Francis Vallat, originally co- founder and 1st Vice-President of the ENMC (which was created in 2005 in his Paris office) and current Chairman since 2011, decided to resign from his chairmanship on the occasion of the annual meeting which was held in Elsinore, Denmark from October 25th to 26th.

After six years at the head of the network, he thinks it is time to give a younger highly reputable maritime personality a chance to allow new ideas and blood into the ENMC. As a matter of fact it came as no surprise as the transition had been carefully prepared since autumn 2016, ie when Francis Vallat confirmed that his decision was irrevocable.

Francis Vallat’s right-hand man and Secretary General (since 2011) Paul Marceul – who recently resigned as Manager of the Luxembourg Maritime Cluster with the unanimous appreciation of its members – will also step back after a short “technical” transition period

The former duo has been giving a strong new impetus to ENMC for years, multiplying efforts to better connect national clusters with each other on the one hand, and the ENMC itself with relevant international organizations as well as European bodies on the other hand. It established the ENMC as a well-recognized stakeholder, highly respected a.o by the European Commission and the European Parliament Maritime Intergroup.

Francis Vallat stated: “The ENMC has enormous potential to help unlocking the future of Blue Growth and already achieved a lot on various important fronts. The European Commission is aware of it, but despite its repeated commitments to walk the talk, no solution was found for the EU to financially support our actions. It is a missed opportunity but no fatality. We know now that national clusters will anyway find the necessary resources to go ahead.”

The ENMC members then elected the Managing Director of Nederland Maritiem Land – the Dutch maritime cluster organization – Mr. Arjen Uytendaal to the Presidency/chairmanship, and three prominent maritime leaders as Vice-Presidents: Spanish Maritime Cluster President Mr. Alejandro Aznar; French Maritime Cluster President Mr. Frédéric Moncany de Saint-Aignan; and Chairman of the Italian Association of Shipbuilders and Ambassador Mr. Vincenzo Petrone. The newly elected ENMC Chairman Arjen Uytendaal, who also cumulates decades of business experience with various shipping companies: “I am honored that the ENMC members have elected me and trust me to lead our organization into the next era. Next to strengthening the foundation of the ENMC I think it is important to promote and enhance the added value and influence of the European maritime industry. And to bring cross-sectoral maritime opportunities and (sustainable) challenges to the arena in Brussels.’

 

Francis Vallat, who was elected Honorary President upon recommendation of the new chairman and who will remain a Board member at the disposal of the chairman (when required by him), expressed his great satisfaction and full confidence “The arrival of Arjen at the helmet of ENMC is great news. I have absolutely no doubt that his leadership will quickly demonstrate that ENMC is in extremely good hands”

 

 

VINCENZO PETRONE (PRESIDENTE ASSONAVE E CONSIGLIERE DELLA FEDERAZIONE DEL MARE) ELETTO VICEPRESIDENTE ENMC

European Network of Maritime Clusters: il 25 e 26 ottobre ad Elsinore, in Danimarca, si è tenuta l’Assemblea annuale di European Network of Maritime Clusters (ENMC), l’organizzazione che riunisce i cluster marittimi degli stati dello Spazio economico europeo.

L’Assemblea ha eletto nuovo presidente l’olandese Arjen Uytendaal, che subentra al francese Francis Vallat ed è stato preferito al polacco Marek Grzybowski . L’ambasciatore Vincenzo Petrone, consigliere della Federazione del Mare e presidente Assonave, è stato eletto vicepresidente dell’organizzazione europea assieme allo spagnolo Alejandro Aznar e al francese Frederic de Moncany, il primo di provenienza armatoriale, il secondo portuale (viene infatti dai piloti).

L’assemblea ha inoltre deciso di stabilire a Bruxelles un presidio permanente per rafforzare i rapporti del Network dei cluster marittimi con le Istituzioni europee e il suo coordinamento con le organizzazioni marittime di settore.
Per il cluster marittimo italiano, rappresentato dalla Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare), ha partecipato il segretario generale Carlo Lombardi.

 L’ambasciatore Petrone, dopo missioni nelle sedi diplomatiche di New York, New Delhi, Bonn, Buenos Aires e incarichi a Roma nei settori politico ed economico, ai vertici della cooperazione allo sviluppo e dell’attività internazionale di Confindustria, ha concluso la sua carriera come ambasciatore d’Italia, prima in Brasile e poi in Giappone; è stato quindi presidente di Simest e di Fincantieri, nonché dell’organizzazione nazionale dell’industria cantieristica, incarico che continua a ricoprire.

