Il 9 novembre,  con 220 voti favorevoli e 15 astenuti, la Legge Salvamare è stata approvata dal Senato.

Marevivo e Federazione del Mare, insieme a Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, Lega Italiana Vela e Stazione Zoologica Anton Dohrn, ringraziano i Senatori per aver accolto l’appello con il quale il mondo del mare ha chiesto a gran voce l’approvazione del provvedimento. “Siamo molto soddisfatti, ma ora non possiamo abbassare la guardia – dichiara Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – Continueremo a seguire l’iter legislativo per la sua approvazione definitiva, che ora più che mai è necessaria”.

 

NON C’È PIÙ TEMPO!

Parte oggi un video-messaggio con cui Marevivo, Federazione del Mare, Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, LIV e Stazione Zoologica Anton Dohrn chiedono al Parlamento con forza l’approvazione immediata della Legge SalvaMare.

L’inquinamento è un’emergenza planetaria che va affrontata con misure adeguate.

La legge Salvamare è uno strumento efficace e concreto, che ci chiede anche l’Europa con Green Deal e la Mission Healthy Oceans. Ferma al Senato dopo l’approvazione in Commissione, la legge aspetta ora di essere calendarizzata e votata in aula.

Il provvedimento consentirebbe ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti, attualmente ributtata in mare per non commettere il reato di trasporto illecito di rifiuti.

La legge prevede, inoltre, l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare. E non solo: si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, inquinamento da microfibre, Posidonia oceanica e tanto altro.

Le acque territoriali italiane rappresentano un quinto del Mar Mediterraneo, scrigno di biodiversità unico. Il nostro Paese è caratterizzato, infatti, da oltre 8.000 chilometri di coste, trentadue Aree Marine Protette, nove arcipelaghi, 27 isole minori abitate, oltre 500 porti e approdi e sono 200.000 le imprese italiane blu che producono il 3% del nostro PIL. Inoltre, vista la posizione dell’Italia “Promontorio di Europa nel Mediterraneo”, può avere parte preminente di cerniera nelle politiche euro mediterranee.

L’inquinamento è una piaga per l’ecosistema marino, che produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe il 30% della CO2 prodotta, ma solo se è in buona salute.

Per questo non possiamo più permetterci di non agire.

Il video è disponibile a questo link: https://youtu.be/xYL0YYUoJaE

The challenge of climate change: from the Mediterranean to the Indian Ocean

Roma, 18 ottobre 2021Gianpaolo Neri, Italy-IORA Focal Point presso il MAECI, e Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, hanno introdotto i lavori del webinar “Italy-IORA Dialogue Partnership The challenge of climate change: from the Mediterranean to the Indian Ocean”, organizzato nell’ambito della XII edizione del Festival della Diplomazia, che ha visto la partecipazione di Gatot Gunawan, Segretario Generale IORA, Grammenos Mastrojeni, Vice Segretario Generale Unione per il Mediterraneo, Paolo Glisenti, Commissario per l’Italia all’Expo 2020 di Dubai, e di altri esponenti del mondo diplomatico e degli operatori economici che sostengono i valori, i principi e gli obiettivi promossi da IORA, soggetto chiave nell’architettura regionale dell’Oceano Indiano per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza marittima, in un contesto multilaterale.

Mario Mattioli, ha ricordato che la Federazione del Mare, insieme agli stakeholder italiani, alle organizzazioni pubbliche e private, alle università e agli istituti di ricerca, ha fortemente sostenuto la decisione del Governo italiano di voler acquisire lo status di partner di dialogo con IORA ed ha ricordato che dal 2020 la Federazione del Mare presiede la Piattaforma Italia-IORA, partecipando attivamente all’attuazione di iniziative per rafforzare una cooperazione concreta e operativa sulla blue economy tra Italia e i paesi dell’Oceano Indiano e per un maggior coinvolgimento del nostro Paese in una regione in cui le sfide legate allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza marittima sono significative.

