VINCENZO PETRONE (PRESIDENTE ASSONAVE E CONSIGLIERE DELLA FEDERAZIONE DEL MARE) ELETTO VICEPRESIDENTE ENMC

European Network of Maritime Clusters: il 25 e 26 ottobre ad Elsinore, in Danimarca, si è tenuta l’Assemblea annuale di European Network of Maritime Clusters (ENMC), l’organizzazione che riunisce i cluster marittimi degli stati dello Spazio economico europeo.

L’Assemblea ha eletto nuovo presidente l’olandese Arjen Uytendaal, che subentra al francese Francis Vallat ed è stato preferito al polacco Marek Grzybowski . L’ambasciatore Vincenzo Petrone, consigliere della Federazione del Mare e presidente Assonave, è stato eletto vicepresidente dell’organizzazione europea assieme allo spagnolo Alejandro Aznar e al francese Frederic de Moncany, il primo di provenienza armatoriale, il secondo portuale (viene infatti dai piloti).

L’assemblea ha inoltre deciso di stabilire a Bruxelles un presidio permanente per rafforzare i rapporti del Network dei cluster marittimi con le Istituzioni europee e il suo coordinamento con le organizzazioni marittime di settore.
Per il cluster marittimo italiano, rappresentato dalla Federazione del sistema marittimo italiano (Federazione del Mare), ha partecipato il segretario generale Carlo Lombardi.

 L’ambasciatore Petrone, dopo missioni nelle sedi diplomatiche di New York, New Delhi, Bonn, Buenos Aires e incarichi a Roma nei settori politico ed economico, ai vertici della cooperazione allo sviluppo e dell’attività internazionale di Confindustria, ha concluso la sua carriera come ambasciatore d’Italia, prima in Brasile e poi in Giappone; è stato quindi presidente di Simest e di Fincantieri, nonché dell’organizzazione nazionale dell’industria cantieristica, incarico che continua a ricoprire.

Si è svolta nei giorni scorsi nella Sala dei Capitani di Palazzo S. Giorgio a Genova il seminario ‘Il mare e il prodotto interno lordo’, organizzato dalla Federazione nazionale dei        Cavalieri del lavoro nell’ambito di una nuova iniziativa didattica che porterà ogni anno gli studenti del Collegio universitario ‘Lamaro Pozzani’, da essi sostenuto, a visitare una differente città italiana significativa per un particolare settore della produzione industriale di beni o servizi.


Dopo un saluto di Paolo Emilio Signorini, presidente del Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, sono intervenuti: Marco Baldi, responsabile area territorio ed economia Censis, che ha illustrato dimensioni e caratteri delle attività marittime nei Rapporti sull’economia del mare; Umberto Masucci, vicepresidente Federazione del Mare, intervenuto sul cluster marittimo come fattore di sviluppo in Italia; nonché i cavalieri del lavoro: Alcide Ezio Rosina, vicepresidente Confitarma, soffermatosi sull’economia dello shipping; Ugo Salerno, presidente a. d. RINA SpA , che ha messo l’accento sull’importanza dello shipping nell’equilibrio politico ed economico globale, specialmente alla luce delle nuove iniziative cinesi. Ha concluso Giovanni Novi, presidente Gruppo ligure dei Cavalieri del lavoro.

Nel suo intervento, Umberto Masucci ha osservato: “Mi pare significativo che, nell’avviare un nuova attività didattica, il Collegio universitario dei Cavalieri del lavoro abbia voluto dare spazio in primo luogo alle attività del cluster marittimo, che trovano a Genova la loro sede più tradizionale. L’Italia è un paese con un enorme sviluppo costiero e insulare, ricco di insediamenti e città che hanno centrato il loro sviluppo economico e sociale sulle attività legate al mare: quella italiana è la seconda industria manifatturiera d’Europa e riceve la maggior parte delle materie prime e semilavorate attraverso i porti, le trasforma e le esporta di nuovo per mare. La nostra flotta mercantile è tra le principali (la bandiera italiana è la terza tra gli stati del G20), così come la  cantieristica e la nautica. Il nostro paese è al primo posto in Europa come meta croceristica. E tutto ciò ha ricadute importanti su tutta l’economia: ogni anno, 20 miliardi di euro in beni e servizi vengono acquistati dalle imprese del cluster marittimo negli altri settori economici”

Marco Baldi, a sua volta, ha ricordato come siano passati più di 20 anni da quando la Federazione del Mare e il Censis pubblicarono il 1° Rapporto sull’Economia del Mare, mettendo a punto un sofisticato metodo di stima del valore economico e occupazionale del cluster marittimo italiano. “Nel confronto con il passato emerge chiaramente che le attività che hanno a che fare con il mare –  dallo shipping, alla cantieristica, alla nautica, passando per le svariate attività portuali e per la pesca – presentano un livello di scambio e di integrazione con altre branche dell’economia sempre più stretto. A conferma di questo è importante segnalare che mentre le unità di lavoro impegnate direttamente nelle attività marittime sono cresciute negli ultimi 20 anni del 39,3% (circa 48.000 unità in più), quelle nelle attività “a monte e a valle” della filiera marittima sono cresciute del 61% (+162.600). L’economia del mare, dunque, si conferma un ambito nel quale le attività e gli investimenti settoriali giocano un importante ‘effetto traino’ su ampie porzioni dell’economia nazionale. L’ultimo Rapporto sull’economia del Mare, presentato alla fine del 2015, ha confermato che le attività marittime costituiscono uno dei settori più dinamici dell’economia italiana contribuendo al PIL nazionale per 32,6 miliardi di euro (2,03%) e occupando circa il 2% delle forze di lavoro del Paese (471mila persone fra addetti diretti ed indotto)”.

 

 

Il 27 settembre, alle 7.10, il vicepresidente della Federazione Umberto Masucci interverrà su Rai 1 nel corso della trasmissione Unomattina, per parlare delle dimensioni dell’economia marittima e della sua importanza per il Paese, anche alla luce del caso Fincantieri – STX.

http://www.raiplay.it/video/2017/09/Accordo-Fincantieri-STX-per-laposacquisizione-del-27092017-67c5d0e7-3fbe-4bb3-b097-c36f8f93b90f.html