Si è svolta nei giorni scorsi nella Sala dei Capitani di Palazzo S. Giorgio a Genova il seminario ‘Il mare e il prodotto interno lordo’, organizzato dalla Federazione nazionale dei        Cavalieri del lavoro nell’ambito di una nuova iniziativa didattica che porterà ogni anno gli studenti del Collegio universitario ‘Lamaro Pozzani’, da essi sostenuto, a visitare una differente città italiana significativa per un particolare settore della produzione industriale di beni o servizi.


Dopo un saluto di Paolo Emilio Signorini, presidente del Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, sono intervenuti: Marco Baldi, responsabile area territorio ed economia Censis, che ha illustrato dimensioni e caratteri delle attività marittime nei Rapporti sull’economia del mare; Umberto Masucci, vicepresidente Federazione del Mare, intervenuto sul cluster marittimo come fattore di sviluppo in Italia; nonché i cavalieri del lavoro: Alcide Ezio Rosina, vicepresidente Confitarma, soffermatosi sull’economia dello shipping; Ugo Salerno, presidente a. d. RINA SpA , che ha messo l’accento sull’importanza dello shipping nell’equilibrio politico ed economico globale, specialmente alla luce delle nuove iniziative cinesi. Ha concluso Giovanni Novi, presidente Gruppo ligure dei Cavalieri del lavoro.

Nel suo intervento, Umberto Masucci ha osservato: “Mi pare significativo che, nell’avviare un nuova attività didattica, il Collegio universitario dei Cavalieri del lavoro abbia voluto dare spazio in primo luogo alle attività del cluster marittimo, che trovano a Genova la loro sede più tradizionale. L’Italia è un paese con un enorme sviluppo costiero e insulare, ricco di insediamenti e città che hanno centrato il loro sviluppo economico e sociale sulle attività legate al mare: quella italiana è la seconda industria manifatturiera d’Europa e riceve la maggior parte delle materie prime e semilavorate attraverso i porti, le trasforma e le esporta di nuovo per mare. La nostra flotta mercantile è tra le principali (la bandiera italiana è la terza tra gli stati del G20), così come la  cantieristica e la nautica. Il nostro paese è al primo posto in Europa come meta croceristica. E tutto ciò ha ricadute importanti su tutta l’economia: ogni anno, 20 miliardi di euro in beni e servizi vengono acquistati dalle imprese del cluster marittimo negli altri settori economici”

Marco Baldi, a sua volta, ha ricordato come siano passati più di 20 anni da quando la Federazione del Mare e il Censis pubblicarono il 1° Rapporto sull’Economia del Mare, mettendo a punto un sofisticato metodo di stima del valore economico e occupazionale del cluster marittimo italiano. “Nel confronto con il passato emerge chiaramente che le attività che hanno a che fare con il mare –  dallo shipping, alla cantieristica, alla nautica, passando per le svariate attività portuali e per la pesca – presentano un livello di scambio e di integrazione con altre branche dell’economia sempre più stretto. A conferma di questo è importante segnalare che mentre le unità di lavoro impegnate direttamente nelle attività marittime sono cresciute negli ultimi 20 anni del 39,3% (circa 48.000 unità in più), quelle nelle attività “a monte e a valle” della filiera marittima sono cresciute del 61% (+162.600). L’economia del mare, dunque, si conferma un ambito nel quale le attività e gli investimenti settoriali giocano un importante ‘effetto traino’ su ampie porzioni dell’economia nazionale. L’ultimo Rapporto sull’economia del Mare, presentato alla fine del 2015, ha confermato che le attività marittime costituiscono uno dei settori più dinamici dell’economia italiana contribuendo al PIL nazionale per 32,6 miliardi di euro (2,03%) e occupando circa il 2% delle forze di lavoro del Paese (471mila persone fra addetti diretti ed indotto)”.

