Estratto del discorso del Presidente del Consiglio Mario Draghi ai Rome MED Dialogues 2021

Le infrastrutture sono state al centro dei lavori dei MED Dialogues 2021, organizzati da ISPI e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale quale strumento fondamentale per assicurare un futuro sostenibile per l’intero bacino del Mediterraneo. Ne hanno parlato sia il Presidente Draghi, sia il Ministro Giovannini, oltre ai relatori coinvolti nei vari momenti dedicati al tema.

In particolare, il Forum Infrastrutture del 2 dicembre, realizzato con la Knowledge Partnership di McKinsey & Company, ha permesso di fare il punto sull’attuale situazione degli investimenti infrastrutturali nella regione e proporre soluzioni per migliorare il potenziale di crescita a lungo termine. L’area MENA è storicamente caratterizzata da un ingente deficit infrastrutturale che ne limita la competitività, le potenzialità di sviluppo e il pieno inserimento della regione nelle catene globali del valore. Le più recenti stime della World Bank indicano che per colmare l’attuale deficit i Paesi della regione dovrebbero spendere almeno l’8,2% del loro Pil in infrastrutture da qui al 2030. Tuttavia, ciò risulta alquanto improbabile senza un forte concorso degli investimenti privati, il cui ruolo sarà sempre più fondamentale anche per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione.

Riforme, investimenti in connettività, cooperazione tra istituzioni finanziarie internazionali (in particolare regionali), armonizzazione degli standard e politiche condivise in ambito energetico per favorire una decarbonizzazione in tutta l’area sono cruciali. Dall’idrogeno verde al fotovoltaico, all’eolico offshore, la regione MENA sarà al centro dei grandi giochi energetici dei prossimi decenni. L’area è crocevia degli interessi economici, politici e strategici delle maggiori potenze, ed il Mediterraneo allargato rimane una regione oggetto di una intensa competizione geopolitica.

L’UE, anche e soprattutto attraverso la recente approvazione del piano da €300 miliardi EU Global Gateway, intende rivolgere un interesse particolare all’area mediterranea, mediante il rafforzamento della cooperazione energetica, della connettività marittima e digitale. In particolare, per l’area mediterranea sono previsti investimenti diretti pari a  €7 miliardi, che potranno mobilitare sino a €30 miliardi di investimenti aggiuntivi.

Per rendere ciò possibile è urgente realizzare investimenti volti a migliorare la dotazione infrastrutturale e la connettività tra i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, con l’obiettivo ultimo di favorire la creazione di una catena del valore regionale resiliente e integrata. In questo quadro complessivo, le tecnologie digitali svolgeranno nei prossimi anni un ruolo chiave per ridurre i costi, assicurare una maggiore efficienza delle infrastrutture durante l’intero ciclo di vita e abbatterne l’impatto ambientale. Nel Panel del 3 dicembre, nello specifico, esponenti delle Istituzioni governative e finanziarie (nazionali e multilaterali) hanno condiviso priorità, idee e possibili strumenti per rendere l’area maggiormente attrattiva per gli investimenti privati e favorire un nuovo capitolo di efficace collaborazione tra tutti gli attori in gioco.