Roma, 21 settembre 2021Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare ha partecipato ai lavori del primo incontro virtuale Italia-Tunisia: Towards the States-General of the Blue-Economy in the Mediterranean: a roadmap between Italy and Tunisia, organizzato dal Cluster BIG – Blue Italian Growth e dal Cluster Maritime Tunisien, nel corso del quale le delegazioni di Italia e Tunisia hanno discusso del loro impegno a lavorare insieme in tutti i settori della blue economy.

I lavori sono stati aperti con i saluti di Giovanni Caprino, Blue Italian Growth Technology Cluster – BIG, Ezzedine Kacem, Cluster Maritime Tunisien – CMT, Daniele Bosio, Co-Presidente WESTMED, Moez Sinaoui, Ambasciatore di Tunisia in Italia, Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia in Tunisia e Leonardo Manzari e Salem Miladi, Hub Nazionali di Westmed per l’Italia e la Tunisia.

L’iniziativa è legata all’accordo strategico tra il cluster Blue Italian Growth (BIG) e il Cluster Maritime Tunisien (CMT), firmato il 9 giugno 2020, che stabilisce un quadro di collaborazione sistemica, al quale è stata associata la FdM, per progetti, iniziative e programmi di finanziamento comuni. Entrambi i paesi sono interessati a lavorare insieme in tutti i settori dell’economia blu: cantieristica navale, trasporto marittimo, pesca, acquacoltura. Il ruolo dei due cluster sarà quello di dirigere, armonizzare e implementare tali aree di cooperazione.

Il Panel “Maritime Transports, Ports Partnership and digitalization- Porto di Rades”, guidato dalla Federazione del Mare, si è soffermato in particolare sulla necessità per i porti tunisini di riacquisire competitività attraverso interventi strutturali sia a livello di governance che di gestione portuale per snellire i flussi delle merci, condizione sine qua non per attrarre investimenti ed operatori. Eugenio Grimaldi, armatore di riferimento dello Shortsea, presente con numerose linee in Tunisia, nel sottolineare la volontà di proseguire su nuove progettualità, si è soffermato sulle difficoltà operative auspicando una soluzione per i colli di bottiglia che frenano lo sviluppo e l’apertura di nuovi collegamenti. Antonella Querci e Francesco Alberto De Bari, Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Settentrionale, Antonia Autuori, Amministratore Delegato Michele Autuori S.r.l, e Lorella d’Amico, DBA group hanno dato la loro disponibità ad una cooperazione rafforzata con le autorità portuali tunisine sottolineando l’urgenza di promuovere la digitalizzazione della catena logistica sulle due sponde del Mediterraneo.

Il Segretario Generale della FdM, ha ricordato che sulla base dei dati dell’INS (Istituto Nazionale di Statistica della Tunisia), l’Italia è il primo fornitore del paese nordafricano con una quota di mercato di circa il 15% nel 2020 ed è il suo secondo cliente. La Tunisia è il 5° mercato di destinazione per le esportazioni italiane nella regione MENA nel 2020, il 2° in Nord Africa. Negli ultimi 4 anni si è registrato un aumento costante di circa il 14% degli scambi con la Tunisia (escluso il 2020 che ha registrato una contrazione di circa il 24% a causa della pandemia di Covid-19).

“Di fronte a queste cifre, il continuo rafforzamento del corridoio commerciale tra Europa e Tunisia rappresenta un passo importante per il cluster marittimo italiano, da sempre attento alle esigenze dei suoi membri che desiderano espandere le proprie attività oltre i confini europei, in particolare verso il Maghreb. In vista di un significativo aumento dei flussi commerciali nei prossimi anni, è quindi fondamentale garantire una soluzione logistica sempre più veloce e flessibile per facilitare gli scambi tra i nostri due Paesi. Per attirare investitori tunisini e stranieri, i porti non devono più essere un ostacolo, ma un vantaggio”.

Il Segretario generale ha aggiunto che gli operatori italiani non possono che accogliere con favore le recenti dichiarazioni di Moez Chakchouk, Ministro tunisino dei Trasporti e della Logistica, che ha confermato l’applicazione di un programma urgente per la riorganizzazione delle aree portuali, l’integrazione dei sistemi elettronici TOS (Terminal Operation System) e Smart Gates con le altre applicazioni informatiche nel porto di Rades.

“Il tempo sta per scadere su entrambe le sponde del Mediterraneo, le sfide della transizione energetica, climatica e digitale per garantire una crescita verde sono sfide ambiziose a livello globale che dobbiamo affrontare – ha concluso Laurence Martin – I cluster marittimi dei nostri due paesi hanno un ruolo da svolgere per implementare un sistema di trasporto più sostenibile, inclusivo, intelligente, sicuro e resiliente”.

Fabrizio Monticelli, Direttore di Formare, è intervenuto nell’ambito del Panel Training, blue skills and research in blue economy per illustrare il progetto ERASMUS+ SkillSea, del quale ForMare è partner e Confitarma membro dell’Advisory board. Un progetto che vede coinvolti 16 paesi dell’Ue e che mira a promuovere una strategia sostenibile di lungo termine in risposta ai fabbisogni di competenze dell’industria marittima in continua evoluzione digitale e ambientale.

Roma: Non è rimasta senza azioni concrete la richiesta fatta in occasione della scorsa giornata internazionale dei diritti della donna dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Prof. Enrico Giovannini, per l’avvio di un percorso dedicato al lavoro femminile in ambito portuale.
Infatti, l’Associazione dei Porti Italiani si è subito impegnata con tutte le Autorità di Sistema Portuale, avviando il progetto – Women in Transport – the challenge for Italian Ports – per ribadire l’impegno nella lotta contro le disuguaglianze di genere, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, nonché le priorità dell’Unione Europea e del PNRR.

Così, dopo pochi mesi dall’avvio delle attività, è stato redatto un primo documento, sottoscritto la scorsa settimana in sede di Assemblea degli Associati di Assoporti.
Si tratta di un Patto per la Parità di Genere che, dopo l’adesione della totalità delle AdSP, sarà esteso alle imprese portuali e ai concessionari con la presentazione anche nelle opportune sedi di incontro con il cluster e la parti sociali.
Lo scopo del Patto è quello di migliorare le condizioni di lavoro femminile, di valorizzare le attività svolte dalla componente in questione e di definire politiche aziendali che coinvolgano tutti i livelli dell’organizzazione. Ciò al fine di sensibilizzare, formare e comunicare con tutte le lavoratrici e i lavoratori per consentire parità di trattamento, pari rappresentanza e la generale promozione di ambienti di lavoro che
favoriscano la piena collaborazione per sconfiggere le disuguaglianze.

Dopo la sottoscrizione, il Patto è stato inviato al Ministro Giovannini e altresì segnalato allo stesso in occasione della scorsa riunione della Conferenza Nazionale di Coordinamento delle AdSP. Lo stesso Ministro ha voluto commentare così l’iniziativa, “Sono particolarmente contento di questo progetto, che risponde all’esigenza di rendere anche il fondamentale settore portuale più equo e inclusivo in un’ottica di genere. Si ratta di un passo importante che denota la sensibilità di Assoporti per rendere più paritario un settore in cui prevale la presenza maschile e che va nella direzione auspicata dall’Agenda 2030 dell’Onu e delle direttrici europee del Next Generation. EU.”