Il 1° marzo, si è tenuta – in video conferenza – la prima riunione del 2022 del Consiglio della Federazione del Mare, presieduto da Mario Mattioli.
Hanno partecipato i vice presidenti della Federazione Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica) e Vincenzo Petrone (ASSONAVE); il Segretario Generale Laurence Martin (CONFITARMA), i vice segretari generali Oliviero Giannotti (ASSOPORTI) Marco Paifelman (FEDERAGENTI) e Marina Stella (Confindustria Nautica), nonche i Consiglieri e gli invitati permanenti Eugenio Massolo (Accademia Italiana Narina Mercantile); Giorgio Berlingieri (AIDIM); Luca Grilli (ANCIP), Francesca Biondo e Emanuele Sciacovelli (FEDERPESCA); Cristina Castellini, Pierluigi Portalupi e Francesco Viacava (ANIA), Roberto Cazzulo (Registro Italiano Navale, Guido Grimaldi e Luca Sisto (CONFITARMA), Romano Grandi (Collegio Capitani), Andrea Piantini (ASSONAVE), Alessandro Santi (FEDERAGENTI), Andrea Scarpa (FEDESPEDI), Sandro Scarrone (CETENA).
Hanno partecipano altresì in qualità di invitati: Francesco Beltrame, presidente ENR Ente Nazionale di Ricerca e promozione per la standardizzazione, Andrea Conte, Rappresentante dell’Italia all’IMO, Daniele Bosio e Gianpaolo Neri (MAECI), Roberto Cimino (Cluster BIG), Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Aurelio De Carolis, Comandante in capo della Squadra navale della Marina militare, Christos Economou, Acting Director Directorate A Maritime Policy and Blue Economy (DG MARE), Ruben Eiras, Direttore Generale Forum Oceano,  Alessandro Ferrari (Assiterminal), Rosalba Giugni (Marevivo), Matteo Marconi (Assorimorchiatori), Leonardo Manzari (WestMed Italy), Fabrizio Monticelli (FORMARE), Maria Cristina Pedicchio (Università di Trieste).
Il Presidente Mattioli, nell’introdurre i lavori della riunione, si è soffermato sulla grave crisi venutasi a creare a seguito dell’attacco della Russia all’Ucraina. “Tutto il cluster marittimo-portuale, italiano ed internazionale, monitora con attenzione la situazione che inevitabilmente si ripercuote sui traffici marittimi, sulle navi e – arcor più – sugli equipaggi – ha affermato Mario Mattioli –in particolare sui marittimi ucraini per i quali si avvicina la fine dei contratti d’imbarco ma non possono tornare a casa. Inoltre, vi sono molti rischi derivanti dalla impossibilità di avere accesso ai porti ucraini, con conseguenze sulla catena di approvvigionamento che sta già avendo un impatto sulle imprese dell’UE. È di queste ore, inoltre, la notizia che il Governo britannico ha deciso di vietare l’accesso alle navi russe nei porti inglesi e che il Parlamento europeo ha chiesto un’azione in tal senso a livello UE”. “È evidente – ha concluso Mattioli – che la situazione è in costante evoluzione e, come ha affermato questa mattina il Presidente Draghi al Senato “L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti a una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili”. Anche la Federazione del Mare esprime la sua solidarietà al Governo ucraino e a tutta la popolazione di questo Paese che lotta in difesa del bene più prezioso: la libertà”.
In proposito, Luca Sisto, ha evidenziato le difficoltà operative di unità mercantili di bandiera italiana presenti nei porti ucraini e russi ed ha sollecitato l’intervento delle autorità preposte ai controlli per risolvere tali situazioni connesse soprattutto con le disposizioni in materia di maritime security.
Andrea Conte, ha ricordato che l’IMO in questo momento segue con grande attenzione la crisi in Ucraina e soprattutto per quanto concerne i marittimi il Seafarer Crisis Action Team si sta occupando di risolvere le problematiche legate ai cambi equipaggio ed ai rimatri. Altro tema di grande attualità è quello della proposta di crere un’area SECA nel Mar Mediterraneo che, una volta concluso l’iter di approvazione con i relativi aggiornamenti della Marpol potrebbe entrare in vigore nel gennaio 2025. In queste settimane, al centro dell’atternzione dell’IMO anche  il tema safety & fire prevention, soprattutto a seguito dell’incidente della Euroferry Olympia.