In particolare, Mario Mattioli ha citato le iniziative e i progetti connessi al turismo crocieristico sostenibile e al settore della pesca, successivamente illustrati nel corso del webinar da Davide Triacca, Sustainability Director di Costa Crociere, e Francesca Biondo, Direttore generale di Federpesca.

“L’obiettivo della transizione ecologica è al centro del G20, quest’anno presieduto dall’Italia, e delle politiche europee – ha affermato Mario Mattioli – e in questo contesto occorre comprendere che la promozione di un’economia blu sostenibile per l’Unione europea non può fermarsi alle nostre frontiere.

Molte catene del valore della blue economy sono globali e gli operatori comunitari in generale e italiani in particolare, devono affrontare un’agguerrita concorrenza sui mercati mondiali. Occorre quindi essere in grado non solo di difendere il mercato dell’UE da prodotti e pratiche non sostenibili, ma anche di garantire condizioni di parità per le imprese promovendo competenze e iniziative ambientali dell’Unione.

“Per questo – ha concluso il Presidente della Federazione del Mare – un dialogo strutturato proattivo con IORA è fondamentale per l’economia blu e deve essere ulteriormente rafforzato per garantire che le sfide della decarbonizzazione, della digitalizzazione e della resilienza siano affrontate in modo adeguato a livello globale”.

Roma, 21 settembre 2021Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare ha partecipato ai lavori del primo incontro virtuale Italia-Tunisia: Towards the States-General of the Blue-Economy in the Mediterranean: a roadmap between Italy and Tunisia, organizzato dal Cluster BIG – Blue Italian Growth e dal Cluster Maritime Tunisien, nel corso del quale le delegazioni di Italia e Tunisia hanno discusso del loro impegno a lavorare insieme in tutti i settori della blue economy.

I lavori sono stati aperti con i saluti di Giovanni Caprino, Blue Italian Growth Technology Cluster – BIG, Ezzedine Kacem, Cluster Maritime Tunisien – CMT, Daniele Bosio, Co-Presidente WESTMED, Moez Sinaoui, Ambasciatore di Tunisia in Italia, Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia in Tunisia e Leonardo Manzari e Salem Miladi, Hub Nazionali di Westmed per l’Italia e la Tunisia.

L’iniziativa è legata all’accordo strategico tra il cluster Blue Italian Growth (BIG) e il Cluster Maritime Tunisien (CMT), firmato il 9 giugno 2020, che stabilisce un quadro di collaborazione sistemica, al quale è stata associata la FdM, per progetti, iniziative e programmi di finanziamento comuni. Entrambi i paesi sono interessati a lavorare insieme in tutti i settori dell’economia blu: cantieristica navale, trasporto marittimo, pesca, acquacoltura. Il ruolo dei due cluster sarà quello di dirigere, armonizzare e implementare tali aree di cooperazione.

Il Panel “Maritime Transports, Ports Partnership and digitalization- Porto di Rades”, guidato dalla Federazione del Mare, si è soffermato in particolare sulla necessità per i porti tunisini di riacquisire competitività attraverso interventi strutturali sia a livello di governance che di gestione portuale per snellire i flussi delle merci, condizione sine qua non per attrarre investimenti ed operatori. Eugenio Grimaldi, armatore di riferimento dello Shortsea, presente con numerose linee in Tunisia, nel sottolineare la volontà di proseguire su nuove progettualità, si è soffermato sulle difficoltà operative auspicando una soluzione per i colli di bottiglia che frenano lo sviluppo e l’apertura di nuovi collegamenti. Antonella Querci e Francesco Alberto De Bari, Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Settentrionale, Antonia Autuori, Amministratore Delegato Michele Autuori S.r.l, e Lorella d’Amico, DBA group hanno dato la loro disponibità ad una cooperazione rafforzata con le autorità portuali tunisine sottolineando l’urgenza di promuovere la digitalizzazione della catena logistica sulle due sponde del Mediterraneo.

