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What a year it was. We started off with a good event in Brussels in February and soon after Europe went into lockdown. Thanks to digital systems and your flexibility we were able to connect and discuss maritime matters. What 2021 has in store for us is yet to be found out but I am looking forward to continue our cooperation and calls and hopefully we can meet after summer.

A few things I would like to share with you and please send me an e-mail or give me a call when you have remarks or questions.

  • EU Green Deal. As you are probably all aware there is the debate on a European emission trading system (ETS) for maritime. The consultation has opened and will last until the 5th of February.

In terms of funding for green projects the draft delegated act linked to the EU Taxonomy for maritime is subject to consultation until today. Many associations and companies shared their views. The delegated act provides criteria on how assess whether a transaction lives up to the EU Taxonomy. Question is whether the criteria do support the energy transition or that they are too rigid. More information can be found via EU taxonomy for sustainable activities | European Commission (europa.eu)

  • The EU strategy for offshore renewable energy was published on the 19th of November. The strategy is linked to the climate neutral goal in 2050 and focus is on increasing the capacity for offshore wind significantly from 12 GW today to 300 GW in 2050. Floating assets (wind and solar) are part of the strategy and the relevance of a solid long term framework to attract financing parties. More to be read at offshore_renewable_energy_strategy.pdf (europa.eu)

–          Since quite a few of you are interested in better usage of data the data regulation is interesting to follow up on. On the 25th of November the European Commission announced new rules for data and data sharing in order to enhance the competitiveness of the internal market. Please find more via European Data Governance | Shaping Europe’s digital future (europa.eu)

 

  • Of interest to all of us is the strategic importance of the maritime cluster for the European economy. Green and digital recovery is a key item on the agenda. The renewed industry strategy is schedules for first half of 2021 and it provides a good moment to strengthen the maritime position. The various maritime sectors contribute in many ways to Europe’s society and should be known. I will follow up specifically on this topic in January but please note within your clusters the debate in Parliament.
  • Very recently the sustainable and smart mobility strategy was launched by the European Commission. An extensive series of documents that involves all relevant topics linked to transport. It includes delivering of zero emission vessels in 2030. Happy to share my analysis with you after the Holiday break. For now please find the relevant documents at A fundamental transport transformation (europa.eu)

–         During our last ENMC meeting we spoke about the mission Starfish that has a focus on healthy oceans, seas, coastal and inland waters. Coordinator is Pascal Lamy, former CEO of the World Trade Organization. The report is worth a read and I would to like to continue our dialogue on this. Please find more information via https://ec.europa.eu/info/publications/mission-starfish-2030-restore-our-ocean-and-waters_en

  • A potentially interesting conferencing has been announced for 2021: the G-STIC 2021 will take place in Dubai. In the 2020 edition focus was also on ocean health and maritime sustainability. For the 2021 edition the maritime theme could be centered around digitalization. Please have a look at the website and let me know if you would like to hear more about it: https://www.expo2020dubai.com; http://www.luxembourgexpo2020dubai.lu/en/;  https://www.cc2020.lu

 

21 dicembre 2020

 

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Immagine3Roma, 18 dicembre 2020: in video conferenza, si è tenuta la prima riunione interministeriale della Cabina di regia sul mare, presieduta da Manlio Di Stefano, Sottosegretario al MAECI.

Nel suo intervento di apertura dei lavori, Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, ha innanzitutto voluto manifestare “la partecipazione, mia personale e di tutte le organizzazioni federate alla bellissima notizia della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati in Libia, esprimendo apprezzamento al Ministero degli esteri per la conclusione positiva di questa vicenda, sulla quale evidentemente pesavano criticità non facili”.

