Il 7 marzo ricorre il 25° compleanno di IORA e l’Italia.
A questo link https://iora-italy.org/iora-day-2022-italy-participates-in-the-greetings-and-presents-its-event-at-expo-dubai/ i video di Manlio di Stefano, Sottosegretario al Maeci, nel suo ruolo di Dialogo-Partner, e di Luigi Giannini , Presidente Federpesca e Presidente del Comitato Italia-IORA , che inviano i loro auguri a IORA ringraziando per il lavoro nella costruzione di collaborazioni nei campi della blue economy.
Inoltre, viene annunciatro che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) organizzerà un importante evento presso il Padiglione Italia di Expo Dubai in occasione della Water Week . L’evento si svolgerà il 23 marzo e vedrà la partecipazione di rappresentanti di IORA e dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), diventando un’occasione per rafforzare la sinergia tra Italia e IORA e il dialogo tra IORA e UpM .
The Italian Marine Industry Association is a proud member of the European Boating Industry (EBI) and of the International Council of Marine Industry Associations (ICOMIA). The italian Marine Industry Association shares their core values and supports their position.
The entire recreational boating industry, represented by European Boating Industry (EBI) and the International Council of Marine Industry Associations (ICOMIA) strongly condemn the invasion of Ukraine. Our thoughts are with the Ukrainian citizens, and the employees from boat yards, marinas and suppliers based in Ukraine who are suffering as victims of the war.
The industry is united in its support for the EU and international sanctions, which are a necessary response to the Russian regime’s aggression. EBI and ICOMIA urge all companies across the world to comply to the highest degree. Appropriate and detailed guidance from governments is crucial to support companies together with financial measures where necessary.
Il 1° marzo, si è tenuta – in video conferenza – la prima riunione del 2022 del Consiglio della Federazione del Mare, presieduto da Mario Mattioli.
Hanno partecipato i vice presidenti della Federazione Anton Francesco Albertoni (Confindustria Nautica) e Vincenzo Petrone (ASSONAVE); il Segretario Generale Laurence Martin (CONFITARMA), i vice segretari generali Oliviero Giannotti (ASSOPORTI) Marco Paifelman (FEDERAGENTI) e Marina Stella (Confindustria Nautica), nonche i Consiglieri e gli invitati permanenti Eugenio Massolo (Accademia Italiana Narina Mercantile); Giorgio Berlingieri (AIDIM); Luca Grilli (ANCIP), Francesca Biondo e Emanuele Sciacovelli (FEDERPESCA); Cristina Castellini, Pierluigi Portalupi e Francesco Viacava (ANIA), Roberto Cazzulo (Registro Italiano Navale, Guido Grimaldi e Luca Sisto (CONFITARMA), Romano Grandi (Collegio Capitani), Andrea Piantini (ASSONAVE), Alessandro Santi (FEDERAGENTI), Andrea Scarpa (FEDESPEDI), Sandro Scarrone (CETENA).
Hanno partecipano altresì in qualità di invitati: Francesco Beltrame, presidente ENR Ente Nazionale di Ricerca e promozione per la standardizzazione, Andrea Conte, Rappresentante dell’Italia all’IMO, Daniele Bosio e Gianpaolo Neri (MAECI), Roberto Cimino (Cluster BIG), Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Aurelio De Carolis, Comandante in capo della Squadra navale della Marina militare, Christos Economou, Acting Director Directorate A Maritime Policy and Blue Economy (DG MARE), Ruben Eiras, Direttore Generale Forum Oceano, Alessandro Ferrari (Assiterminal), Rosalba Giugni (Marevivo), Matteo Marconi (Assorimorchiatori), Leonardo Manzari (WestMed Italy), Fabrizio Monticelli (FORMARE), Maria Cristina Pedicchio (Università di Trieste).