Il Segretario Generale della FdM, ha ricordato che sulla base dei dati dell’INS (Istituto Nazionale di Statistica della Tunisia), l’Italia è il primo fornitore del paese nordafricano con una quota di mercato di circa il 15% nel 2020 ed è il suo secondo cliente. La Tunisia è il 5° mercato di destinazione per le esportazioni italiane nella regione MENA nel 2020, il 2° in Nord Africa. Negli ultimi 4 anni si è registrato un aumento costante di circa il 14% degli scambi con la Tunisia (escluso il 2020 che ha registrato una contrazione di circa il 24% a causa della pandemia di Covid-19).

“Di fronte a queste cifre, il continuo rafforzamento del corridoio commerciale tra Europa e Tunisia rappresenta un passo importante per il cluster marittimo italiano, da sempre attento alle esigenze dei suoi membri che desiderano espandere le proprie attività oltre i confini europei, in particolare verso il Maghreb. In vista di un significativo aumento dei flussi commerciali nei prossimi anni, è quindi fondamentale garantire una soluzione logistica sempre più veloce e flessibile per facilitare gli scambi tra i nostri due Paesi. Per attirare investitori tunisini e stranieri, i porti non devono più essere un ostacolo, ma un vantaggio”.

Il Segretario generale ha aggiunto che gli operatori italiani non possono che accogliere con favore le recenti dichiarazioni di Moez Chakchouk, Ministro tunisino dei Trasporti e della Logistica, che ha confermato l’applicazione di un programma urgente per la riorganizzazione delle aree portuali, l’integrazione dei sistemi elettronici TOS (Terminal Operation System) e Smart Gates con le altre applicazioni informatiche nel porto di Rades.

“Il tempo sta per scadere su entrambe le sponde del Mediterraneo, le sfide della transizione energetica, climatica e digitale per garantire una crescita verde sono sfide ambiziose a livello globale che dobbiamo affrontare – ha concluso Laurence Martin – I cluster marittimi dei nostri due paesi hanno un ruolo da svolgere per implementare un sistema di trasporto più sostenibile, inclusivo, intelligente, sicuro e resiliente”.

Fabrizio Monticelli, Direttore di Formare, è intervenuto nell’ambito del Panel Training, blue skills and research in blue economy per illustrare il progetto ERASMUS+ SkillSea, del quale ForMare è partner e Confitarma membro dell’Advisory board. Un progetto che vede coinvolti 16 paesi dell’Ue e che mira a promuovere una strategia sostenibile di lungo termine in risposta ai fabbisogni di competenze dell’industria marittima in continua evoluzione digitale e ambientale.

La Spezia, 28 settembre 2021 – a bordo della nave “Amerigo Vespucci”, ormeggiata nella Base Navale della Marina Militare di La Spezia, in occasione della manifestazione Seafuture2021, Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, e Giovanni Caprino, Presidente del Cluster BIG (Cluster Tecnologico Nazionale “Blue Italian Growth”), hanno firmato il Protocollo d’intesa con il quale le due organizzazion si impegnano ad adottare programmi e iniziative congiunte volte a promuovere specifiche attività per la divulgazione verso il grande pubblico del valore dell’economia blu e favorire la coscienza pubblica di tutti gli aspetti del mare, a partire da quelli socio-economici e di relazioni internazionali.

“Il ruolo che i cluster marittimi svolgono come mediatori tra le regioni dell’UE e i paesi marittimi vicini, per aggregare le PMI locali e le grandi aziende nei diversi settori dell’economia blu, anche al di là dei settori puramente marittimi, è fondamentale– afferma Mario Mattioli – Grazie alle loro caratteristiche, i cluster marittimi hanno infatti la capacità di contribuire alla trasformazione della catena del valore dell’economia blu per conseguire, tra gli altri, anche l’obiettivo della neutralità climatica, in termini di riduzione delle emissioni di Co2, rendendo i trasporti marittimi e i porti più ecologici”. È questo uno dei presupposti alla base dell’intesa tra la Federazione del Mare e il Cluster BIG. “Lo spirito che anima le nostre due associazioni – ha aggiunto Mattioli – è perfettamente in linea con il paradigma economico e culturale da cui far partire il modello di sviluppo e le linee guida di una politica economica blu a livello nazionale volto a coniugare competitività, innovazione e sostenibilità”.