“Questa notizia, – ha proseguito il presidente Mattioli – è la migliore premessa che avrei potuto immaginare per il mio intervento odierno. Infatti, la pesca e le sue problematiche rientrano tra tutte le attività legate al mare che la Federazione rappresenta e che vanno ben oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione logistica e tocca direttamente l’intero apparato produttivo nazionale, agricolo e industriale, tanto che al cluster marittimo vengono attribuiti beni e servizi per un valore di oltre 34 miliardi di Euro, pari al 2% del PIL complessivo e al 3,5% della sua componente non statale, con acquisti di beni e servizi nel resto dell’economia italiana che sfiora annualmente i due terzi di tale valore, fornendo occupazione a 530 mila persone.

“Sono notevoli -ha aggiunto Mattioli – le ripercussioni della crisi sanitaria ed economica sul settore marittimo portuale e logistico italiano fortemente integrate nel commercio internazionale: i confini sono stati chiusi, la domanda mondiale è diminuita, la produzione è stata ridotta o addirittura fermata. Per non menzionare l’impossibilità di effettuare i cambi di equipaggio, che sta creando una situazione molto difficile per tutti i marittimi delle unità sia mercantili che da pesca. In proposito – ha aggiunto – è di grande rilevanza la risoluzione dell’ONU che ha dichiarato i marittimi lavoratori chiave”.

“Nel contesto internazionale, tutte le componenti del cluster marittimo, mettono in rete l’economia dell’Italia. “Il nostro sistema marittimo è vincente ed è per questo che occorre assicurargli una sede politico-amministrativa adeguata con poteri di coordinamento, in modo che una catena di comando ben integrata porti ad una maggior efficacia nell’adozione e nell’attuazione delle decisioni in campo marittimo (tra queste in primis una semplificazione burocratica) e sia in grado di farlo in tempi conformi agli standard europei e internazionali caratteristici di questo mondo. Apprezziamo quanto il MAECI sta facendo attraverso l’importante focal point marittimo grazie al quale molte problematiche con l’estero possono essere risolte. Così come non dimentico i rapporti con i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Ambiente, con i quali il settore è in quotidiano contatto”.

“Il nostro Paese si trova in una posizione privilegiata, vera piattaforma al centro di un mare come il Mediterraneo ove passa circa il 20% dell’intero traffico marittimo mondiale, credo – ha aggiunto il Presidente della Federazione del Mare – nonostante ciò, il gap logistico-infrastrutturale dell’Italia viene valutato in circa 70 miliardi di Euro: cifra allarmante per un Paese importatore, trasformatore ed esportatore, che fonda la sua competitività nel contesto globale sulla capacità ed efficienza del sistema logistico.

Per questo è fondamentale per gli interessi economici e di proiezione internazionale del nostro Paese, sostenere politiche volte a promuovere blue economy e attività legate al settore marittimo, alla navigazione, alla pesca, alle tecnologie blu, al turismo costiero e alle energie rinnovabili. Le risorse del Recovery Fund potranno rappresentare importanti opportunità per tutta la nostra economia marittima”.

“In questo contesto, la proposta di legge che mira alla creazione di una zona economica esclusiva, è una buona notizia! La ZEE infatti permetterà al nostro Paese di esercitare, nel rispetto del diritto alla libertà di navigazione, il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali e l’installazione di strutture artificiali per la tutela ambientale e la ricerca scientifica e sarà anche un importante strumento per sostenere la blue economy e tutto l’indotto economico delle comunità costiere”.

Foto Consiglio 1 12 2020

Foto Consiglio 1 12 2020Roma, 1° dicembre 2020 – Presieduto da Mario Mattioli, si è riunito in videoconferenza il Consiglio della Federazione del Mare che ha visto la partecipazione dei vicepresidenti Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica), Luigi Giannini (Federpesca) e Vincenzo Petrone (Assonave), del segretario generale Laurence Martin, dei vice segretari generali Francesco Giannotti (Assoporti), Marco Paifelman (Federagenti) e Marina Stella (Confindustria Nautica) e di quasi tutti i suoi componenti.

Aprendo i lavori della riunione, Mario Mattioli ha ricordato Francesco Nerli “protagonista per molti anni del mondo marittimo-portuale” condividendo con il Consiglio il cordoglio e la commozione per la sua scomparsa.