Il Presidente Mattioli, nell’introdurre i lavori della riunione, si è soffermato sulla grave crisi venutasi a creare a seguito dell’attacco della Russia all’Ucraina. “Tutto il cluster marittimo-portuale, italiano ed internazionale, monitora con attenzione la situazione che inevitabilmente si ripercuote sui traffici marittimi, sulle navi e – arcor più – sugli equipaggi – ha affermato Mario Mattioli –in particolare sui marittimi ucraini per i quali si avvicina la fine dei contratti d’imbarco ma non possono tornare a casa. Inoltre, vi sono molti rischi derivanti dalla impossibilità di avere accesso ai porti ucraini, con conseguenze sulla catena di approvvigionamento che sta già avendo un impatto sulle imprese dell’UE. È di queste ore, inoltre, la notizia che il Governo britannico ha deciso di vietare l’accesso alle navi russe nei porti inglesi e che il Parlamento europeo ha chiesto un’azione in tal senso a livello UE”. “È evidente – ha concluso Mattioli – che la situazione è in costante evoluzione e, come ha affermato questa mattina il Presidente Draghi al Senato “L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti a una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili”. Anche la Federazione del Mare esprime la sua solidarietà al Governo ucraino e a tutta la popolazione di questo Paese che lotta in difesa del bene più prezioso: la libertà”.
In proposito, Luca Sisto, ha evidenziato le difficoltà operative di unità mercantili di bandiera italiana presenti nei porti ucraini e russi ed ha sollecitato l’intervento delle autorità preposte ai controlli per risolvere tali situazioni connesse soprattutto con le disposizioni in materia di maritime security.
Andrea Conte, ha ricordato che l’IMO in questo momento segue con grande attenzione la crisi in Ucraina e soprattutto per quanto concerne i marittimi il Seafarer Crisis Action Team si sta occupando di risolvere le problematiche legate ai cambi equipaggio ed ai rimatri. Altro tema di grande attualità è quello della proposta di crere un’area SECA nel Mar Mediterraneo che, una volta concluso l’iter di approvazione con i relativi aggiornamenti della Marpol potrebbe entrare in vigore nel gennaio 2025. In queste settimane, al centro dell’atternzione dell’IMO anche il tema safety & fire prevention, soprattutto a seguito dell’incidente della Euroferry Olympia.
In proposito Guido Grimaldi, ha colto l’occasione per ringraziaretutti coloro che sono intervenuti in soccorso della Euroferry Olympia, e in particolare l’equipaggio della nave, grazie ai quali è stato possibile mettere in salvo un gran numero di persone. In merito alla possibilità di creare una zona SECA nel Mesditerraneo, Guido Grimaldi si è detto favorevole perchè certtamente ciò contribuirà a raggiungere i migliori taget climatici. Peraltro, ha espresso perplessità circa il sistema delle ETS che così come è stato impostato potrebbe crearee pesanti disparità di applicazione con evidenti impatti negativi per alcuni armatori e per alcune direttrici di traffico come le autostrade del mare. Ciò potrebbe comportare un backshift modale con un aumento di circa il 70% delle emissioni di Co2 sulle strade.
L’Amm. Aurelio De Carolis, e l’Amm. Nicola Carlone hanno descritto l’attività messa in campo dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera a seguito del conflitto in Ucraina soprattutto a tutela della navigazione marittima e delle unità mercantili italiane.
Christos Economou ha illustrato la missione Ue denominata Starfish 2030 che, ispirandosi alla forma della stella marina, è una delle 5 mission inserite nel programma Horizon Europe volto a perseguire cinque obiettivi trasversali e complementari che, insieme, vogliono contribuire al ripristino ed alla rigenerazione degli Oceani, mari e acque interne, indicando le azioni (targets) concrete che verranno intraprese entro 2030. Tale missione rappresenta un potente strumento a sostegno e attuazione delle priorità dell’Europa (Green Deal) e di avanzamento della transizione verde delle nostre economie e società, per contribuire a realizzare cambiamenti su larga scala e coinvolgere tutte le parti interessate, con nuove forme di governance e collaborazione. Gli obiettivi sono: far diventare l’Europa climaticamente neutra (puntando a riduzioni nette di emissioni di gas serra), una crescita economica svincolata dall’uso delle risorse (grazie all’economia circolare), nessuna persona e nessun luogo lasciati indietro (politiche human-centric).
Successivamente, Ruben Eiras, ha illustrato la missione di Forum Oceano, il cluster marittimo portoghese, che, coniugando l’economia blu con innovazione, industria, finanza e imprenditorialità, vuole mobilitare imprese, start-up, centri di ricerca, università, pubblica amministrazione e finanza per generare nuovi modelli di business verso un’economia del mare in grado di creare reddito generando al contempo un impatto ambientale e sociale positivo, attraverso l’innovazione tecnologica e commerciale basata sulla decarbonizzazione, la digitalizzazione e la circolarità dei processi.
