Il Presidente di Confitarma Mario Mattioli è intervenuto ieri all’incontro voluto dal Presidente Tiziano Treu con i vertici delle organizzazioni rappresentate al CNEL, in relazione all’iter di attuazione del PNRR, con specifico riferimento alla transizione energetica.

L’evento è stato l’occasione per esprimere, a nome di Confitarma, l’apprezzamento per l’accordo siglato tra il Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente Tiziano Treu, in relazione alla revisione e semplificazione delle norme e procedure in campo economico e sociale.

Tale tema è tra le priorità di Confitarma che da tempo ha pronto un progetto di riforma del Codice della Navigazione e dell’ordinamento correlato, per molti aspetti a costo zero per l’erario, elaborato – ormai oltre dieci anni fa – da una specifica commissione interna e costantemente aggiornato, da ultimo dal prezioso lavoro del Gruppo Giovani Armatori.

Nel corso del suo intervento, il Presidente Mattioli, con riferimento alle risorse stanziate dal Fondo complementare per l’elettrificazione delle banchine, ha evidenziato la necessità, nei mesi e anni a venire, non solo di dare certezza alla realizzazione degli interventi nei tempi previsti dal PNRR, ma anche di assicurare che l’energia fornita da terra sia competitiva sia sotto il profilo del prezzo che di quello ambientale.

È essenziale che il costo degli investimenti realizzati grazie ai fondi del PNRR, non gravi su quello del servizio e che si introducano, se necessario, incentivi per ridurre il gap del prezzo dell’energia fornita alle navi e non penalizzare allo stesso tempo i porti italiani.

Relativamente, invece, al Fondo per il rinnovo della flotta, il Presidente Mattioli, oltre ad aver ribadito – a scanso di equivoci – che il mancato impegno di tutte le risorse stanziate dal DL 59 del 2021 non dipende dal poco interesse degli armatori bensì dalle rigidità e dai vincoli del decreto di attuazione, ha chiesto al CNEL di sostenere con il Governo e il Ministero competente la necessità di modificare questa rigida impostazione aprendo il bando a tutte le imprese armatoriali nazionali, a prescindere dai porti scalati e dalla tipologia di naviglio.