PROMOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALIZZAZIONE, COLLETTIVE AI SALONI NAUTICI, ATTIVITÀ FORMATIVE E DI RICERCA TRA LE SINERGIE MESSE IN CAMPO DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL SETTORE E LA PIÙ RAPPRESENTATIVA TERRITORIALE DI CONFINDUSTRIA NEL MEZZOGIORNO.

Napoli è tra i poli italiani della nautica. L’intesa tra Confindustria Nautica e Unione Industriali Napoli sottoscritta oggi, venerdì 12 maggio, intende a tal fine rafforzare le sinergie tra l’Associazione nazionale di settore e la più rappresentativa territoriale di Confindustria nel Mezzogiorno.

Diversi i punti salienti dell’accordo, firmato dal Presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi e dal Presidente di Unione Industriali Napoli Costanzo Jannotti Pecci, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche il Vice Presidente e il Direttore Generale di Confindustria Nautica, rispettivamente Andrea Razeto e Marina Stella.

Confindustria Nautica e Unione Industriali Napoli si impegnano, tra l’altro, a collaborare per la promozione nazionale delle aziende del settore, per una loro sempre maggiore internazionalizzazione, per l’organizzazione di collettive ai principali saloni nautici internazionali e l’esposizione delle aziende campane al Salone Nautico Internazionale di Genova, per la realizzazione di specifiche attività formative e percorsi di tipo Its, nonché di attività di ricerca e studio sul mercato della nautica, anche al fine di favorire l’adozione, da parte delle istituzioni, degli strumenti più idonei per lo sviluppo del comparto.

 “Confindustria Nautica dal 1967 ha la rappresentanza istituzionale di tutta la filiera della nautica da diporto italiana – articolata in 9 distinte Assemblee – e oggi conta 649 imprese di tutto il territorio nazionale”, commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Siamo costantemente impegnati nello sviluppo del settore, attraverso le sedi di Genova, Roma e la rappresentanza a Bruxelles, con progetti e servizi a supporto delle aziende associate, la rilevazione e l’elaborazione dei dati del comparto, la rappresentanza e le attività istituzionali, la promozione e la diffusione della nautica da diporto a livello nazionale e internazionale, valorizzando tutte le iniziative unitarie, sinergiche e di sistema a sostegno del Made in Italy. I risultati ottenuti sono il frutto di questo approccio unitario, oltre che del rapporto diretto con Palazzo Chigi, i Ministri di riferimento, il Parlamento, le Agenzie e gli organi dello Stato. In quest’ottica, l’Associazione dedica una particolare, crescente attenzione alle realtà regionali, impegnandosi nella valorizzazione di iniziative che rappresentano un’opportunità per le potenzialità di sviluppo sui territori”.

Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Unione Industriali Napoli: “La grande tradizione della nautica da diporto napoletana ha contribuito per decenni a consolidare una vocazione nazionale che fa dell’Italia una protagonista assoluta del settore su scala internazionale. L’Accordo di oggi consentirà a Confindustria Nautica e a Unione Industriali Napoli di ottimizzare attività e servizi sul nostro territorio, anche allo scopo di contribuire al consolidamento di una crescita dell’industria turistica già in forte espansione negli ultimi anni”.

12 MAGGIO 2023

Flash 16

A bordo della portaerei Cavour, Federpesca presente ieri 8 maggio al convegno organizzato da Confindustria in collaborazione con la Marina Militare dal titolo “Le vie dell’acqua: nuovi spazi economici e strategici per l’Italia nel mare” per discutere di economia del mare, incentivazione della competitività marittima dell’Italia e di Mediterraneo quale spazio marittimo di opportunità, in cui anche il settore ittico rappresenta un veicolo di rilancio della cultura marittima del nostro Paese.

Nell’ambito delle linee del Protocollo d’Intesa sottoscritto lo scorso dicembre, Confindustria e la Marina Militare hanno individuato la tematica dell’Economia del Mare quale punto iniziale di un percorso di collaborazione innovativo e sinergico, volto ad attivare specifiche progettualità ed iniziative.

L’Economia del Mare, rappresenta, infatti, un settore straordinario che produce molta ricchezza ed occupazione e che ha un ruolo strategico determinante per l’autonomia e lo sviluppo competitivo del nostro Paese su scala mondiale. Siamo la seconda economia europea, con una vocazione innata all’export, e i recenti tragici eventi della guerra in Ucraina hanno drammaticamente evidenziato l’importanza dell’autonomia strategica del nostro Paese, soprattutto energetica, e la necessaria garanzia dell difesa e sicurezza della sua economia.

La Marina Militare garantisce la difesa e la sicurezza del nostro Paese ovunque ci siano interessi nazionali da tutelare, consentendo a tutti gli attori dell’Economia del Mare di agire in modo libero e sicuro, all’interno di un nuovo scenario geostrategico che riconosce la superficie del mare e i volumi di acqua da questa sottesi – inclusi i loro fondali – come la dimensione entro cui operare a sostegno dello sviluppo competitivo.