Leonardo Manzari, ha illustrato i progressi dell’iniziativa Westmed Maritime Cluster Alliance (5+5) volta a creare un’alleanza dei cluster marittimi nel Mediterraneo. In particolare, i clusters marittimi di Italia e Tunisia svolgono un ruolo essenziale come mediatori tra le macroregioni dell’UE e i paesi vicini nel Mediterraneo. Sono attori essenziali nell’aggregare le PMI locali e le grandi imprese in una serie di settori dell’economia blu, anche attraverso sinergie con le imprese coinvolte nelle complesse catene del calore nelle attività terrestri. In questoi contesto, il Cluster Big e la Federazione del Mare proseguono il loro dialogo privilegiato bilaterale con il nuovo cluster marittimo tunisino al fine di creare una rete di cluster marittimi nel Mediterraneo.
Francesco Beltrame, ha parlato del workshop “Adresssing the impact of Climate Change in the Mediterrnean and the Indian Ocean: Sharing solutions & best practices in maritime shipping & water managment”, organizzato da ENR e Acquedotto Pugliese nel contesto della Partnership di dialogo Italia-IORA coordinata dal MAECI, che il prossimo 23 marzo verrà ospitato nel Padiglione italiano di EXPO Dubai 2022 nel corso del quale verrà presentato il progetto ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship).
Laurence Martin, ha ricordato che l’Italia è ufficialmente candidata come paese organizzatore della decima edizione del Forum Mondiale dell’Acqua 2024, il più importante evento internazionale del settore. Roma, Firenze e Assisi sono le città che ospiteranno gli eventi legati al Forum.
Infine, a seguito della richiesta dell’Assiterminal, il Consiglio ha approvato la sua adesione alla Federazione del Mare
On International Women’s Day, 8 March 2022 at 14:30-16:00 CET, listen to key insights at the public event “Unlocking trade for women’s empowerment and sustainable growth” organized by the Informal Working Group on Trade and Gender, the WTO, and the International Trade Centre.
The program and registration link is available here: https://www.wto.org/english/tratop_e/womenandtrade_e/iwd22_e.htm
You can follow the event virtually
Il 2 marzo, a Roma presso la sede di Confitarma, si è tenuto il Convegno “La compliance e le nuove rotte del commercio globale. La competitività del sistema marittimo italiano, i processi di regolamentazione e le restrizioni internazionali, la sicurezza economica”, organizzato da AWOS in collaborazione con Confitarma. L’evento è stato l’occasione per presentare il n.2 di GeoTrade, Rivista di geopolitica e commercio estero diretta da Paolo Quercia. Quest’ultimo insieme a Luca Sisto, Direttore generale di Confitarma ha moderato gli interventi.
Paolo Quercia, direttore di GeoTrade e docente di studi strategici, ha sottolineato che AWOS e GeoTrade si propongono di contribuire a far comprendere come funzionano le sanzioni: “Sono uno strumento della politica estera, ma sono anche un prezzo per l’economia. Possono essere molto efficaci e distruttive ma sono anche un deterrente per evitare gli effetti peggiori della guerra ed il suo allargamento. Il loro effetto non può esser valutato nell’immediato, bensì a medio e lungo termine. L’invasione russa dell’Ucraina sposta le sanzioni su un terreno ignoto. L’Italia deve essere consapevole che in questa fase imprevedibile e senza precedenti occorre dotarsi di strumenti idonei, di politica delle sanzioni. Questo è necessario sia per efficientarne l’impatto sia per proteggere le aziende da effetti indiretti della loro applicazione”.