“In questa fase di grandi cambiamenti e di sviluppo, l’economia del mare guarda ad una crescita che deve essere sempre più sostenibile e, insieme agli altri comparti sta affrontando una delle sfide più impegnative per il Paese, anche in una prospettiva internazionale – afferma Giovanni Caprino – Le numerose realtà imprenditoriali legate all’economia del mare per raggiungere l’obiettivo, devono fare rete e mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie idee. Per questo l’intesa con la Federazione del mare rappresenta un passo importante per consentire al nostro settore di continuare a migliorare e creare nuove opportunità di mercato e di crescita. La casa di tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo armonico e complementare dell’economia del mare nel nostro paese diventa più grande e più accogliente per confrontarci sulla crescita del sistema paese, e sul ruolo sempre più determinante dell’economia blu”.

 

 

Mario Mattioli's best wishes to Adm. Nicola Carlone

A nome degli armatori italiani e del cluster marittimo che ho l’onore di rappresentare, esprimo gli auguri più sentiti all’Amm. Nicola Carlone per l’importante incarico cui è chiamato al servizio del Paese”, afferma Mario Mattioli, Presidente di Confitarma e della Federazione del Mare.

“Conosciamo bene conoscere l’Amm. Carlone che nel corso della sua carriera ha ricoperto molti importanti incarichi che spesso lo hanno portato a gestire numerose criticità del nostro settore e sono certo che proseguirà con lui la piena sinergia che caratterizza i rapporti tra Capitanerie di Porto armamento e tutte le componenti del cluster marittimo fondamentale per proseguire nel rilancio del comparto marittimo-portuale del nostro Paese, specie in questa fase di transizione ecologica”.

“Colgo l’occasione per ringraziare l’Amm. Giovanni Pettorino che in questi anni è sempre stato al nostro fianco per risolvere situazioni difficili nel più breve tempo possibile, esprimendogli la gratitudine dell’armamento nazionale, che ho l’onore di rappresentare, ed anche il mio personale apprezzamento per la passione e l‘impegno con cui ha ricoperto il suo incarico”.

“Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha al suo attivo 156 anni di attività e Confitarma ne ha 120 – ha concluso Mario Mattioli – il nostro bagaglio di esperienza, conoscenza e condivisione è cresciuto con noi ed oggi ci lega un costruttivo rapporto che si è evoluto in linea con le nuove esigenze dell’industria e nell’interesse del Paese e che, ancora una volta, conferma che quando si fa sistema, si trova sempre una soluzione, anche nelle situazioni più difficili”.

MARIO MATTIOLI AT THE MEETING ON GENDER EQUALITY ORGANIZED BY ASSOPORTI

Mario Mattioli, Presidente di Confitarma e della Federazione del Mare, è intervenuto all’incontro organizzato da Assoporti sul tema delle disuguaglianze di genere nel corso del quale il Presidente Giampieri ha illustrato il Patto per la Parità di Genere sottoscritto dalle Autorità di Sistema Portuale in risposta ad una espressa richiesta del Ministro Giovannini, e ha annunciato un importante evento che si terrà il 4 ottobre nell’ambito dell’Italian Port Days, con la partecipazione del Ministro Giovannini.