Il Mediterraneo, centrale snodo dei traffici mondiali, rappresenta l’area di maggiore concentrazione degli interessi nazionali, la cui vitalità è soggetta alla libertà delle vie di comunicazione marittime, vere e proprie connessioni globali attraverso le quali si assicurano il trasporto di merci, passeggeri e dati. La disponibilità delle vie di comunicazione marittime rappresenta, infatti, un bene prioritario, nei confronti del quale ogni giorno si concentra l’azione di difesa e controllo – superficiale e subacquea – della nostra Marina. L’interruzione di una di queste linee rappresenterebbe un danno per la nazione.

“Il cluster marittimo italiano, coordinato dal Vice Presidente di Confindustria con delega all’economia del mare, Pasquale Lorusso, prosegue in un lavoro comune per rilanciare la marittimità del nostro Paese e progetti strategici per il futuro dei settori che di mare e sul mare vivono.” – ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Tra questi, senza dubbio, il settore della pesca vuole cogliere questa sfida e sviluppare sinergie e percorsi virtuosi comuni, a beneficio del nostro Paese.” – ha così concluso la Direttrice Biondo.

CON IL MINISTRO A FIUMICINO PER PESCA FUTURO

La presenza del Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, l’On. Francesco Lollobrigida al convegno organizzato da Federpesca il 6 maggio dal titolo “Pesca Futuro. Come rilanciare un settore strategico per il Paese” è stata fondamentale. Il suo impegno in rappresentanza nel ruolo dell’Italia su un tema così importante sarà costante e questo è fondamentale perché il nostro lavoro prosegua a difesa del settore.

Oltre al Vicepresidente di Federpesca, Federico Bigoni, e al Direttore di Federpesca, Francesca Biondo, durante l’incontro sono intervenuti l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale Guardia Costiera, Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Politiche agricole, Caccia e pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio, e Francesco Saverio Abate, Direttore Generale della Pesca marittima e dell’acquacoltura al MASAF.

“La marineria da pesca italiana rappresenta un anello fondamentale nel sistema alimentare nazionale” – ha dichiarato il Direttore di Federpesca, Francesca Biondo. “La sfida della sovranità alimentare deve partire innanzitutto dal rendere la filiera ittica più competitiva, a partire dalla prima fase di produzione, dalle imprese di pesca. Le imprese si sentono orgogliose e protagoniste di questa sfida. Perché la sovranità alimentare fa rima con sicurezza, qualità, sostenibilità, dignità del lavoro, approvvigionamento equo, alimentare e sano”.

A seguito del convegno, il Ministro Lollobrigida e gli oratori sono saliti a bordo del peschereccio Nonno Ciro di proprietà di Gennaro del Prete, pescatore e presidente della cooperativa di pesca “La pesca romana”, e punto di riferimento e colonna portante della marineria di Fiumicino. Considerata la “porta sul mare” di Roma, la marineria di Fiumicino è la più imponente del Lazio ed una delle principali e attive d’Italia, con circa 60 pescherecci. Si contraddistingue per la sua particolare attenzione e cura a offrire prodotti freschi e locali, dove armatori e imbarcati, intorno ai 150, si impegnano a rispettare rigorosamente la catena del freddo e le regole di tracciabilità e certificazione. Da anni la marineria di Fiumicino è inoltre impegnata in attività di “fishing for litter” per il recupero dei rifiuti antropici in mare. Tra le sue ambizioni, vi è la realizzazione del nuovo porto commerciale e della darsena per pescherecci, che renderà la marineria più competitiva, strategica e allineata agli obiettivi della transizione energetica e tecnologica.

In conclusione dell’evento, gli invitati si sono spostati presso il molo di Fiumicino, dove si è tenuto un momento di degustazione, promozione e valorizzazione dei prodotti ittici locali al fine di diffondere il concetto di eccellenza legato alle specie ittiche tipiche e di portare i consumatori a conoscenza delle caratteristiche, delle proprietà, ma anche delle storie e dei sacrifici che sono dietro ad un’attività antica come il mondo ma ancora più attuale in una congiuntura come quella che stiamo vivendo, con uno sguardo diretto a un futuro della pesca che sia sostenibile, dal punto vista sociale, economico e ambientale.

“Tante sono le sfide che ci attendono, ma gli imprenditori della pesca italiana continuano orgogliosamente a difendere un settore produttivo primario e che rappresenta imprese, famiglie, territori oltre a un patrimonio culturale di valori che vanno non solo difesi ma rilanciati.” continua il Direttore Biondo. “Dopo anni di fatica, il nostro settore oggi vuole continuare a scommettere sul futuro, grazie anche al nuovo FEAMPA, e alle risorse ma soprattutto grazie al supporto del governo che crede che solo rilanciando la competitività delle imprese con politiche industriale strutturate si possa ricominciare a crescere. Siamo certi che il Ministro vorrà cogliere queste sfide con noi per parlare di futuro” le parole del Direttore che ha tenuto a ringraziare “tutti coloro che oggi sono intervenuti”.