Luca Sisto, ha espressamente chiesto che le condizioni operative delle navi di tutto il mondo siano sullo stesso livello per evitare discriminazioni commerciali. “In questi tragici momenti, in cui si giocano i destini di persone e territori a causa di un conflitto alle porte dell’Europa, non possiamo permettere che venga compromessa la competitività delle navi di bandiera italiana”
Mario Mattioli Presidente Confitarma, nel suo intervento di saluto ha posto l’accento sul ruolo del trasporto marittimo che non si è mai fermato neanche durante i momenti più critici della pandemia, grazie soprattutto all’importante ruolo svolto dagli oltre 1,2 milioni di marittimi a bordo della flotta mondiale. “Il valore del commercio marittimo è stimato in 14 trilioni di dollari. Tutti i paesi e le diverse attività economiche si affidano al commercio marittimo per acquistare e vendere ciò di cui le loro economie nazionali hanno bisogno. Dalle materie prime ai medicinali, ai prodotti finiti e alle tecnologie”. Il Presidente Mattioli ha quindi ricordato il recente studio dell’ICS-International Chamber of Shipping sul protezionismo nelle economie marittime, da cui emerge che i paesi di tutto il mondo potrebbero aumentare le loro prospettive di ripresa economica dal Covid-19 riducendo le politiche restrittive in materia di commercio marittimo: ridurre il protezionismo commerciale potrebbe portare ad aumentare il PIL delle economie nazionali fino al 3.4%. Inoltre, soprattutto in situazioni di crisi, emerge il grave gap logistico-infrastrutturale dell’Italia, valutato in circa 70 miliardi di Euro: cifra allarmante per un Paese importatore, trasformatore ed esportatore, che fonda la sua competitività nel contesto globale sulla capacità ed efficienza del sistema logistico. Abbiamo urgente bisogno di una semplificazione di norme e procedure che regolano il nostro settore. Purtroppo, ancora una volta rilevo che viviamo in un paese ove a fronte di una sorta di “bulimia” normativa vi è una “anoressia” in tutto ciò che implica il controllo”.
Secondo Zeno Poggi Presidente AWOS, l’aumento delle misure restrittive e delle sanzioni economiche applicate per scopi geopolitici impatta in maniera sensibile sul commercio internazionale. Oggi sono oltre 60 mila i soggetti e le entità inclusi nelle blacklist internazionali e oltre 100 sono i programmi sanzionatori applicati versi circa 40 Paesi, soggetti con cui è vietato intrattenere rapporti commerciali e finanziari. “L’aumento delle sanzioni sta colpendo anche il settore marittimo, basti pensare che nelle blacklist americane figurano oltre 400 navi listate. Per tutte le imprese, comprese quelle del mare, la gestione del rischio e la compliance sono driver fondamentali per impostare un’efficace strategia d’internazionalizzazione. AWOS ha l’obiettivo di fare cultura sul mondo delle sanzioni per fornire linee di orientamento a imprese, banche e istituzioni”.
L’Amm. Isp. Capo (CP) Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha ribadito la costante vicinanza e sinergia del Comando Generale con l’armamento ed il mondo marittimo sottolineando che le misure di security sono adottate al fine esclusivo di garantire la sicurezza delle navi nazionali e dei loro equipaggi. L’eventuale disomogeneità tra Paesi nell’attuazione delle misure di security è comunque una prerogativa contemplata dalle norme di settore. Del resto, la pandemia ci ha insegnato che le dinamiche che regolano il mondo marittimo sono molto complesse e articolate. Basti pensare alle gravi difficoltà del mercato delle crociere, nonché ai marittimi di tutto il mondo che per mesi non hanno potuto avvicendarsi sulle navi, a causa delle misure adottate dai vari Governi per fronteggiare la diffusione del Covid-19.
Amedeo Teti, Direttore Generale Ministero dello Sviluppo Economico, nel ribadire l’importanza della logistica che vale il 7% del PIL italiano e che muove il nostro commercio estero nel mondo, ha sottolineato che, purtroppo, in Italia ancora non esiste una forte cultura della logistica che infatti è in mano a stranieri indebolendo il nostro Paese. Per questo, è importante il progetto di un nuovo porto galleggiante offshore, ideato circa 10 anni fa ma che finalmente sembra avvicinarsi all’attuazione, per garantire un importante sviluppo del traffico di navi porta-contenitori del porto di Genova. Oggi Genova, può ricevere 2,5 milioni di container e quando sarà operativa la Diga di Cala Bettolo si potrebbero aggiungere altri 1,5 milioni di container per un totale di 4 milioni. Il progetto potrebbe consentire il raddoppio di questo traffico.
Augusto Cosulich Presidente e CEO Fratelli Cosulich Spa, ha ribadito che le sanzioni hanno un impatto fortissimo sul settore marittimo anche perché ormai viviamo in un mondo “senza più segreti”. Basti dire che “tutti, con il tracking dei vessel possono vedere dove sono posizionate le navi nei mari del mondo”. Nonostante il settore marittimo sia afflitto da tante sanzioni, npon si può dire che la cultura della compliance si sia pienamente affermata nel nostro settore. Di certo, possiamo dire che un ruolo molto importante è quello delle banche che possono determinare la compliance o meno delle aziende”.