Il Presidente Mattioli ha poi sottolineato come il 2020 sia stato “Annus Horribilis” per tutta l’economia nazionale e in particolare per le attività legate al trasporto ed alla logistica, specie per quelle marittime, fortemente integrate nel commercio internazionale e che rappresentano l’anello fondamentale del sistema economico. “Peraltro, con la pandemia è emersa chiaramente l’importanza del settore marittimo-portuale il cui ruolo fondamentale è stato riconosciuto dalle istituzioni, sia italiane che estere. E in questo contesto, la creazione di una vicepresidenza di Confindustria con delega specifica all’Economia del mare, è di grande stimolo per la Federazione del Mare che nel 2021 dovrà capitalizzare questo riconoscimento cogliendo l’occasione della presidenza italiana del G20 e delle iniziative B20 guidate dalla task force di Confindustria, per mettere il mare al centro della ripresa di un’economia blu sostenibile”.

“Occorrerà muoversi, sia come singole associazioni all’interno della compagine confindustriale, sia come Federazione del Mare che potrà dare il suo supporto come rappresenta tutto il mondo del mare”.

Nel corso della riunione, particolare attenzione è stata dedicata al settore delle crociere “eccellenza italiana” che coinvolge tutti i comparti del cluster marittimo (shipping, cantieristica, agenti, porti e terminalisti, società di catering e altri fornitori navali), per le quali è stata auspicata un’azione politica indispensabile per la loro concreta ripartenza. Sono state poi ricordate le iniziative alle quali la Federazione del Mare ha contribuito nel corso dell’anno nell’ambito dell’organizzazione dei cluster marittimi europei (ENMC) nonché il coinvolgimento in iniziative e progetti europei, mediterranei e internazionali ai quali la FdM ha partecipato attivamente.

In proposito, sono stati invitati a partecipare alla riunione del Consiglio:

Mario Vattani, DG Mondializzazione e le Questioni Globali del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha illustrato la partnership Italia-IORA (Indian Ocean Rim Association), molto importante per gli interessi economici e di proiezione internazionale del nostro Paese, e focalizzata in particolare al sostegno di politiche volte a promuovere blue economy e attività legate al settore marittimo, alla navigazione, alla pesca, alle tecnologie blu, al turismo costiero e alle energie rinnovabili. Il Consigliere Vattani ha colto l’occasione per ringraziare la Federazione del Mare per il concreto contributo dato sin dall’inizio delle negoziazioni.

Daniele Bosio, Coordinatore Mare della D.G. per gli Affari Politici e di Sicurezza del MAECI, che ha illustrato con Leonardo Manzari, l’iniziativa WestMed, presieduta nel 2020 dall’Italia insieme al Marocco, avente l’obiettivo di promuovere il potenziale dell’economia blu nel Mediterraneo occidentale. La presidenza italiana ha portato avanti sia iniziative connesse con la sostenibilità del trasporto e del green shipping sia iniziative per una maggiore integrazione dei cluster del Mediterraneo.

Daniele Bosio ha poi illustrato la proposta di legge che mira alla creazione di una zona economica esclusiva (ZEE), (area di mare che si estende per 200 miglia nautiche oltre il limite esterno del mare territoriale), il cui iter parlamentare è ancor in corso, che permetterà al nostro Paese di esercitare il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali e l’installazione di strutture artificiali per la tutela ambientale e la ricerca scientifica e sarà anche un importante strumento per sostenere la blue economy e tutto l’indotto economico delle comunità costiere.

Fabrizio Monticelli, Direttore esecutivo di Formare, che ha illustrato il progetto europeo Skillsea per la promozione della cooperazione strategica tra mondo dello shipping, centri di formazione e autorità competenti, come la formazione abbia un ruolo sempre più centrale nell’articolare, in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, risposte adeguate alle nuove sfide del futuro.