Assiterminal esprime una viva preoccupazione al riguardo del documento contenente le “linee guida” per il rilascio delle concessioni demaniali portuali .  Di seguito i 3 punti che costruiscono un impianto che riteniamo totalmente sbagliato e pericoloso per la portualità italiana.

Questo provvedimento è un pasticcio istituzionale, giuridico, in parte in contrasto con il Trattato di Funzionamento della Unione Europea (TFUE), in particolare in materia di concorrenza.

Il risultato che produce è quello di confondere e alterare un assetto istituzionale, attribuendo funzioni esorbitanti ed ultronee ad una Autorità Regolatrice, ART, snaturando così la funzione della Istituzione concedente, il MIT per il tramite delle ADSP. Non solo non si procede in alcun modo sulla tanto sbandierata strada delle semplificazioni, ma si complicano procedure e livelli di interlocuzione in modo compromissorio rispetto al futuro equilibrio del sistema;

È la palese dimostrazione della assoluta mancanza di cultura industriale di chi lo ha prodotto e concepito. Ai Piani di impresa dell’attuale sistema concessorio, pare si  sostituiscano, enfatizzandolo, il ruolo della sola componente finanziaria, oltre tutto attribuendo una premialità ai progetti industriali con basso tasso di rischio di capitale (WACC) contraddicendo così uno dei principi fondanti l’identità dell’impresa: la componente di rischio. È chiaro che nessuno voglia spingere alla avventatezza dei progetti industriali sottesi al rilascio delle concessioni. Ma attribuire una così fondamentale funzione al solo progetto finanziario (peraltro prodotto da uno schema affidato ad ART) snatura la nostra identità industriale e ci fa ripiombare nella dimensione di servizio che abbiamo sempre combattuto, anche internamente alla nostra associazione. Non a caso l’approccio è lo stesso delle concessioni autostradali, ferroviarie e aereoportuali, con richiami, peraltro molto poco comprensibili sul piano giuridico, alle procedure di appalto.

È sorprendente l’assordante silenzio di Assoporti e dei Presidenti delle ADSP, di fatto espropriati di prerogative essenziali. ART si accinge a diventare un mostro di dimensioni abnormi per poter svolgere una funzione non propria, alla faccia della semplificazione e dei costi in capo allo Stato.

Dobbiamo quindi esprimere il nostro giudizio netto, non per rompere con alcuno, ma per richiamare tutti gli attori del sistema ad una revisione dei principi cardine che tutelano e sviluppano la portualità italiana. L’obiettivo è quello di riaprire il confronto.

Se ciò non avverrà,  come invece speriamo e operemo affinché avvenga, ci riserviamo di procedere alla

impugnazione del provvedimento (per la propria incongruenza rispetto al principio della gerarchia delle fonti e per i palesi contrasti con il TFUE)

Ci riserviamo inoltre una valutazione relativa ai rapporti tra concessionari e Art, il cui ruolo risulta stravolto ed esorbitante rispetto alla funzione regolatoria assegnatale dalla legislazione italiana ed europea.

5 MAGGIO 2023

Flash 15

Giornata di studio organizzata da OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia-Capitaneria di Porto di Trieste e Università di Udine

Locandina e programma Convegno 8 maggio 2023

E’ iniziata il 13 aprile la prima edizione 2023 dell’esercitazione Mare Aperto, il principale ciclo addestrativo della Marina Militare, organizzato e condotto dal Comando in Capo della Squadra Navale, che vedrà impegnate forze e personale di 23 nazioni (12 Paesi NATO e 11 Partner), 41 unità navali tra navi e sommergibili, oltre ad aerei ed elicotteri dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei del COMSUBIN, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto, con l’aggiunta di mezzi e personale di Esercito, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Un totale di circa 6.000 militari coinvolti unitamente a personale civile proveniente da diversi istituti universitari e centri di ricerca.

Il complesso e articolato scenario addestrativo della “Mare Aperto” 2023-1 sarà sviluppato nel tradizionale contesto multidimensionale, con il coinvolgimento di assetti arei e terrestri, delle dimensioni sottomarina, il tutto interconnesso attraverso gli strumenti e le reti offerte dai domini cibernetico e spaziale. “Metteremo alla prova il nostro Strumento Marittimo per verificarne prontezza, efficienza, sostenibilità nel lungo periodo, bilanciamento, interoperabilità e capacità di generare effetti multi-dominio a livello strategico, operativo e tattico” ha affermato l’Amm. Sq. Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale. Il comunicato stampa completo disponibile qui

Comunicato Stampa presentazione dell’esercitazione: https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20230412_al_via_la_prima_edizione_2023_dell_esercitazione_mare_aperto.aspx