Il 13 giugno, in modalità ibrida, si è tenuta la prima riunione del Comitato Semplificazione della Federazione del Mare, presieduto da Alessandro Santi, presidente Federagenti, coadiuvato da Alessandro Ferrari (ASSITERMINAL) e Francesco Beltrano (CONFITARMA).
Alla riunione ha partecipato anche Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, che, dopo aver ribadito che i Comitati tecnici previsti dal nuovo Statuto della Federazione del Mare, daranno un nuovo corso alla Federazione, ha sottolineato che per rispondere all’esigenza di semplificazione per il settore occorre una visione delle problematiche più ampia, che guardi all’Europa e al resto del mondo.
Dopo l’insediamento del Comitato, il Presidente Santi, ha sottolineato che, nonostante sia ormai da tutti riconosciuto l’importante e fondamentale ruolo dell’economia del mare, non solo in Italia ma in tutta Europa e nel mondo, il cluster marittimo italiano si trova di fronte ad una serie di decisive sfide e importanti cambiamenti: transizione green e gap logistico (tristemente ben noto e misurato dal Logistic Performance Index della World Bank) con i porti del Nord Europa sono solo alcune delle prove che tutto il settore deve affrontare in una situazione di perdurante incertezza sui tempi di soluzione dei conflitti e delle tensioni internazionali, da quelle del Mar Nero a quelle nel Mar Rosso e nel Canale di Suez e nella striscia di Gaza.
“In questo contesto, la capacità concorrenziale del comparto marittimo italiano è fortemente limitata dalla poca efficienza del nostro sistema logistico nazionale da troppo tempo bloccato da normative spesso obsolete, da ritardi amministrativi che incidono sullo sviluppo infrastrutturale e sugli investimenti e dalla mancanza di una visione strategica, sul mare. Abbiamo bisogno di una effettiva riforma della nostra macchina amministrativa ed è quindi più che mai necessario avviare al più presto quel processo di snellimento della produzione legislativa a favore di una maggiore efficacia, in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi”.
Nel corso della riunione è anche emerso che, tenendo conto delle insidie sempre più frequenti provenienti dall’interconnessione digitale non meno preoccupante è il gap storico nel settore della digitalizzazione e della sicurezza dei nostri sistemi logistici.
Inoltre, una sana politica che possa prevenire le possibili emergenze richiede professionalità e maggiore specializzazione: occorre formare risorse in grado di affrontare le situazioni di emergenza e le sfide sia globali, sia tipiche delle attività marittime.
“Tutte queste tematiche, ha concluso il Presidente Santi, saranno oggetto di analisi del nostro Comitato al fine di identificare proposte concrete da sottoporre ai ministeri di competenza, il MIT in primis, nella convinzione che il nuovo percorso avviato con il Piano del Mare e con il costante confronto che il CIPOM sta portando avanti con gli stakeholder possa essere di buon auspicio per il settore marittimo italiano”.
Frase di chiusura alternativa
“Tutte queste tematiche, ha concluso il Presidente Santi, saranno oggetto di analisi del nostro Comitato al fine di identificare proposte concrete da sottoporre ai ministeri di competenza, il MIT in primis. Certamente il percorso avviato con il Piano del mare e il costante confronto che il CIPOM sta portando avanti con gli stakeholder è un segnale importante per il settore. L’auspicio è che si possa instaurare una modalità di lavoro che consenta una più rapida condivisione delle procedure amministrative a vantaggio della competitività del settore”.