Feeding the Planet: the maritime economy contribution
Nutrire il pianeta: il contributo dell’economia del mare
FDM – D’Appolonia (Rina) – Censis, 2015.
L’economia marittima gioca un ruolo centrale nel supporto all’alimentazione del pianeta.
Il mare fornisce direttamente cibo, sotto forma di pescato (sia da cattura che da acquacoltura), ed al contempo il trasporto marittimo garantisce la disponibilità di alimenti in tutto il mondo, in maniera costo-efficace e sostenibile.
Il trasporto marittimo è un eccellente motore per il processo di globalizzazione: su un totale di 12 miliardi di tonnellate si stima che l’80% dei beni in volume (9,6 miliardi di tonnellate), e il 70% per valore viaggino via mare, transitando attraverso i porti di tutto il mondo. Tenendo in conto i generi trasportati, che contribuiscono al valore globale nei diversi modi, sorprendentemente il trasporto marittimo contribuisce all’emissione di solo il 12% dei gas serra rispetto al totale.
Si comprende, grazie a tale raffronto, come il trasporto marittimo rappresenti oggi una scelta vincente non solo in termini di costi ed efficacia, ma anche e soprattutto di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
Sul totale di merci spostate via mare, è possibile estrarre un eloquente dato di 5800 miliardi di ton km per gli alimenti, valore mediato sulle tratte più importanti per i diversi generi alimentari. In valori assoluti, i volumi di cibo trasportati via mare contano oggi circa 100 milioni di tonnellate di alimenti deperibili e circa 400 milioni di tonnellate di granaglie. I primi sono trasportati, nel rispetto della catena del freddo, sia in contenitori refrigerati, che alla rinfusa in navi refrigerate;
le granaglie sono trasportate alla rinfusa in navi bulk carrier.
La crescita della popolazione mondiale ha fatto crescere la domanda di cibo, e di conseguenza il volume e valore del suo trasporto, ridisegnando i corridoi del commercio.
In particolare, l’incremento del potere di acquisto di una middle-class di respiro sempre più globale ha contribuito a fare evolvere le rotte verso il Sud e l’Est del mondo.
Cina ed Africa saranno responsabili rispettivamente del 32% e del 19% delle importazioni globali di cibo entro il 2050, per poter sfamare popolazioni che crescono numericamente, ed evolvono le proprie esigenze verso una maggiore varietà e globalizzazione. Tali proiezioni sono pari a 8000 miliardi di ton km e 500 milioni di tonnellate per la Cina, e 4700 miliardi di ton km e 320 milioni di tonnellate per l’Africa.
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