In proposito Guido Grimaldi, ha colto l’occasione per ringraziaretutti coloro che sono intervenuti in soccorso della Euroferry Olympia, e in particolare l’equipaggio della nave, grazie ai quali è stato possibile mettere in salvo un gran numero di persone. In merito alla possibilità di creare una zona SECA nel Mesditerraneo, Guido Grimaldi si è detto favorevole perchè certtamente ciò contribuirà a raggiungere i migliori taget climatici. Peraltro, ha espresso perplessità circa il sistema delle ETS che così come è stato impostato potrebbe crearee  pesanti disparità di applicazione con evidenti impatti negativi per alcuni armatori e per alcune direttrici di traffico come le autostrade del mare. Ciò potrebbe comportare un backshift modale con un aumento di circa il 70% delle emissioni di Co2 sulle strade.
L’Amm. Aurelio De Carolis, e l’Amm. Nicola Carlone hanno descritto l’attività messa in campo dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera a seguito del conflitto in Ucraina soprattutto a tutela della navigazione marittima e delle unità mercantili italiane.
Christos Economou ha illustrato la missione Ue denominata Starfish 2030 che, ispirandosi alla forma della stella marina, è una delle 5 mission inserite nel programma Horizon Europe volto a perseguire cinque obiettivi trasversali e complementari che, insieme, vogliono contribuire al ripristino ed alla rigenerazione degli Oceani, mari e acque interne, indicando le azioni (targets) concrete che verranno intraprese entro 2030. Tale missione rappresenta un potente strumento a sostegno e attuazione delle priorità dell’Europa (Green Deal) e di avanzamento della transizione verde delle nostre economie e società, per contribuire a realizzare cambiamenti su larga scala e coinvolgere tutte le parti interessate, con nuove forme di governance e collaborazione. Gli obiettivi sono: far diventare l’Europa climaticamente neutra (puntando a riduzioni nette di emissioni di gas serra), una crescita economica svincolata dall’uso delle risorse (grazie all’economia circolare), nessuna persona e nessun luogo lasciati indietro (politiche human-centric).
Successivamente, Ruben Eiras, ha illustrato la missione di Forum Oceano, il cluster marittimo portoghese, che, coniugando l’economia blu con innovazione, industria, finanza e imprenditorialità, vuole mobilitare imprese, start-up, centri di ricerca, università, pubblica amministrazione e finanza per generare nuovi modelli di business verso un’economia del mare in grado di creare reddito generando al contempo un impatto ambientale e sociale positivo, attraverso l’innovazione tecnologica e commerciale basata sulla decarbonizzazione, la digitalizzazione e la circolarità dei processi.
Leonardo Manzari, ha illustrato i progressi dell’iniziativa Westmed Maritime Cluster Alliance (5+5) volta a creare un’alleanza dei cluster marittimi nel Mediterraneo. In particolare, i clusters marittimi di Italia e Tunisia svolgono un ruolo essenziale come mediatori tra le macroregioni dell’UE e i paesi vicini nel Mediterraneo. Sono attori essenziali nell’aggregare le PMI locali e le grandi imprese in una serie di settori dell’economia blu, anche attraverso sinergie con le imprese coinvolte nelle complesse catene del calore nelle attività terrestri. In questoi contesto, il Cluster Big e la Federazione del Mare proseguono il loro dialogo privilegiato bilaterale con il nuovo cluster marittimo tunisino al fine di creare una rete di cluster marittimi nel Mediterraneo.
Francesco Beltrame, ha parlato del workshop “Adresssing the impact of Climate Change in the Mediterrnean and the Indian Ocean: Sharing solutions & best practices in maritime  shipping & water managment”, organizzato da ENR e Acquedotto Pugliese nel contesto della Partnership di dialogo Italia-IORA coordinata dal MAECI, che il prossimo 23 marzo verrà ospitato nel Padiglione italiano di EXPO Dubai 2022 nel corso del quale verrà presentato il progetto ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship).
Laurence Martin, ha ricordato che l’Italia è ufficialmente candidata come paese organizzatore della decima edizione del Forum Mondiale dell’Acqua 2024, il più importante evento internazionale del settore. Roma, Firenze e Assisi sono le città che ospiteranno gli eventi legati al Forum.
Infine, a seguito della richiesta dell’Assiterminal, il Consiglio ha approvato la sua adesione alla Federazione del Mare