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.
“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo. “Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato.” ha così concluso la Dott.ssa Biondo.