Nazareno Cerni, Vice Direttore Generale Gruppo Cattolica e AD CattRe, ha sottolineato l’importanza del compliance manager all’interno delle operazioni assicurative internazionali: “Siamo passati da una fase in cui il mondo era libero di commerciare nella maniera più semplice e più lineare, ad una realtà in cui sempre più gli interessi specifici dei Paesi entrano in profondità nei meccanismi economici, integrati a pieno titolo negli strumenti a disposizione delle esigenze politiche, come purtroppo la cronaca ci ricorda in questi giorni. Viene così compromessa la funzione stessa del mercato come luogo in cui le risorse vengono allocate nel modo più efficiente possibile. Il mondo assicurativo e finanziario, lubrificante fondamentale dell’economia reale, si trova a giostrare interessi specifici privati ed interessi pubblici generali, con l’obbligo di integrare sempre più strutturalmente all’interno dei suoi meccanismi le analisi di compliance formale e sostanziale, o anche etica”.
Michele Savini Zangrandi, del Servizio Economia e Relazioni Internazionali della Banca d’Italia, si è soffermato sul ruolo geostrategico dei cavi sottomarini. Questi, convogliando oltre il 95 percento delle comunicazioni internazionali, costituiscono una economica infrastruttura chiave. In quanto tale, questa infrastruttura è soggetta a rischi di natura geopolitica. Quelli principali riguardano la sicurezza e l’integrità dell’informazione che vi transita. Anche se interamente teorica, esiste anche la possibilità che questa infrastruttura, al pari delle principali infrastrutture economiche, venga coinvolta nelle dinamiche sempre più frequenti di sfruttamento strategico delle interdipendenze. Il diniego selettivo dell’accesso alla rete aprirebbe le porte ad una nuova tipologia di sanzioni, quelle digitali. L’impatto derivante da tali eventuali sanzioni sarebbe tanto più forte quanto più integrato è il destinatario delle restrizioni nell’economia digitale. Al pari di tutte le misure che sfruttano le interconnessioni economiche a fini strategici, tuttavia, anche queste rischierebbero di causarne il progressivo deterioramento.
Gabriele Checchia, membro del Comitato scientifico istituzionale di GeoTrade, ha concluso l’evento confermando l’importanza cruciale della geopolitica, intesa come gestione e concettualizzazione politica del territorio, e del mare e di spazi come il Mediterraneo. Altro tema cruciale è quello del disallineamento tra vari Stati in termini di applicazione delle sanzioni, che vede l’Italia tra i paesi potenzialmente più vulnerabili tra quelli dell’Alleanza Atlantica (NATO). “La crisi ucraina rivela, purtroppo, il ritorno o della “politica di potenza” sulla scena internazionale. L’Ue, che per la prima volta ha coraggiosamente adottato decisioni importanti sul terreno della difesa di un paese partner come l’Ucraina, ha deliberato sanzioni pesanti nei confronti della Russia di Putin e, tuttavia, è lecito attendersi che la risposta di Mosca investirà individualmente i singoli paesi che hanno aderito alla decisone dell’Ue. Ne deriva che il nostro Paese dovrà avvalersi/dotarsi di tutti gli strumenti a disposizione per reggere al meglio tale reazione. Il Presidente Draghi con il suo Governo sta lavorando proprio ad una riconsiderazione in tempi ravvicinati della politica di approvvigionamento energetico e, per certi versi, anche della politica industriale del nostro Paese, tenendo conio che i prezzi più alti dell’energia o le interruzioni di forniture rischiano, in prospettiva di mettere fuori mercato comparti importanti del nostro Sistema-Paese”.
La Federazione del Mare è patrocinatore dell’appuntamento annuale dedicato all’incontro tra il mondo della logistica, delle spedizioni, dei trasporti, e il mondo dell’economia produttiva italiana.
L’evento, promosso da Confetra, ALSEA e The International Propeller Clubs, è in programma il 9, 10 e 11 marzo e verrà trasmesso in live streaming da Milano.
Per la Federazione del Mare, patrocinatore dell’evento, interviene il Presidente Mario Mattioli.
Su Youtube è disponibile il video teaser della manifestazione: https://youtu.be/RTlZNdy2J5I
Comunicato stampa di lancio della manifestazione.
