È stata presentata questa mattina, presso il Terminal Crociere Porto di Bari – banchina 13/14 – la monografia “Pesca Sicura – il fenomeno tecnopatico nelle attività di pesca delle marinerie pugliesi”, risultato dell’omonimo progetto realizzato dalla Direzione regionale Inail Puglia e l’Osservatorio Nazionale della Pesca (ONP).
La realizzazione del progetto ha rappresento un punto di svolta importante per tutto il settore, su scala nazionale, perché ha avuto il merito di aver fatto uno screening puntuale degli impatti sulla salute dei principali rischi dell’attività di pesca coinvolgendo le più importanti marinerie pugliesi.
Infatti, nel corso delle attività realizzate, e attraverso lo studio e l’analisi delle principali metodologie di pesca, sono stati approfonditi, con rilevazioni a bordo, i rischi determinati da agenti chimici e fisici e da sovraccarico biomeccanico, quelli cioè che provocano le più diffuse malattie professionali e, inoltre, sono stati effettuati accertamenti sanitari per meglio caratterizzare l’impatto sulla salute dei lavoratori esposti ai rischi.
I molteplici risultati ottenuti sono stati raccolti nella monografia che ospita, tra l’altro, un contributo del dott. Ettore Cardinali, Sostituto procuratore della Procura di Bari, sulla normativa in materia di salute e sicurezza nel settore ittico.
Il comparto pesca, infatti, attende ancora i decreti previsti dall’art. 3 del D. Lgs. 81/08 e, ad oggi, non rientra negli ambiti di applicazione del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Anche per questo la pubblicazione realizzata, e l’attenta analisi del rischio lavorativo a bordo delle imbarcazioni da pesca, intende offrire un contributo significativo per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori del comparto.
La pesca è senza dubbio un’attività produttiva caratterizzata da specificità tali da essere difficilmente confrontabile con altri settori – dichiara Francesca Biondo, presidente dell’ONP -, una specificità che è dovuta all’ambiente di lavoro e ai rischi legati alla navigazione in mare aperto e che, insieme ad un quadro normativo particolarmente complesso, rende difficoltoso un corretto approccio alla sicurezza. Per questo è fondamentale prevedere un contesto normativo specifico, puntuale e capace di fornire risposte in materia di sicurezza praticabili e quindi coerenti con le peculiarità di settore. In questo senso, il lavoro che presentiamo oggi rappresenta un punto di riferimento fondamentale per garantire un corretto approccio alla sicurezza non solo come obbligo ma innanzitutto come valore. Un approfondimento che va nella direzione di attestare le specificità dei rischi di questo mestiere che ancora oggi, nel nostro Paese, non è stato riconosciuto come “lavoro usurante” che ha invece tutte le caratteristiche per essere considerato tale.”
“In Puglia la pesca rappresenta una delle principali attività economiche –  afferma Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail Puglia – un settore particolarmente importante che però presenta problematiche specifiche piuttosto rilevanti in termini di salute e sicurezza. Ai rischi specifici delle lavorazioni in mare si aggiungono, infatti, quelli derivanti dal progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa, dagli elevati costi di gestione delle imbarcazioni e da livelli formativi ed informativi non adeguati. Il nostro obiettivo è quello di fornire, attraverso questa monografia, uno strumento informativo e formativo in grado di incidere in maniera significativa, in termini di prevenzione e sicurezza, sul fenomeno infortunistico e tecnopatico innalzando i livelli di conoscenze e di competenze degli operatori della pesca in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. L’auspicio è che si giunga presto ad un coordinamento tra la disciplina dettata dal D.lgs. 81/08 e i Decreti Legislativi 281 e 298 del 1999 per assicurare una più idonea valutazione dei rischi a bordo delle imbarcazioni che consenta l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione, nonché di idonei protocolli di sorveglianza sanitaria”.