L’urlo del mare arriva, con una canoa piena di plastica e di rifiuti, al centro di Roma nella sede galleggiante sul Tevere di Marevivo, dove si è svolto questa mattina un flash-mob per lanciare l’ennesimo appello al Governo per sollecitare l’emanazione dei decreti attuativi della Legge Salvamare.
Una legge promossa dalla Fondazione ambientalista, e sostenuta da tutto il mondo del Mare, in particolare che ne ha seguito l’iter legislativo durato ben quattro anni e che è stata votata, all’unanimità, in Senato l’11 maggio 2022. A distanza di un anno e mezzo dalla sua approvazione, però, mancano ancora i decreti attuativi per renderla operativa.
C’è più plastica che pesci nelle reti dei pescatori, non c’è più tempo: “Sveglia!” hanno urlato con forza gli attivisti presenti, a ogni punto del provvedimento legislativo analizzato durante il flash-mob, rivolgendosi alle istituzioni ancora dormienti.
La Salvamare consentirebbe ai pescatori di riportare a terra i rifiuti trovati nelle reti, attualmente è un’attività illecita: ora la plastica viene rigettata in mare per non incorrere in sanzioni. Il provvedimento legislativo prevede, inoltre, l’installazione di sistemi di cattura del materiale galleggiante dai fiumi, con un finanziamento di 2 milioni, previsto per gli anni 2022-2024. Di questo capitolo la programmazione non risulta pianificata e i fondi utilizzati: forse persi? Ricordiamo che l’80% della plastica arriva in mare dai corsi d’acqua.
La Legge si occupa anche di sostenere e incentivare campagne di pulizia e di sensibilizzazione in tutto il territorio nazionale, di entrare nelle scuole per creare una diffusa conoscenza del patrimonio marino, di disciplinare l’installazione di dissalatori, particolarmente necessari nei cambiamenti climatici che producono siccità e desertificazione, di regolamentare impianti di acquacoltura, fortemente dannosi se mal concepiti, di gestire correttamente le biomasse vegetali spiaggiate, che da problema possono diventare una risorsa, senza alterare il delicato ecosistema marino, e non ultimo di stabilire i criteri e le modalità con cui i rifiuti pescati dal mare possano essere riusati, recuperati e riciclati, e tanto altro ancora.
La nostra presenza sulla Terra dipende dal mare che produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbe un terzo della CO2 che produciamo, è il grande regolatore del clima con le sue correnti e maree, il 95% della vita è racchiusa nelle sue acque. La biodiversità marina è alla base di tutti gli ecosistemi che sostengono la vita sul nostro Pianeta.
“Microplastiche sono state ritrovate nei tessuti della placenta delle donne e nel latte materno, nel sangue e persino nelle ossa del corpo umano. È terrorizzante la scoperta di nanoplastiche negli occhi dei pesci divenuti ciechi: e se succedesse anche a noi? – dichiara Rosalba Giugni, Presidente Marevivo – In questo lungo tempo, oltre 35.000 pescatori, che operano in 2.088 imbarcazioni da pesca a strascico, chissà quanta plastica avranno trovato nelle loro reti e poi rigettato in mare: cifre da capogiro! Quella che vediamo galleggiare rappresenta solo il 15%, il restante è sui fondali e ne soffoca la vita. La Salvamare rappresenta un piccolo ma concreto passo per agire. Non c’è più tempo.”
A conclusione della manifestazione, gli attivisti di Marevivo, partiti in bicicletta dallo Scalo de Pinedo, sede nazionale della Fondazione, hanno consegnato le lettere con “l’urlo del Mare” al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai Ministri competenti: il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
L’appello di Marevivo è stato sostenuto da Alleanza Cooperative Italiane Pesca, La Grande Onda, Lega Italiana Vela, Lega Navale Italiana, Fondazione Dohrn e Stazione Zoologica Anton Dohrn, Università Politecnica delle Marche, Tevere Day, ricondiviso dalla Federazione del Mare e supportato dalla presenza della Scuola Italiana Cani Salvataggio (SICS) con gli amici a quattro zampe che amano il mare.