Mario Mattioli ha ribadito l’esigenza che tutto il cluster marittimo faccia “corpo comune” su queste tematiche. “Come Confitarma sosteniamo da tempo l’incremento della presenza femminile sia a bordo delle nostre navi che a terra e registriamo un piccolo ma costante incremento dell’occupazione femminile nelle compagnie di navigazione che ormai capiscono che la diversità è uno strumento per aumentare la competitività. Sottolineo che lo shipping, fino a poco fa considerata un’industria maschilista sta cambiando. Non sono numeri straordinari ma negli ultimi anni la presenza femminile da pressoché nulla è arrivata al 7.5% a bordo delle navi, e circa 30% delle compagnie marittime impiegano donne al livello di senior management. Non solo è stata abbattuta una barriera importante ma le donne che intraprendono le carriere sul mare ricoprono ruoli di vertice nello stato maggiore a bordo ed anche a terra in ruoli pure molto tecnici come la gestione della nave da terra. Ridurre e azzerare le barriere che esistono è anche uno degli obiettivi che la Federazione del mare vuole condividere in primis con Assoporti, associazione federata, e poi con tutte le altre associazioni del cluster marittimo. Il tema delle pari opportunità- ha concluso il Presidente Mattioli – potrebbe essere l’occasione per stimolare e concretizzare la creazione di un forte cluster rappresentativo di tutta la Blue Economy, che amplifichi la voce di tutte le Associazioni presso le Istituzioni, portando risultati tangibili alle Imprese del settore associate”.Incontro Assoporti

Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del mare ha ricordato che sono molte le iniziative in corso per rafforzare la partecipazione delle donne nel settore marittimo portate avanti sia dall’ECSA, l’associazione degli armatori europei, sia dall’ICS, l’associazione dello shipping mondiale. In particolare, l’ECSA e la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) continuano a sostenere una maggiore partecipazione delle donne nel trasporto marittimo europeo attraverso il progetto finanziato dalla Commissione europea WESS, “Contributing to an Attractive, Smart and Sustainable Working Environment in the Shipping Sector – tuttora in corso e di cui Confitarma è membro dello Steering Committee.

Roma, 1 luglio 2021 – Nell’ambito delle attività dell’Italy-IORA Committee, volte a promuovere la cooperazione tra l’Italia e lo IORA – Indian Ocean Rim Association con il coinvolgimento delle imprese private e della società civile, il 1° luglio, Mario Andrea Vattani, IORA National Focal Point per l’Italia, presso il Ministero degli Affari Esteri, ha organizzato, insieme a Federazione del Mare, Costa Crociere, Diplomacy-Festival della Diplomazia, una visita al Roma Cruise Terminal di Civitavecchia, di una delegazione di Ambasciatori e rappresentanti di Paesi membri della IORA: Australia, Bangladesh, Indonesia, Iran, Kenya, Malaysia, Madagascar, Mozambico, Sri Lanka, Sud Africa.

Il Ministro Mario Andrea Vattani ha introdotto l’incontro, organizzato come follow-up concreto del Webinar sul “Sustainable Cruise Turism” tenutosi nel 2020 nel corso del quale era emerso il forte interesse della Indian Ocean Rim Association (IORA) e dei suoi Stati membri a sviluppare, nell’ambito della dialogue partnership con l’Italia, una collaborazione con le principali realtà del settore crocieristico italiano, con l’obiettivo di creare maggiori opportunità nell’Oceano Indiano per lo sviluppo di un turismo crocieristico sostenibile, che coinvolga in modo vantaggioso anche le comunità costiere della regione.

L’incontro è proseguito con i saluti istituzionali di Francesco Tomas, Comandante del Porto di Civitaveccha, di Valentina Corrado, Assessore al Turismo Regione Lazio e di Ernesto Tedesco, Sindaco di Civitavecchia e Mario Zanetti, DG Costa Crociere.

Successivamente, gli ambasciatori hanno visitato il Cruise Terminal guidati dal Direttore Generale del Roma Cruise Terminal (RCT), John Portelli, al fine di prendere visione, e quindi riferire alle loro Capitali, del modo in cui vengono applicati nel nostro paese i più recenti protocolli di sicurezza anti-COVID, per poi salire a bordo della Mn Costa Smeralda per una visita della nave con una presentazione delle efficaci misure di sicurezza sanitarie a bordo.