 

 

Il 27 settembre, alle 7.10, il vicepresidente della Federazione Umberto Masucci interverrà su Rai 1 nel corso della trasmissione Unomattina, per parlare delle dimensioni dell’economia marittima e della sua importanza per il Paese, anche alla luce del caso Fincantieri – STX.

http://www.raiplay.it/video/2017/09/Accordo-Fincantieri-STX-per-laposacquisizione-del-27092017-67c5d0e7-3fbe-4bb3-b097-c36f8f93b90f.html

 

 

 

L’economia del mare in Italia è un segmento molto importante per lo sviluppo del Paese. Una fotografia del settore a circa un anno dall’entrata in vigore della Riforma della Portualità e della Logistica e della normativa Solas sulla pesatura dei container. Massimo De Donato ne parla con Umberto Masucci, vicepresidente Federazione del Mare su Radio 24

Link: Radio 24

 

 

 

Il Vicepresidente della Federazione del Mare, il cluster marittimo italiano, Umberto Masucci interviene a Linea Blu sull’importanza del Porto di Gioia Tauro e dell’Economia Marittima

 

http://www.raiplay.it/raiplay/video/2017/08/Linea-Blu-Bagnara-Palmi-8584bbd5-ef2f-41ac-a45b-a79036e8a58e.html

 

L’intervento di Masucci parte dal minuto 44

(ANSA) – MILANO, 2 FEB – In Italia la cosiddetta “Economia del mare” è un mondo complesso che coinvolge porti, armatori, imprese di trasporti, infrastrutture (stradali e ferroviarie), logistica. Ma tutti sono concordi nel ritenere che l’Italia ha un potenziale vantaggio rispetto al resto dei suoi competitor: è – geograficamente – la naturale “porta d’ingresso” per le merci che puntano sul Mediterraneo per entrare in Europa. E’ “un vantaggio geografico enorme” che andrebbe sfruttato meglio, e per questo sarebbe opportuno creare un Ministero del Mare.

E’ quanto emerso oggi a Milano ad un convegno in Assolombarda che per due giorni vede riuniti i rappresentanti di tutte le principali realtà del settore: enti pubblici (dal Ministero alle Autorità Portuali), associazioni di categoria, industria privata. Il mondo della cosiddetta “economia del mare” (logistica, trasporti, portualità) “da atto” al Governo, e in particolare al ministro Graziano Delrio, che dopo anni di stallo “negli ultimi 24 mesi qualcosa si è messo in moto” per quanto riguarda portualità e logistica. Ma non basta, si può e si deve fare di più, perché l’Italia ha tutto da guadagnare a dotarsi di infrastrutture portuali, autostradali e ferroviarie efficienti.

“La sola logistica – ha rilevato Assolombarda – costa al sistema 13 miliardi di euro l’anno”. Per questo l’incontro “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry”, organizzato dall’ associazione International Propeller Clubs, Federazione del Mare, Assologistica e altri punta a mettere a confronto Logistica e Shipping con l’Industria. “E’ incontro decisivo – ha sottolineato il presidente nazionale dei Propeller Clubs, Umberto Masucci -. Tutti dobbiamo dare atto che il ministro Delrio ha cambiato una situazione che si era fatta stagnante. La nostra portualità è cambiata. Ora bisogna passare alla fase dell’implementazione. Per l’industria italiana quello della portualità può essere il tema vincente”.

La riforma dei porti varata dal Governo Renzi e che il Governo Gentiloni sta portando avanti consente di aprire per l’Italia quella che è stata definita una “fase intermodale” non solo nuova, ma fondamentale per la competitività dell’intero sistema. Lo ha riconosciuto anche Paolo D’Amico, presidente della Federazione del Mare, l’organizzazione che raggruppa i diversi comparti del cluster marittimo italiano. “In Italia – ha ricordato D’Amico – siamo passati da 6 a 10 miliardi di tonnellate di merce all’anno via mare. I nostri porti registrano 4.600 ‘toccate’ di navi da crociera. E in Italia, siamo campioni nei trasporti ro-ro passenger ship (traghetti), campioni nel trasporti di prodotti chimici, campioni nel trasporto dei beni alimentari, campioni nelle crociere”. Per tutto questo secondo d’Amico lo Stato, “che pure si sta muovendo nella giusta direzione”, dovrebbe dotare il sistema di “Ministero del Mare vero e proprio. Altrimenti tra Infrastrutture, Lavori Pubblici e Pubblica Amministrazione si fa confusione”. Le attività marittime producono ogni anno beni e servizi per un valore pari a 33 miliardi di euro (2% del pil), di cui 6,2 miliardi esportati, fornendo occupazione a 500 mila persone.