Il tema trainante di questa sesta edizione è la grande occasione rappresentata dal PNRR, il fattore di sviluppo più importante per l’economia industriale e logistica italiana dei prossimi cinque anni. La visione è originale. Più che ai contenuti del Piano e ai relativi fondi, questioni ormai ampiamente trattate, la sessione di apertura si concentrerà sull’impostazione che i principali protagonisti, governo, grandi committenti, fornitori di materie prime, semilavorati e personale stanno assumendo nei confronti delle opere previste.
La scarsità di materie prime e semilavorati e il conseguente aumento dei prezzi e la carenza di personale sono però un elemento che condizionerà la riuscita delle opere. All’argomento la sessione lascia grande spazio.
“È la prima edizione del nostro evento post approvazione, in sede Ecofin nel luglio scorso, del PNRR italiano. Abbiamo discusso un anno sul cosa fosse opportuno contenesse il Programma. Ora, e nei prossimi anni, sarà decisivo confrontarsi e monitorare il come esso si attua. Alla Logistica, alla Mobilità sostenibile, al trasporto, alle infrastrutture sono destinati oltre 60 miliardi su 220: più del 25%. Dal contributo del nostro Settore passa, quindi, buona parte della ripresa e del rilancio del Paese e della sua economia. Siamo qui, imprese, organizzazioni di rappresentanza, mondo accademico, per alimentare con spunti ed analisi questo dibattito” afferma Guido Nicolini, Presidente di Confetra.
Punto forte della manifestazione è l’attenzione al contesto, ossia il mondo più ampio in cui logistici e industriali si trovano a muoversi. Ci troviamo certamente in piena rivincita della geografia, sicuramente del potere in senso lato, di cui quello economico, industriale e logistico sono una parte importante ma solo una parte. Prima una sessione dedicata al quadro geostrategico e geoeconomico di questo scorcio di Anni Venti, poi una disanima del cosiddetto Long Covid Economico, ossia degli effetti prolungati della crisi pandemica. “In questa fase di rilancio e di riforme, sotto la spinta del PNRR, riteniamo di avere una occasione unica per superare i gap infrastrutturali, procedurali ed organizzativi in cui ci dibattiamo da troppo tempo – avverte Betty Schiavoni, Presidente di Alsea. Questo è il momento in cui industria, logistica e politica devono allearsi, ognuno rispettoso del proprio ruolo e degli altri. Cominciamo da qui, dalla Macro Regione del Nord Ovest, asse trainante del Paese.”
La seconda giornata dell’evento si apre infatti con un esame, tra mappatura e individuazione delle linee di sviluppo, della regione logistico-industriale del Nord-Ovest. Lo sguardo si concentrerà poi sulle tendenze di lungo periodo dello sviluppo dell’interazione logistico-industriale. Prima il movimento alla digitalizzazione, poi la crescita della qualità dei servizi di trasporto a salvaguardia della qualità dei prodotti, in particolare nei trasporti a temperatura controllata.
L’ultima giornata è dedicata al tema dei temi dello sviluppo industriale e logistico, la sostenibilità e la circolarità, con uno speciale focus sulla questione energetica, sia a breve che a medio-lungo termine. La conclusione è tutta per le soluzioni, in particolare del problema dei problemi logistici oggi, la congestione, i ritardi e gli aumenti dei costi dei trasporti marittimi. Ecco, quindi, il multimodale ferroviario a lunga distanza, non solo sulla direttrice est-ovest ma anche su quella nord-sud, e il multimodale spesso dimenticato ma sempre più utilizzato in modo strategico da aziende di ogni tipo: il cargo aereo.
“A ogni edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry ci chiediamo se riusciremo a organizzare gli abbondanti argomenti di interesse che ci troviamo davanti in un evento unitario e coerente – osserva Riccardo Fuochi, Presidente di The International Propeller Club Port of Milan – che sia utile per gli operatori direttamente interessati ma anche per la politica e il pubblico più ampio, fornendo ai primi soluzioni e indicazioni operative, strategiche e tattiche, ai secondi una visione del mondo in cui le forze economiche vivono ogni giorno, e al pubblico un quadro che spiega tanti fenomeni che si rivelano importanti anche per la sua vita. Penso che ci siamo riusciti anche questa volta”.
Maggiori dettagli sull’evento sono disponibili sul sito web www.shippingmeetsindustry.it
La Federazione
La Federazione del mare, che costituisce il maritime cluster italiano, ha il fine di dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese, per affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi.
FEDERAZIONE DEL MARE
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