Erano presenti, tra gli altri, Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare e Segretario Generale del Comitato Italia-IORA, Giorgio Bartolomucci, Segretario generale Festival della Diplomazia, Ahsan Shameem, Ambasciatore del Bangladesh, Esti Andayani, Ambasciatore Indonesia, Hamid Bayat, Ambasciatore Iran, Abdul Malik Melvin Castelino, Ambasciatore Malaysia, César Francisco De Gauveia, Ambasciatore Mozambico, Nosipho Ngcaba, Ambasciatore Sud Africa, Belinda Waltron, Console Australia, Jackline Yonga, Ambasciatore Kenya.

Laurence Martin  “SE L’ECONOMIA BLU GLOBALE FOSSE PARAGONATA A UN’ECONOMIA NAZIONALE, SAREBBE LA SETTIMA PIÙ GRANDE AL MONDO E FAREBBE PARTE DEL G7”

Roma, 17 giugno 2021 – La Sezione della Spezia di ATENA (Associazione Italiana di Tecnica Navale), in collaborazione con il DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine) e SEA FUTURE 2021, il 16 giugno hanno organizzato il webinar “La rotta della nautica: economia, salute, ambiente e futuro”, nel corso del quale si è discusso sui fattori che possono animare gli anni della rinascita del mondo della nautica dopo la crisi pandemica.

Nel suo intervento introduttivo, Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del Mare, ha illustrato la strategia 2021-2027 dell’Unione europea per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di trasformare l’economia blu dell’UE, per un futuro sostenibile, con azioni concrete da attuare entro 2030 e 2050 che coinvolgono tutti i segmenti del cluster marittimo italiano.

Un percorso che di recente ha registrato un’accelerazione significativa. “Parliamo del Green Deal che si prefigge tre obiettivi – ha affermato Laurence Martin –  decarbonizzare, digitalizzare e assicurare la resilienza della nostra economia: sfide vitali per tutti i segmenti della nostra blue economy: shipping, porti, pesca, nautica da diporto e anche tutta la catena del valore. Ormai dobbiamo pensare in modo diverso – ha aggiunto – la pandemia Covid 19 è stata la scossa per velocizzare il rilancio dell’economia. E’ un invito ai governi, alla nostra industria ma anche ai cittadini del mondo, un appello per comportamenti diversi, più sostenibili e inclusivi”.

A livello europeo, le tre comunicazioni della Commissione sul Green Deal sulla strategia per la mobilità sostenibile e il piano per la ripresa europea puntano a promuovere la transizione verde e digitale e rendere l’economia europea più equa, più resiliente e più sostenibile per le generazioni future. “Il dado è tratto e non si può tornare indietro – ha affermato Laurence Martin – La Commissione di Ursula von der Leyen, con il piano intitolato “Trasformare l’economia blu dell’UE per un futuro sostenibile” presentato il 17 maggio scorso, intende proporre iniziative per l’innovazione e la sostenibilità ambientale in tutti i settori della, blue economy. Sono già state presentate le linee guida per l’acquacoltura sostenibile e, nelle prossime settimane, saranno adottate nuove disposizioni per il taglio delle emissioni del trasporto marittimo”.

“Se l’economia blu globale fosse paragonata a un’economia nazionale, sarebbe la settima più grande al mondo e farebbe parte del G7”.

Nell’Unione europea, l’economia blu europea fornisce 4,5 milioni di posti di lavoro diretti (molti dei quali in regioni in cui esistono poche alternative); comprende tutte le industrie e i settori connessi ai mari e alle coste, lem cui attività si svolgono sia in ambiente marino (trasporti marittimi, pesca e produzione di energia) sia a terra (porti, cantieri navali, acquacoltura terrestre, produzione di alghe e turismo costiero).

