“Il decreto del fermo pesca 2024 – pubblicato nella giornata del 20 giugno e firmato dal Ministro Lollobrigida – rappresenta un passo importante nella direzione da noi auspicata di uscire da una gestione dell’attività che negli ultimi anni si è basata esclusivamente sulle negazioni e non sulle possibilità. Il combinato disposto di politiche volte al solo contenimento dello sforzo di pesca, attraverso la sistematica riduzione delle attività, e l’aumento dei costi di produzione, dovuto all’incremento del prezzo del gasolio, ha provocato nelle marinerie uno stato di sofferenza che non ha precedenti e che andava fermato.

Auspichiamo invece che l’attuale impostazione, seppur con margini di miglioramento, potrà mettere in atto una nuova fase volta a garantire maggiore flessibilità all’attività d’impresa, consentendo a ciascuna impresa di organizzare la propria attività imprenditoriale, nel rispetto di una reale sostenibilità sociale ed economica, oltre che ambientale. Un’innovazione che richiederà l’impegno e la responsabilità di tutti, oltre che un monitoraggio continuo della situazione volto ad intervenire sui profili critici rappresentati dagli operatori ma che oggi rappresenta un cambio di paradigma importante nell’ottica di semplificare l’attività e abbandonare sterili rigidità gestionali.” così in una nota Federpesca.