Roma, 11 aprile 2018 – Mario Mattioli è stato eletto all’unanimità per il prossimo biennio presidente della Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare), l’organizzazione che riunisce il cluster nazionale delle attività marittime. Vicepresidenti della Federazione sono stati nominati: il presidente Assonave Vincenzo Petrone e i past-president di Federagenti Umberto Masucci e di Ucina Anton Francesco Albertoni.

Presidente d’Onore della Federazione resta il past-president Corrado Antonini, segretario generale Carlo Lombardi, vicesegretario generale Marina Stella, cui si aggiungono Francesco Mariani e Laurence Martin.

 

Il nuovo presidente Mario Mattioli ha dichiarato: “Il programma di lavoro che propongo è semplice e corrisponde alla considerazione centrale da cui è nata la Federazione del Mare: favorire sempre di più la rappresentanza unitaria del cluster marittimo presso il legislatore, il governo, le amministrazioni, l’opinione pubblica, le altre realtà associative, in Italia e all’estero, ed esaminare, approfondire e dibattere i temi generali e particolari che rivestono un significato per la valorizzazione della marineria italiana come fattore di sviluppo del Paese. Dobbiamo tornare a considerarci un Paese marittimo, per poter affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni”. “E’ un interesse comune – ha aggiunto Mattioli – rispetto al quale la Federazione resta aperta anche alle organizzazioni marittime che non ne facciano parte o ne siano uscite”.

 

In questa fase di riflessione sull’assetto del Paese, i rinnovati vertici della Federazione del Mare hanno tenuto a ribadire, con la forza e l’unità di tutte le organizzazioni che la compongono, l’assoluta necessità di ricreare un’efficace sede di coordinamento politico-amministrativo dedicata alle attività marittime: ministero del Mare o dipartimento dedicato della Presidenza del Consiglio, comunque una struttura che sappia leggere e innovare la passata tradizione del ministero della Marina mercantile, oggi ridotto ad un’unica direzione ministeriale, mettendo nuovamente a sistema la gestione dell’intero cluster marittimo, i cui aspetti sono oggi dispersi tra diverse Amministrazioni, con danni certi per lo sviluppo loro e dell’Italia. A tal fine, i nuovi vertici della Federazione si dichiarano pronti a incontrare tutte le forze politiche.

 

Successivamente, si è tenuto un incontro fra il Consiglio della Federazione e il nuovo vertice operativo di ENMC (European Network of Maritime Clusters), il presidente Arjen Uytendaal e il segretario generale Olivier van Paasschen, i quali stanno avviando la loro azione incontrando gli esponenti dei principali cluster marittimi europei per meglio definirne gli interessi comuni, con il fine assicurare un maggior peso alla Blue Economy anche a livello comunitario.

 

 

 

Il 28 Febbraio la Marina Militare ha incontrato gli esponenenti del Cluster marittimo italiano, rappresentato dalla Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare) e dai Propeller Club nazionali, presenti anche alcuni rappresentanti di vertice delle Amministrazioni marittime.

A questo link il servizio di Transport che parte dal minuto 4.23

L’intero articolo è su: II incontro del Cluster Marittimo con la Marina Militare

 

Roma, 1 marzo 2018 – Si è tenuto ieri nella sede del Comando in Capo della Squadra Navale a Roma il secondo incontro con la Marina Militare del Cluster marittimo italiano, rappresentato dalla Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare) e dai Propeller Club nazionali, presenti anche alcuni rappresentanti di vertice delle Amministrazioni marittime.

“Nel corso dell’incontro, ha dichiarato il vicepresidente della Federazione del Mare e presidente nazionale dei Propeller Club Umberto Masucci, abbiamo potuto apprezzare il livello di grande efficienza della Squadra navale italiana e spiegare il fondamentale ruolo delle attività marittime per il Paese, 2^ potenza manifatturiera in Europa e 7^ nel mondo, povera di materie prime e grande esportatrice, 3^ tra gli stati del G20 per dimensioni della flotta mercantile di bandiera, grazie al registro internazionale e agli investimenti che ha promosso, leader nella costruzione di navi da crociera e da diporto, oltre che protagonista, assieme alla nostra componentistica, nel mercato di quelle militari. Abbiamo inoltre messo in evidenza l’esigenza di un maggiore coordinamento delle Amministrazioni civili in questo settore, così importante per l’Italia”.

L’incontro, organizzato dal Comandante in Capo della Squadra Navale Ammiraglio Marzano alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Girardelli, ha visto la partecipazione del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Ammiraglio Pettorino, del Direttore generale per la Vigilanza sui porti ed il Trasporto marittimo Coletta del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, del Coordinatore-mare della Direzione generale degli Affari politici Bosio del ministero degli Affari esteri, dei presidenti delle Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale Spirito e dell’Adriatico settentrionale Musolino assieme a quella dei vertici di Assonave, Assorimorchiatori, Confitarma, Fedepiloti, Federagenti, Federpesca e Rina, testimoniando l’unità del Cluster marittimo pubblico e privato e la comune volontà di promuovere in Italia la marineria, secondo le tradizioni e gli interessi del Paese.”

 

 

Umberto Masucci, Vice Presidente della Federazione del Mare interviene il 30 gennaio a Napoli al “Workshop di approfondimento dedicato a giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti all’Albo dei Giornalisti” organizzato da Gam Editori Srl e Porto e Interporto, con il patrocinio, tra gli altri di Confitarma. L’obbiettivo del workshop è dare ai partecipanti una conoscenza del mondo dei trasportie della logistica attraverso la testimonianza di professionisti di settore.

 

Il sistema marittimo, la logistica e l’industria manifatturiera trovano in Italia una naturale e necessaria interdipendenza. Il nostro è un paese marittimo, dove lo sviluppo economico e sociale è sempre stato legato a quello delle sue tante città costiere, fondamentali anche per la parte continentale del Paese. Siamo una grande potenza manifatturiera con poche materie prime, dove gli approvvigionamenti all’industria arrivano in massima parte via mare, qui da noi vengono lavorati e i prodotti spesso esportati oltremare. L’impatto sull’economia italiana delle attività marittime tocca certo, quindi, gli aspetti più legati alla loro dimensione logistica. Esso coinvolge tuttavia anche gli altri settori produttivi, manifatturieri e terziari, dell’economia: il cluster marittimo spende infatti ogni anno circa 20 miliardi di euro in acquisti di beni e servizi. Per questo, la Federazione del Mare da anni si preoccupa che qui, al centro della vita economica e finanziaria del Paese, sia ben presente il ruolo e l’importanza delle attività marittime per l’Italia e così si spiega la nostra rinnovata decisione di promuovere anche quest’anno la manifestazione Shipping, Forwarding & Logistics Meet Industry.

Del resto, non dimentichiamo che il trasporto marittimo, con la logistica connessa, serve il 90% del commercio mondiale, commercio che nell’ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. Ciò significa che l’integrazione tra le varie aree del pianeta e il loro sviluppo, che sta portando ad un incremento del reddito medio anche nel terzo e quarto mondo (e alla fuoriuscita di molti paesi da situazioni di povertà insostenibili), non sarebbero possibili senza il trasporto marittimo di materie prime, di merci alimentari, di beni semilavorati e finiti.