Si tratta di un segmento ampio e in rapida evoluzione della nostra economia, che nell’ultimo decennio ha adottato misure significative per modernizzarsi e diversificarsi.

Accanto ai settori tradizionali, sono in evoluzione e in crescita settori innovativi quali le energie rinnovabili oceaniche, la bioeconomia blu, la biotecnologia e la desalinizzazione, che offrono nuove prospettive e creano posti di lavoro.

La Commissione si basa chiaramente su una concezione sistemica che integra la politica in materia di oceani nella nuova politica economica europea e ritiene necessario collegare meglio tra loro la politica verde e la politica blu, estendendo l’approccio comunitario oltre i confini dell’UE e aprendo la strada a una governance internazionale degli oceani.

Un’economia blu sostenibile creerà opportunità concrete per la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese. “Da qui l’importanza dell’economia blu per un paese come il nostro ove le attività marittime annualmente producono beni e servizi per un valore di 34 miliardi di Euro (2% del PIL) ed acquistano presso le altre branche dell’economia forniture per 20 miliardi di Euro, fornendo occupazione a 530 mila persone”.

Tale visione è stata condivisa dai ministri dei 42 Stati membri dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) che con la nuova Déclaration ministérielle de l’UpM sur l’économie bleue, si sono impegnati a cooperare e ad affrontare le sfide comuni nei settori chiave dell’economia blu per «promuovere politiche e strumenti di trasformazione come i cluster marittimi o la pianificazione dello spazio marittimo» e il passaggio a tecnologie low carbon e una blue economy  circolare.

“La politica mondiale, comunitaria e nazionale – ha concluso il Segretario Generale della Federazione del mare – ha indicato l’obiettivo “emissioni zero” ma, purtroppo, non sono ancora chiari gli strumenti per raggiungerlo. Per questo, investimenti significativi in ricerca e sviluppo sono cruciali per poter innovare in modo “intelligente” così come sono necessari nuovi meccanismi per facilitare l’accesso alla finanza blu e green per poter concretizzare la transizione ecologica e attuare questa rivoluzione blu”.

Carlone Mattioli Pettorino

Carlone Mattioli Pettorino

“A nome degli armatori italiani e del cluster marittimo che ho l’onore di rappresentare, esprimo gli auguri più sentiti all’Amm. Nicola Carlone per l’importante incarico cui è chiamato al servizio del Paese”, afferma Mario Mattioli, Presidente di Confitarma e della Federazione del Mare.

“Conosciamo bene conoscere l’Amm. Carlone che nel corso della sua carriera ha ricoperto molti importanti incarichi che spesso lo hanno portato a gestire numerose criticità del nostro settore e sono certo che proseguirà con lui la piena sinergia che caratterizza i rapporti tra Capitanerie di Porto armamento e tutte le componenti del cluster marittimo fondamentale per proseguire nel rilancio del comparto marittimo-portuale del nostro Paese, specie in questa fase di transizione ecologica”.

“Colgo l’occasione per ringraziare l’Amm. Giovanni Pettorino che in questi anni è sempre stato al nostro fianco per risolvere situazioni difficili nel più breve tempo possibile, esprimendogli la gratitudine dell’armamento nazionale, che ho l’onore di rappresentare, ed anche il mio personale apprezzamento per la passione e l‘impegno con cui ha ricoperto il suo incarico”.

“Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha al suo attivo 156 anni di attività e Confitarma ne ha 120 – ha concluso Mario Mattioli – il nostro bagaglio di esperienza, conoscenza e condivisione è cresciuto con noi ed oggi ci lega un costruttivo rapporto che si è evoluto in linea con le nuove esigenze dell’industria e nell’interesse del Paese e che, ancora una volta, conferma che quando si fa sistema, si trova sempre una soluzione, anche nelle situazioni più difficili”.

 

 

Roma, 23 luglio 2021