“Guai se passasse l’idea di Trump secondo cui il protezionismo è un bene. Per l’Italia, che vede nelle sue merci uno dei suoi elementi di ricchezza, sarebbe un disastro” ha concluso D’Amico.

 

A questo link l’articolo de La Stampa con le dichiarazioni rilasciate da Paolo d’Amico al Meeting di Milano Shipping Forwarding &Logistics meet industry: La Stampa

Al link del Canale You Tube della Federazione Le interviste di Paolo d’Amico, Presidente della Federazione del Mare Riccardo Fuochi, Presidente The International Propeller Club of Milan e Rosario Bifulco, Vice Presidente Assolombarda a Shipping, Forwarding&Logistic Meet Industry, Assolombarda Milano 2 Febbraio 2016: Clicca qui

 

Il Gotha della economia marittima, spedizioni, e logistica si presenta per la prima volta compatto al mondo industriale italiano. 
Fra le aziende partecipanti al Forum e ai Workshop: Arvedi, Rizzoli Delicius, Miroglio, BPM, Mercati e Associati, Zerbinati, Solvay, Air Liquide, Versalis,

Grande partecipazione alla I edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, la manifestazione che ha riunito per due giorni in Assolombarda i protagonisti dello shipping, della logistica, delle spedizioni e dell’Industria italiana, coinvolgendo oltre 700 iscritti. La manifestazione, promossa da The International Propeller Clubs, Federazione del Mare, Alsea, Assologistica e Assolombarda e organizzata da Clickutility Team, ha inaugurato con una SESSIONE ISTITUZIONALE in cui sono stati delineati i punti di forza e le direttrici di sviluppo del cluster logistico nazionale evidenziandone il contributo essenziale alla crescita competitiva del sistema industriale italiano. Nell’arco delle due giornate si sono alternati SEMINARI e WORKSHOP in linea con le tematiche della manifestazione che hanno registrato un forte coinvolgimento da parte dell’Industria sensibilizzata sull’importanza della logistica in ogni fase produttiva, dalla pianificazione alla produzione stessa. Ringraziamenti da parte di Riccardo Fuochi presidente del Propeller Milano ai promotori: Propeller (nazionale e Milanese), Alsea, Assolombarda, Assologistica e Federazione del Mare che hanno appoggiato e creduto sin da subito nella manifestazione. “Siamo riusciti in questa prima edizione a far colloquiare e dialogare il cluster marittimo, quello della logistica con l’Industria e il Commercio e, soprattutto, a evidenziare le eccellenze del nostro settore logistico, altamente competitivo, assieme alle problematiche legate alle infrastrutture.

Il Mondo del Mare, mezzo milione di persone impiegate, ha un’importanza essenziale ai fini dell’Industria – ha sottolineato Paolo d’Amico, Presidente di Federazione del Mare – perché il manifatturiero, settore primario per l’economia italiana, importa e trasforma materie prime che riceve grazie al mare e necessità di una logistica efficiente e che funzioni. In un mondo circondato per 2/3 dal mare non possiamo ignorare l’importanza del dialogo tra Porti e infrastrutture e di un commercio sul Mare che negli ultimi 10 anni è quasi raddoppiato. A oggi manca un interlocutore dedicato da parte del Ministero e ci auguriamo che questo Forum serva a sensibilizzare lo Stato in tal senso.

Una sessione plenaria introdotta da Rosario Bifulco Vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza con delega alla Competitività territoriale che ha dichiarato: “Il nostro sistema logistico è chiamato a esprimere servizi altamente efficienti per aumentare la competitività nazionale e internazionale delle imprese e dei territori. L’Italia, infatti, è una delle principali porte d’accesso all’economia europea e del Medio Oriente. Per questo è fondamentale per il nostro Paese sviluppare un’efficace politica industriale per le imprese logistiche, che sia in grado di sostenere le aziende italiane nella sfida della competizione globale. L’incontro di oggi rappresenta un importante momento di confronto per far emergere le opportunità di collaborazione tra i fornitori di servizi logistici e le imprese manifatturiere e abbattere le inefficienze che, secondo recenti stime, costano al sistema della produzione industriale circa 13 miliardi l’anno”.

L’Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori è da anni impegnata nel fornire un servizio complesso, che spazia dalla consulenza doganale, fiscale e trasportistica alla ricerca della migliore via per le merci della clientela; dalla gestione dei flussi, materiali e immateriali, alla consegna nei tempi e nei modi previsti. Con la nostra partecipazione a questo evento – sottolinea Betty Schiavoni, Presidente di ALSEA –  cercheremo di presentare, come associazione che rappresenta il mondo dei trasporti, delle spedizioni e della logistica, quali siano le eccellenze delle nostre imprese ma anche gli aspetti che più spesso generano incomprensioni con la clientela, in modo da risolverli all’origine”.

“Da sempre la nostra Associazione è in prima linea nel far comprendere e difendere il ruolo strategico della logistica, attività che funge da insostituibile volano della nostra economia e da supporto indispensabile per le aziende della produzione e della distruzione del nostro Paese – afferma Andrea Gentile, Presidente di Assologistica -. Siamo quindi perfettamente allineati con quello che vuole essere il focus dell’evento in programma presso Assolombarda. Siamo inoltre certi che da un confronto/coinvolgimento di tutte le ‘anime’ del mondo della logistica e dei trasporti possano emergere importati spunti di riflessione, anche per i decisori politici”.

 

Fra i partecipanti al Forum e alle Sessioni: Irene Rizzoli, AD di Rizzoli Delicious, Luca Manzoni, Responsabile Corporate, Banco BPM Pierluigi Zamboni, Direttore Logistica, Zerbinati, Davide Italia, Responsabile Sicurezza Trasporti e DGSA Settore bombole e liquidi, Air Liquide Italia Services Fabio Giovanni Atzei, Responsabile Logistica Distributiva, Versalis, Marco Onnembo, responsabile della funzione Cross & Multinational Customers, Telecom Italia, Ezio Pellegro, Sales & Marketing Director, Noka, Paolo La Bruna, Logistic Manager, Acciaieria Arvedi, Fabrizio Vettosi, DG di Venice Shipping Logistics, Piero Abellonio, Responsabile della logistica, Gruppo Miroglio

Quattro i workshop che nell’arco dei due giorni hanno approfondito i settori di maggiore interesse per la logistica italiana. Garantire la qualità dal produttore al consumatore obiettivo primario della logistica dell’alimentare dedicato al settoreAGROALIMENTARE ha affrontato il tema della qualità dell’agroalimentare italiano quale il selling point per mantenere la propria competitività. Il segmento “logistico” di questa ricerca della qualità si traduce nella conservazione del prodotto dalla produzione fino alla tavola del consumatore e nella qualità del servizio, dalla consegna nei tempi previsti e ai costi pattuiti e con tutta la documentazione necessaria alla lavorazione o commercializzazione del prodotto. La sfida delle normative e del servizio spinge l’innovazione, il workshop dedicato ai settoriCHIMICA&PHARMA ha approfondito, attraverso due punti di vista, il tema della crescente domanda di servizi just-in-time di alto livello e di una costante innovazione della logistica in questi settori, offrendo una panoramica sulle eccellenze esistenti in Italia.

Just in time uber alles, il workshop dedicato a METALLURGIA&MECCANICA, settori con la supply chain più articolata, sia in entrata che in uscita dall’azienda in cui la logistica entra sempre in gioco, dall’acquisizione delle materie, alla produzione, distribuzione e assistenza post-vendita. Ogni azienda ha una sua caratterizzazione e, nello stesso ambito, va distinta una logistica di produzione da una dei ricambi, quest’ultima molto più complessa e oggi comunque decisiva per il successo. Made in Italy: dalla rete distributiva all’e-commerce, una sfida anche logistica che si è focalizzato sulla scelta di numerosi marchi italiani di puntare sull’e-commerce canale che permette di mantenere la qualità del prodotto riducendo i costi della rete distributiva con effetti positivi sul fatturato.

Soddisfazione da parte degli organizzatori per questa I edizione e per aver creato per la prima volta un’opportunità di incontro e di confronto tra le eccellenze del sistema logistico e i rappresentanti del mondo industriale e finanziario che diventerà un appuntamento annuale.www.shippingmeetsindustry.it